Dopo gli ennesimi licenziamenti, i publisher vogliono sviluppare meno videogiochi

Riot Games e Square Enix ammettono di volersi concentrare su pochi videogiochi da ora in avanti, dopo le ennesime ondate di licenziamenti.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Il 2024 si è aperto esattamente come si era chiuso il 2023, ovvero con ennesime ondate di licenziamenti nel settore videoludico: quest'anno sono già stati lasciati a casa oltre 2000 dipendenti, cifra che sembra purtroppo destinata ad aumentare nel corso del tempo.

Uno dei casi più clamorosi è arrivato addirittura pochi giorni fa, quando Riot Games, la casa di League of Legends, ha annunciato il licenziamento di 530 dipendenti e la chiusura di Riot Forge, l'etichetta con cui venivano pubblicati diversi progetti single player che non hanno soddisfatto le aspettative di mercato.

Game File sottolinea che, anche e soprattutto a causa di questi licenziamenti, sembra esserci una ventata di cambiamento nel modo di operare dei publisher: non più tantissimi videogiochi sparpagliati l'uno addosso all'altro, ma concentrare tutti i loro sforzi su pochi prodotti di qualità.

Ad esempio, la stessa Riot Games ha già svelato di aver fatto troppe "scommesse" che non sono state ripagate, vedendosi costretta a ridurre gli investimenti su ciò che può davvero funzionare, ma anche Square Enix ha sottolineato che troppi dei loro giochi sono finiti "nel mezzo" tra blockbuster e giochi indie.

L'unico modo per cambiare questo, secondo i publisher, è investire meno su nuovi videogiochi, ma farlo su prodotti che il mercato sta davvero cercando.

Una riflessione simile era arrivata anche da Nacon, publisher di Robocop Rogue City e Lords of the Rings Gollum, che aveva ammesso come ormai ci sono troppi giochi sul mercato per riuscire ad emergere.

Ed effettivamente è così: in un mercato sempre più dominato anche da indie che possono esplodere a sorpresa, come dimostrato dal recente e controverso Palworld, gli editori dovrebbero imparare a concentrare meglio le loro risorse.

E Game File sottolinea come ormai sia diventato sempre più difficile assistere a nuovi capitoli di successo ogni anno delle stesse serie, come invece avveniva nelle annate precedenti.

Ovviamente, ci sono anche le eccezioni: SEGA ha deciso di puntare tutto sulla nostalgia, lavorando contemporaneamente sul revival di tantissime IP.

Ma la sensazione è che qualcosa stia davvero cambiando, sperando che ciò significhi anche meno investimenti miliardari per singoli giochi.

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