Apex Legends, una skin costa 18 euro: Respawn nella bufera

I fan di Apex Legends non hanno gradito i nuovi contenuti estetici dal prezzo di 18 euro.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

I fan di Apex Legends non hanno gradito i prezzi sui nuovi oggetti cosmetici disponibili con le microtransazioni e molti giocatori hanno manifestato online tutto il loro disappunto.

Gli sviluppatori di Respawn Entertainment, autori, tra gli altri, di Star Wars Jedi Fallen Order, hanno però deciso di rispondere direttamente ai propri fan, vedendosi travolti nella bufera online, giustificando la propria decisione.

La polemica arriva mentre il gioco è nel pieno della Stagione 9, di cui abbiamo avuto modo di parlarvi approfonditamente in un nostro speciale.

Il battle royale è stato un vero successo, al punto che gli sviluppatori hanno deciso di realizzarne una versione mobile per portare le battaglie sempre ovunque.

Tornando alla polemica sui contenuti estetici, come riportato anche da Video Games Chronicle, i nuovi DLC cosmetici, tra cui sono presenti anche skin leggendarie, costano ben 1800 Apex Coins, corrispondenti a circa 18€ reali.

Il director delle comunicazioni di Respawn, Ryan Rigney, ha però giustificato il prezzo sottolineando che questi contenuti sono necessari a fare in modo che il gioco rimanga in vita per molto tempo, mantenendo comunque lo status free-to-play.

In risposta a chi ritiene che questi contenuti possono essere prodotti velocemente e senza alcuna fatica, Rigney ha sottolineato come il loro team non sia enorme e c'è una gran parte del loro staff che lavora appositamente sulle skin del gioco.

Scegliere un prezzo giusto per le microtransazioni, spiega sempre il director, è «difficile» ed è qualcosa su cui il team spende buona parte del proprio tempo.

Ha inoltre evidenziato come, per poter continuare a lavorare al gioco, è necessario che il gioco possa riuscire a fatturare soldi: da qui la decisione di bilanciare il prezzo dei contenuti cosmetici per garantire aggiornamenti di qualità.

«Le nuove modalità di gioco, mappe e feature sono tutti aspetti che richiedono un costo che stiamo cercando di supportare».

Non sappiamo se la giustificazione degli sviluppatori servirà a placare gli animi della community, dato che il dibattito sulle microtransazioni è sempre molto acceso e messo sotto la lente d'ingrandimento dei fan.

In ogni caso, dalla risposta degli sviluppatori sembra evidente che è necessario che Apex Legends riesca a guadagnare dalle microtransazioni se vuole sopravvivere o, quantomeno, continuare a svilupparsi nella direzione che i giocatori desiderino.

Nonostante la rabbia per le microtransazioni, c'è un piccolo dettaglio sul lancio di Apex Legends che non potrà che commuovere i fan: l'uscita del gioco venne rimandata per permettere ad un programmatore di adottare la sua bambina.

Vi ricordiamo che Apex Legends può essere giocato in portabilità non solo su Mobile ma anche su Nintendo Switch, grazie alla versione appositamente realizzata.

Nel battle royale di Respawn Entertainment, per l'occasione, è stato reso disponibile anche il cross-play per giocare con utenti di altre console.

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