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Pro
- Ottimo level design in Gex 2 e 3.
- Una perfetta capsula temporale per gli anni '90.
- Tre giochi ormai dimenticati in un unico pacchetto.
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Contro
- La remastered poteva aggiungere qualche contenuto in più.
- Il primo gioco è invecchiato malino.
- Qualcuno faccia stare zitto Gex.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Limited Run
- Produttore: Limited Run
- Distributore: Square Enix
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PS5 , XSX , PC , SWITCH
- Generi: Platform
- Data di uscita: 16 giugno 2025
Le ere videoludiche non sono contraddistinte solamente dalle generazioni di console, ma anche da generi di gioco che si dimostrano dominanti sul mercato in un determinato periodo di tempo.
A cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’00, uno dei generi più amati era indubbiamente quello dei platform 3D. La rivoluzione delle tre dimensioni era ancora una novità, con il 2D che sembrava ormai qualcosa di appartenente al passato. Le varie software house si davano battaglia nel riuscire a creare non solo il miglior gioco del genere, ma anche un protagonista in grado di rimanere impresso nelle menti dei giocatori, diventando quasi la mascotte della compagnia.
Ci sono esempi riusciti, come Crash Bandicoot e Spyro, e ci sono esempi completamente fallimentari. Nel mezzo, ci sono serie come Gex; titoli ben accolti dalla critica e che hanno goduto anche di un buon successo di pubblico all’epoca, ma che non sono riuscite a sopravvivere alla fine di quei tempi d’oro.
La Gex Trilogy di cui parliamo oggi, disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC e Nintendo Switch (con una grossa magagna al lancio su Switch 2, ora risolta) potrebbe quindi essere una seconda occasione per Gex, quantomeno per farsi conoscere dalle nuove generazioni, magari in vista di un ritorno vero e proprio.
Scopriamo com’è andata.
La storia di Gex
Il protagonista dei tre giochi è Gex, un geco antropomorfo che vive nella sua immensa casa alle Hawaii, passando le sue giornate a guardare la TV.
In ciascun episodio, Gex viene trasportato, per motivi diversi, nella Media Dimension, un universo ispirato a quello della televisione, con tanti mondi colorati che richiamano varie tipologie di programmi, serie e film.
Ovviamente, la storia è poco più di un pretesto per metterci nei panni di Gex e affrontare una serie di livelli ma, come in molte produzioni di quest’epoca, il protagonista ha un ruolo molto importante come personaggio. Come dicevamo in apertura, infatti, questa era l’epoca delle mascotte, e Gex era stato concepito con l’intendo di rivaleggiare con Mario, Sonic e compagnia bella.
Per questo motivo, a prestargli la voce troviamo Dana Gould, un comico relativamente popolare negli Stati Uniti. Per tutta la durata delle avventure (soprattutto il secondo e terzo episodio), Gex continua a fare battutine che rappresentano una capsula temporale perfetta di questi videogiochi anni ’90: ancora rivolti ad un pubblico molto giovane, ma con l’esigenza di sentirsi edgy e “al passo con i tempi”.
Con tutto il rispetto per Dana Gould, il suo lavoro in Gex era già poco sopportabile all’epoca e oggi lo risulta ancora di meno. Gex sembra non zittirsi mai – e la maggior parte delle sue battute sono invecchiate davvero male, risultando incredibilmente cringe per la maggior parte del tempo.
Per fortuna, Limited Run ha annunciato l’arrivo di una patch che permetterà di scegliere anche il doppiaggio britannico; nelle regioni PAL, infatti, solo il primo episodio era stato doppiato da Dana Gould, mentre il secondo e il terzo erano stati affidati rispettivamente a Leslie Philips (attore britannico scomparso nel 2022) e Danny John-Jules, famoso per il suo ruolo in Red Dwarf.
Sebbene Gex rimanga sempre lo stesso personaggio, l’interpretazione data dai due attori lo rende meno fastidioso, e molto più vicino ai gusti del pubblico europeo dell’epoca.
Com’è invecchiato Gex?
Dato che siamo di fronte ad una remastered (che potete acquistare anche con il credito per PS Store di Amazon), non andremo ad analizzare i tre giochi in profondità; vogliamo piuttosto valutare come sono invecchiati di fronte allo scorrere inesorabile del tempo.
Dopotutto, sono passati ben 30 anni dal primo episodio e 26 dal terzo ed ultimo; decenni in cui il genere platform si è notevolmente evoluto, facendo dimenticare i suoi primi passi incerti nel mondo 3D.
