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Pro
- Match online frenetici che enfatizzano le capacità del giocatore.
- Esteticamente accattivante, soprattutto per gli stadi.
- Le varie tipologie di partite offrono interpretazioni diverse al gameplay...
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Contro
- ... ma non mancano diversi singhiozzi per le fasi difensive e per le animazioni.
- Assenza del crossplay al lancio abbastanza inspiegabile.
- Al momento rimangono dubbi sulla qualità del supporto come live service.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Sloclap
- Produttore: Sloclap, Kepler Interactive
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX
- Generi: Sportivo , Multiplayer Online
- Data di uscita: 19 giugno 2025
Quando abbiamo testato in anteprima Rematch ad aprile siamo rimasti abbastanza spaesati del risultato – non definitivo – che si era palesato con una certa nitidezza davanti ai nostri occhi. Spaesati perché, da un lato, ancora ci chiedevamo come il team dietro a un titolo come SIFU avesse deciso di gettarsi in un progetto totalmente diverso e rischioso per il suo potenziale pubblico di riferimento. Dall’altro, però, eravamo riusciti a scorgere alcune idee di gameplay molto interessanti e che ben potevano far sperare per il risultato finale.
Finalmente, a lavori ultimati, con la versione 1.0 di Rematch disponibile ufficialmente, siamo pronti a tirare le somme e a capire la bontà dei contenuti realizzati dallo studio parigino di Sloclap, nonché ad interpretare la loro idea di live service per analizzarne l’effettivo potenziale, nel bene e nel male.
C'è da dire, fin da questo punto della recensione, che rispetto al test di anteprima questa build definitiva ci ha tolto diversi dubbi, anche se non mancano alcune criticità sulle quali è difficile soprassedere.
Corri, passa, tira, impara
Per chi ancora non sapesse di cosa stiamo parlando, Rematch e il nuovo progetto del team di Sloclap ed è in tutto e per tutto un calcistico multigiocatore che amalgama lo stile di Rocket League con lo storico modus operandi di FIFA Street, in un mix decisamente peculiare e che valorizza la competizione nella sua forma più sana.
Niente storie o personaggi principali con i quali soffermarsi in una qualche narrazione, ma un menu abbastanza minimale e con opzioni chiare e basilari, dove l’utente è subito invitato a cimentarsi in partite online tra team composti da tre, quattro oppure cinque giocatori.
In realtà, a dirla tutta, ci sarebbe anche un prologo – fondamentale per i novizi – nel quale impratichirsi con i comandi di gioco e scoprire alcune piccole chicche utili per le fasi di gioco più avanzate. È una funzione che abbiamo trovato utile, che va a rimarcare fin da subito come Rematch possa essere considerato un gioco estremamente accessibile, eppure necessita comunque di ore di pratica per riuscire a prendere confidenza con il suo gameplay e iniziare a scatenarsi con le azioni più spettacolari.
Ritornando alle modalità presenti, le partite 3vs3 sono quelle più frenetiche e dove i ruoli sono meno definiti, obbligando giocatori (portieri inclusi) a un ping pong repentino per tutte le zone del campo. I match con quattro giocatori per squadra sono ovviamente i più equilibrati, mentre in cinque per team si valorizzano di più la tattica e il lavoro di squadra, dando valore aggiunto alla visione di gioco.
In realtà, con l’aumento dei giocati nelle varie partite di Rematch, avremmo preferito anche una leggera differenziazione delle larghezze nei campi di gioco, dove – soprattutto con dieci utenti in contemporanea – sul rettangolo digitale si ha la sensazione di stare un poco stretti e di non poter far respirare adeguatamente azioni e ritmo.
Sono presenti anche le tradizionali partite classificate, con tanto di divisioni da scalare e livelli degli utenti, per dare un minimo di senso all’esperienza nel medio periodo. Eppure, ci saremmo aspettati qualche opzione in più per il giocatore singolo come banali match per esercitarsi con la CPU, o almeno qualche mini-gioco per potersi impratichire con i vari comandi di gioco – qualcosa che andasse al di là del solo prologo, insomma.
