Per anni, l’idea di un videogioco su Superman è stata considerata una sfida quasi impossibile: troppa potenza, troppe aspettative, troppe meccaniche da bilanciare.
Ma oggi, complice l’evoluzione del medium e il recente successo del Superman di James Gunn, sempre più fan chiedono a gran voce che il figlio di Krypton torni protagonista anche nel mondo videoludico. E stavolta, con ambizioni da vero titolo tripla A.
Perché ora, e non prima? Perché il contesto è cambiato radicalmente. Titoli come God of War (che trovate su Amazon) hanno dimostrato che si può raccontare un personaggio quasi divino – Kratos – senza rinunciare a profondità, equilibrio e sfida.
Lo stesso vale per Dragon Ball Z: Kakarot, dove Goku, tra volo, super forza e attacchi a distanza devastanti, incarna un ideale di “power fantasy” che non compromette il gameplay.
Anche Batman sembrava ingestibile prima della serie Arkham, eppure oggi è considerato uno dei migliori esempi di adattamento supereroistico. E lo stesso vale per Spider-Man targato Insomniac, che ha saputo fondere perfettamente la narrativa con il senso di agilità e potenza del personaggio.
E Superman? È vero, le sue abilità – volo libero, super velocità, forza illimitata, vista calorifica – sono difficili da contenere in uno schema tradizionale. Ma non impossibili.
Il vero problema non è il “come”, ma il “quando” e il “chi”. Servono risorse, visione, e uno studio disposto a osare.
Cosa potrebbe cambiare ora? Il successo del nuovo film di Gunn potrebbe smuovere le acque. Se Superman tornerà ad essere un brand centrale per DC e Warner, un videogioco potrebbe diventare parte naturale di un piano crossmediale più ampio.
E con l’uscita di Suicide Squad: Kill the Justice League, per quanto fallimentare, la tecnologia per mettere Superman in un contesto ludico esiste già.
La domanda ora è una sola: qualcuno avrà il coraggio di realizzarlo davvero? Perché il pubblico è pronto. L’industria, pure. E il momento – finalmente – sembra quello giusto.