Il primo Gex è un platform 2D, uscito originariamente su 3DO nel 1995. Qui Gex può saltare, rimbalzare, strisciare sulle pareti e usare la sua coda per attaccare i nemici, mentre esplora una serie di livelli alla ricerca di telecomandi.
A differenza di altri titoli del genere, i collezionabili non sono del tutto opzionali: trovare un certo numero di telecomandi è necessario per progredire nell’avventura, quindi ci si ritrova spesso a ripercorrere un livello già visitato.
Questo è sicuramente l’episodio invecchiato peggio dei tre; non possiede ancora quelle caratteristiche distintive degli episodi successivi e risulta molto simile ad altri platform della stessa epoca, senza risultare però allo stesso livello di qualità.
Oltretutto, il livello di difficoltà è leggermente elevato, cosa che potrebbero renderlo frustrante soprattutto per chi è abituato a titoli più permissivi (fortunatamente i salvataggi e la funzione rewind della Gex Trilogy aiutano molto).
Gex: Enter the Gecko è il secondo episodio della serie, uscito su PlayStation, Nintendo 64 e PC nel 1998. È il primo capitolo in 3D, e questo ha consentito agli sviluppatori di sperimentare molto di più con la loro creatura.
Gex mantiene praticamente inalterato il move-set visto nel primo gioco, ma adesso si aggiungono nuovi power-up, trasformazioni e costumi, che servono per navigare i diversi mondi, ognuno ispirato ad una tipologia di programma televisivo.
È proprio il level design a rendere Gex 2 un gioco di livello superiore rispetto al primo episodio: ogni mondo è vasto (per gli standard dell’epoca) e ricco di sfide da completare e collezionabili da raccogliere, con molti più obiettivi opzionali presenti per chi vuole raggiungere l’agognato 100%.
Gex: Deep Cover Gecko, uscito nel 1999 su PlayStation e Nintendo 64, riprende sostanzialmente la struttura del secondo capitolo, ma propone ancora più varietà tematica, con mondi ispirati ai pirati, all’Antico Egitto, a Sherlock Holmes, ai film di guerra e altro ancora.
Vengono anche aggiunti dei mezzi da controllare, per introdurre anche qualche piccolo cambio di ritmo nel gameplay (una strategia tipica dell’epoca, pensiamo a Spyro 3).
Si tratta del capitolo più riuscito della trilogia, semplicemente perché affina ulteriormente tutte le buone novità introdotte dall’episodio precedente, sfruttando al massimo quanto potevano offrire gli hardware dell’epoca (dopotutto da lì a poco sarebbe arrivata la nuova generazione di console, grazie all’uscita di PlayStation 2).
Guardandoli con gli occhi di oggi, sicuramente il primo episodio risulta piuttosto dimenticabile, ma il secondo e il terzo hanno ancora qualcosa da dire, oltre ad essere un modo semplice e veloce per rivivere i gloriosi anni ’90.
Sebbene il genere si sia molto evoluto da allora, i giochi godono comunque di un ottimo level design e di un personaggio che, pur con i suoi limiti, riesce a risultare simpatico e carismatico (e non è un caso che venne utilizzato per molto tempo come mascotte da Crystal Dynamics).
Cosa aggiunge la Gex Trilogy?
Parlando della qualità della remastered, si tratta di un prodotto nella media, che fa poco più del minimo indispensabile, senza spendersi troppo.
I tre giochi sono stati tirati a lucido e sono state aggiunte le funzioni di salvataggio rapido e rewind, ma a parte questo non ci sono grandi novità al loro interno. La trilogy gira perfettamente su PlayStation 5 (che trovate su Amazon), e lo stesso dovrebbe valere anche per le altre versioni.
Per quanto riguarda gli extra, è possibile visualizzare delle illustrazioni, le cover dell’epoca e i manuali, insieme a delle interviste che aggiungono interessanti retroscena sulla serie.
Insomma, niente di eclatante, e sicuramente si sarebbe potuto fare qualcosa di più a livello contenutistico per arricchire il pacchetto.
Ciò nonostante, parliamo comunque di una buona remastered, che riporta in auge tre titoli ormai quasi completamente dimenticati dal grande pubblico, e che non vedevano una re-release ormai da molto tempo.
Vedremo se questa Gex Trilogy sarà l’occasione per riscrivere la storia di Gex, dandogli finalmente una seconda chance; un quarto capitolo era stato effettivamente in sviluppo per PlayStation 2, ma venne cancellato prima ancora di essere annunciato. Chissà, magari questa sarà la volta buona...