EA ha dimenticato una cosa fondamentale nella sua ultima controversia

Un commento abbastanza sorprendente, ma tutto è bene...

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a cura di Paolo Sirio

EA non è nuova a controversie, ma l'ultima si è verificata, per sua stessa ammissione, per una dimenticanza fondamentale.

L'etichetta di FIFA 22 ha un catalogo di classici enorme, forse persino sconosciuto ai più che hanno conosciuto l'editore proprio per la serie calcistica.

E, infatti, l'ultima polemica è sorta per via della sparizione di alcuni titoli storici della casa californiana dai negozi online, che erano poi diventati gratuiti per un periodo limitato come "scusa" verso gli appassionati.

Quando si parla di giochi digitali, non siamo nuovi a questo genere di rimozioni forzate, e un caso eclatante aveva riguardato solo pochi mesi fa l'intero PlayStation Store.

L'ultima querelle legata al mondo dei prodotti in vendita in digitale porta la firma di EA, il cui commento al riguardo ha fatto alzare più di un sopracciglio.

Come anticipavamo, Electronic Arts aveva deciso di rimuovere dalla vendita questi quattro classici senza un congruo preavviso:

  • Ultima Underworld
  • Ultima Underworld 2
  • Syndicate Plus
  • Syndicate Wars

GOG aveva spiegato al tempo che la rimozione di questi giochi era avvenuta su richiesta del publisher, e che non dipendeva certo dal negozio.

Vista la reazione dei fan, EA aveva deciso allora di far tornare i titoli in vendita e da inizio agosto fino al 3 settembre questi saranno forniti gratuitamente.

Sul tema, è tornato Chris Bruzzo di EA che, parlandone con GamesIndustry, ha proposto un'osservazione abbastanza bizzarra.

«Quando prendiamo decisioni che hanno conseguenze sui giocatori, ci prendiamo del tempo per revisionare esattamente i potenziali impatti e se servono i migliori interessi dei giocatori.

Quando abbiamo rimosso dalla vendita Syndicate e Ultima Underworld, abbiamo mancato quello step e quindi non abbiamo considerato appieno la prospettiva dei giocatori.

Dal livello di interesse dei giocatori mostrato da quando abbiamo rimosso quei giochi, era chiaro che la gente voleva che fossero ancora disponibili».

In sostanza, il publisher aveva dimenticato i giocatori, e  sottovalutato enormemente quali sarebbero state le reazioni dopo un trattamento non proprio rispettoso di questi classici e della loro memoria storica.

Come osserva VGC, non è il solo caso di "delisting" firmato Electronic Arts, una pratica che evidentemente fa parte del suo modus operandi.

Soltanto lo scorso maggio era toccato a Need for Speed: non sono più in vendita Carbon, Undercover, Shift, Shift 2 e The Run, e i server saranno chiusi il 31 agosto, per cui diventeranno solo single-player e resteranno nella vostra disponibilità soltanto se li possedete già.

Da questo punto di vista, EA sembra voler puntare sulle rimasterizzazioni, come capitato di recente con Hot Pursuit.

Di certo, la serie avrà bisogno di un altro po' di tempo prima di tornare, con un nuovo capitolo già annunciato ma che non uscirà nel 2021.

Quanto ad Ultima Underworld, un remaster non sembra percorribile, ma di recente abbiamo potuto apprezzare un suo erede spirituale dai creatori dell'originale.

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