Activision Blizzard e Xbox, rischio monopolio? Parla un esperto legale

L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft e Xbox dovrebbe procedere senza intoppi.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft e Xbox è destinata a fare rumore molto a lungo, per via non solo dell'effetto sorpresa e della cifra spesa, ma anche per le implicazioni che questa operazione potrebbe avere nel mondo videoludico.

La casa di Call of Duty rappresenterà infatti un'importantissima freccia nell'arco delle console Xbox, trattandosi di uno dei publisher più importanti di tutta l'industria.

L'impressionante cifra spesa dalla casa di Redmond, vicina a ben 70 miliardi di dollari, non è passata infatti inosservata da fan e addetti ai lavori, che a più riprese si sono chiesti se questa mossa non potesse rappresentare una potenziale violazione delle leggi antitrust, studiate per impedire l'attuarsi di un monopolio.

In realtà, per Microsoft e Activision Blizzard non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: ne è convinto David Hoppe, un esperto dello studio legale Gamma Law (via IGN.com).

L'esperto spiega infatti che questa operazione di mercato è quella che in gergo viene definita una «operazione verticale», ovvero una situazione che si verifica quando un distributore di contenuti, in questo caso Microsoft con le sue console Xbox, acquisisce un produttore come Activision Blizzard o, in tempi più recenti, Bethesda, altro colosso per il quale la casa di Redmond non ha avuto problemi di tipo legale.

Ovviamente, Hoppe è più che consapevole che si tratta della «operazione più grande di sempre nella storia dell'industria videoludica», ma ribadisce anche che i tribunali degli Stati Uniti solitamente non sono propensi ad applicare le leggi antitrust per le acquisizioni verticali, dato che non vengono considerate come un'acquisizione della diretta concorrenza.

Si potrebbe sollevare un'obiezione relativa al fatto che anche Xbox produce giochi e che l'acquisizione della casa di Call of Duty potrebbe, pertanto, rientrare invece nelle più tradizionali «acquisizioni orizzontali», ma l'esperto legale ha anche spiegato perché questo non dovrebbe accadere

«È abbastanza difficile applicare i principi della competizione legale quando i "prodotti" sono lavori creativi come i videogiochi, ognuno dei quali è presumibilmente unico e, di conseguenza, non in concorrenza diretta.

Sarebbe abbastanza ridicolo, a questo punto, provare a sollevare un caso antitrust sulla base che l'acquisizione risulterebbe in una minore scelta per i consumatori, ad esempio, per la categoria degli sparatutto».

Insomma, secondo il parere di David Hoppe l'accordo dovrebbe essere finalizzato senza troppi problemi, nonostante si tratti indubbiamente di un'operazione destinata a far discutere ancora a lungo gli esperti.

Ad aiutare l'operazione c'è anche la volontà già dichiarata di Microsoft di non tagliare fuori gli utenti PlayStation per determinati giochi: non tutte le IP di Activision Blizzard potrebbero dunque diventare esclusive.

Quel che è certo è che gli abbonati Xbox Game Pass potranno presto gioire: la casa di Redmond ha già annunciato di voler aggiungere quanti più giochi Activision Blizzard possibili.

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