Xbox, l'acquisizione di Bethesda è durata "diversi anni"

Ci sono voluti tanti anni di discussioni prima che Bethesda potesse unirsi a Xbox.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'acquisizione del gruppo Bethesda da parte di Xbox è stata sicuramente una grandissima operazione di mercato, per la quale è stato necessario investire una somma più che considerevole di denaro.

L'idea di integrare gli autori di Skyrim, solo una delle tante IP di successo dell'azienda, all'interno degli Xbox Game Studios non è stato però un capriccio dell'ultimo minuto, come pensato da una buona parte dell'utenza, ma un'operazione che è stata discussa per diversi anni.

L'acquisizione ha creato molto malcontento tra gli appassionati PlayStation, dato che da adesso i prossimi titoli saranno esclusive Xbox: a tal proposito, Bethesda ha già chiarito di essere rimasta dispiaciuta dalle loro reazioni, ma che non chiederà loro scusa.

A fargli eco ci ha pensato il responsabile del marketing Xbox, che è stato anche più severo ed ha sottolineato come a loro non dispiaccia affatto che le esclusive Bethesda non potranno essere giocate su PS5.

In un'intervista pubblicata dal canale YouTube IGN Games (via TheGamer), Phil Spencer ha infatti chiarito che nonostante l'accordo sia stato ufficializzato solamente a settembre, le discussioni erano andate avanti molto a lungo.

Il leader di Xbox ha infatti iniziato a discutere con ZeniMax ed il suo proprietario, Robert Altman, diverso tempo prima che l'affare venisse confermato

«Questa discussione non è durata soltanto qualche mese, ma è andata avanti per diversi anni.

Abbiamo solo, finalmente, trovato la giusta opportunità per entrambi — sia da un punto di vista economico che da quello delle squadre di sviluppo e del loro viaggio».

Prima che l'accordo potesse essere concluso, Phil Spencer e Robert Altman hanno infatti discusso a lungo della visione dei team del gruppo Bethesda, dato che voleva esserci la certezza che Microsoft fosse effettivamente interessata a portarla avanti, non solo da un punto di vista finanziario.

Ha inoltre svelato un piccolo retroscena sul suo rapporto con Todd Howard, di cui ha confessato essere amico da diverso tempo:

«Quando l'accordo stava per concludersi, c'è stato un momento in cui ci siamo guardati a vicenda: sapevamo che stavamo scommettendo l'uno sull'altro».

Non è stato dunque un semplice capriccio da parte di Microsoft, ma un'operazione lunga e ragionata, con Bethesda che pare aver richiesto determinate garanzie prima che l'affare riuscisse ad essere accelerato e confermato.

Anche Todd Howard aveva avuto modo di confermare il grande rispetto e l'amicizia che li legava da prima che l'acquisizione venisse confermata: Phil Spencer ha infatti contribuito alla ricostruzione di Fallout 76 dopo il disastroso lancio.

Nonostante i tanti videogiochi attualmente in sviluppo, c'è molta curiosità per il ritorno di grandi IP di Bethesda: tra questi uno dei più attesi è sicuramente The Elder Scrolls VI, il quale è ancora nelle fasi iniziali di design.

Per quanto riguarda invece Wolfenstein, altra saga storica, ci vorrà invece ancora del tempo: Bethesda ha dichiarato che un nuovo capitolo sarà svelato solo quando arriverà il momento giusto.

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