Magari queste meccaniche verranno aggiunte in futuro, ma con la loro assenza al momento rimane un certo rammarico, anche se c'è una modalità allenamento suddivisa per ruoli e funzioni di gioco, che risulta però troppo basilare.
Arene calcistiche
Dal punto di vista del gameplay, Rematch conferma nel bene e nel male quanto iniziato a ipotizzare proprio nella nostra anteprima. Il sistema di comandi è unico nel suo genere e, con l'assenza di qualsivoglia automatismo, promette un feeling strano a primo impatto, ma che con il susseguirsi delle partite risulta coerente nel proporre un’offerta frenetica e scenograficamente votata alla spettacolarità delle azioni compiute sul campo.
I grilletti da premere come in uno sparatutto per effettuare i tiri (magari spostando l’analogico per dare anche una curvatura alla traiettoria), così come i pulsanti – da utilizzare per scatti, stop a seguire e controllo sul pallone – sono piacevoli e, quando combinati con le giuste tempistiche, danno una certa soddisfazione.
Ottimizzata fin da subito anche la barra della stamina e il potenziamento dello scatto per evitarne un abuso eccessivo, mentre il suo effettivo dosaggio può fare la differenza per arrivare prima sul pallone. Un po’ meno convincenti le fasi difensive, dove nonostante la – comunque spettacolare – resa di contrasti e scivolate viene mostrato il fianco ad input lag e animazioni poco fluide che in molti casi vanificano gli interventi.
Un peccato, perché ciò si riflette anche nel ruolo del portiere in Rematch, tra spettacolari parate e uscite alternate a singhiozzi, sui quali è difficile soprassedere; su tutti, alcune bellissime parate in tuffo dove il portiere finisce, però, con la palla in rete (!). Tuttavia, il goal non viene comunque assegnato perché il sistema conferma ugualmente la bontà della parata dell’estremo difensore, creando un cortocircuito.
Geniale su ogni fronte, invece, la possibilità di poter uscire dalla porta – letteralmente togliendosi i guanti – e diventare un libero pronto a contribuire nella costruzione del gioco e nelle manovre offensive, opzione fondamentale soprattutto nelle partite 3vs3.
Come ribadito, il gameplay di per sé è semplice, ma necessita di tempo per essere affinato, restituendo una certa soddisfazione agli utenti più caparbi e pazienti che proveranno ad affinare la propria tecnica per passaggi precisi, contrasti puliti e capacità di finalizzare adeguatamente. Su quest’ultimo aspetto, ad esempio, abbiamo trovato estremo piacere nello sfruttare le pareti attorno alla porta letteralmente come muretto per sbilanciare il portiere in tuffo ed andare a segnare quasi sempre a porta scoperta.
Ovviamente, anche in un gioco come Rematch non mancano elementi legati alla personalizzazione del proprio alter ego, assieme a skin e opzioni estetiche sbloccabili attraverso pass e stagioni tipici dei live service più blasonati.
Nel bene e nel male è qualcosa di già visto e che anche qua funziona discretamente, anche se il sistema di progressione di per sé sembra un po’ anonimo e poco incentivante nel mostrare con chiarezza cosa si sblocca.
Del tutto inspiegabile poi, in un gioco del genere, l'assenza del cross-play al lancio, che dovrebbe essere invece fondamentale per legare la community indipendentemente dalla piattaforma di gioco, anche se sappiamo che il team è già al lavoro per un suo inserimento in un secondo momento.
Ultime, ma non per importanza, due ulteriori considerazioni per il comparto tecnico di Rematch. La direzione artistica ci piace molto, valorizzata da quelle esplosioni di colori a ogni rete e dal dinamismo dei dettagli riguardanti gli stadi (vero fiore all’occhiello), mentre le magagne tecniche che abbiamo riscontrato su PC – tra animazioni e compenetrazioni a singhiozzi – interrompono un po’ quella magia che altrimenti si crea durante le partite,