L'evoluzione di tecnologie come l'IA generativa ha indubbiamente avuto impatto sulle vite di tutti i giorni, rendendo in alcuni casi molto più semplici le nostre attività quotidiane oppure offrendoci preziossimi aiuti.
Una tecnologia fortemente in discussione, dato che ci sono alcuni aspetti la cui eticità è decisamente discutibile, ma che molte persone hanno ormai accettato come parte naturale della propria vita – forse anche troppo in fretta.
Death Stranding 2 nasce con l'intento di avvisare i suoi giocatori sul rischio di dipendere eccessivamente dalla tecnologia, invitandoci a prendere ogni tanto qualche rischio e continuare a connetterci emotivamente con chi ci sta a fianco.
In un'intervista rilasciata a Denfaminicogamer (tradotta da Automaton West), Hideo Kojima spiega che il suo desiderio è che i giocatori riescano a trovare un proprio modo personale per utilizzare la tecnologia grazie al suo videogioco, senza però rimanerne assuefatti:
«Non sto cercando di dirvi che "la tecnologia fa male" ma, per farvi un esempio, l'assistente IA sul mio telefono prova a suggerirmi tante cose diverse – personalmente, lo odio».
Il motivo dietro questo suo astio è semplice: Kojima ritiene che i nuovi motori di ricerca, così come gli assistenti IA, tendono a guidarci verso strade prestabilite.
Secondo l'autore di Death Stranding 2 (di cui potete prenotare l'artbook ufficiale su Amazon), per quanto tutto ciò possa risultare conveniente, non bisognerebbe mai rinunciare all'elemento della casualità:
«Credo che gli umani abbiano bisogno di "coincidenze" nelle loro vite. Ti svegli la mattina, vai a scuola, vai al lavoro e, lungo il tragitto, entri in un bar che hai visto per caso. Oppure incontri una persona nuova per caso».
Il pensiero di Kojima è che ciò che rende davvero speciali le nostre vite personali sono proprio queste piccole imprevedibili coincidenze nella vita di tutti i giorni, che non potremmo mai provare se la nostra vita fosse decisa da un algoritmo.
«Non ho intenzione di dirvi "Smettetela di usare Internet". Perché è davvero conveniente. Credo anche che sia stato grazie a Internet che siamo sopravvissuti alla pandemia da Covid. Tuttavia, ritengo sia pericoloso diventarne dipendenti.
Ciò che è importante sulla tecnologia di convenienza è il modo in cui la usate. La mia personale risposta a questa domanda viene pronunciata dai miei personaggi verso la fine di Death Stranding 2. Per favore, ascoltate ciò che hanno da dire».
Il finale di Death Stranding 2 intende dunque invitarci a continuare a formare connessioni personali, senza cercare di calcolare ogni singolo aspetto della nostra vita in anticipo: un chiaro avvertimento sul pericolo di dipendere eccessivamente da ciò che i chatbot e le IA generative hanno da dire.
Insomma, come sempre non è la tecnologia ad essere un "male", ma come deciderete di utilizzarla. E personalmente non posso che concordare pienamente con il pensiero di Kojima.
Se avete intenzione di affrontare il viaggio di Death Stranding 2 sulle vostre PS5 base, devo però consigliarvi di fare attenzione: a quanto pare, c'è il rischio di far surriscaldare le vostre console.