Caso Unity, l'azienda si scusa con una lettera aperta: «avremmo dovuto parlare di più con voi»

La mossa di Unity relativa alla tassa sugli sviluppatori ha fatto decisamente discutere, e ora arriva la lettera aperta finale.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

La settimana scorsa il mondo dei videogiochi è stato scosso da una notizia che ha fatto detonare il settore, ovvero l'ormai famigerata supertassa di Unity sulle installazioni dei videogiochi sviluppati grazie all'omonimo engine.

Una tassa che colpisce soprattutto gli sviluppatori indipendenti ma non solo, basti pensare al fatto che gli ultimi remake di Pokémon Diamante/Perla (li trovate su Amazon) sono stati sviluppati con lo stesso engine.

La tassa annunciata come un fulmine a ciel sereno prevedeva il raccoglimento di una percentuale sui guadagni basate sul numero di installazioni dei videogiochi, anche retroattive.

Inutile dire che l'annuncio ha causato reazioni molto forti tra ultimatum degli sviluppatori e addirittura minacce di morte inviate ai dirigenti di Unity.

Ora sembra arrivato forse il capitolo finale, perché l'azienda ha pubblicato una lettera aperta a tutta la community.

Firmata da Marc Whitten, responsabile dell'azienda e pubblicata sul sito ufficiale, è una lettera di scuse molto diretta.

«Voglio iniziare con questo: mi dispiace», esordisce Whitten nella lettera, continuando:

«Avremmo dovuto parlare con più di voi e avremmo dovuto incorporare più feedback prima di annunciare la nostra nuova politica sulle tariffe di runtime. Il nostro obiettivo con questa politica è garantire di poter continuare a supportarvi oggi e domani e continuare a investire profondamente nel nostro motore di gioco.»

Nella community non c'è stata effettivamente una singola entità che ha supportato (a ben vedere) la proposta di Unity,  e per fortuna l'azienda si è accorta di non essere andata nella direzione giusta con questa proposta.

Per quanto riguarda il futuro, Whitten ha spiegato cosa accadrà ai guadagni degli sviluppatori che usano Unity:

«Il nostro piano Unity Personal rimarrà gratuito e non ci sarà alcun costo di runtime per i giochi basati su Unity Personal. Aumenteremo il limite da $ 100.000 a $ 200.000 e rimuoveremo l'obbligo di utilizzare la schermata iniziale di Made with Unity. Nessun gioco con entrate inferiori a 1 milione di dollari negli ultimi 12 mesi sarà soggetto a tale commissione.»

La tassa non sembra essere del tutto scomparsa, però, come spiega successivamente illustrando il piano di tariffazione che vi proponiamo per intero dalla lettera:

«La politica relativa alle tariffe di runtime si applicherà solo a partire dalla prossima versione LTS di Unity nel 2024 e oltre. I vostri giochi attualmente spediti e i progetti su cui state lavorando non saranno inclusi, a meno che voi non scegliate di aggiornarli a questa nuova versione di Unity. Ci assicureremo che possiatea rispettare i termini applicabili alla versione dell'editor Unity che state utilizzando, purché continuiate a utilizzare quella versione.

Per i giochi soggetti alla tariffa di esecuzione, vi offriamo la possibilità di scegliere tra una quota di compartecipazione alle entrate del 2,5% o l'importo calcolato in base al numero di nuove persone che interagiscono con il vostro gioco ogni mese. Entrambi questi numeri sono auto-riportati in base ai dati che avete già a disposizione. Vi verrà sempre addebitato l'importo inferiore.»

Non ci resta che attendere la reazione della community, soprattutto degli sviluppatori, nella speranza che possano trovare un compromesso.

In ogni caso questa lettera aperta arriva dopo una settimana davvero intensa, dopo un primo dietrofront e un presunto caso di insider trading su cui bisognerà indagare.