The Game Awards 2021: i momenti migliori dello show

Ripercorriamo i The Game Awards 2021 che si sono svolti nella notte, commentando quelli che sono i migliori momenti secondo noi.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Nella nottata si sono svolti i The Game Awards 2021, gli Oscar del videogioco, che ci hanno dato la solita carrellata di premi, annunci e momenti vari ed eventuali dedicati all’industria dei videogiochi.

It Takes Two vince il premio più ambito stracciando la concorrenza, un sacco di premi decisamente meritati vanno ai videogiochi migliori, e lo show di Geoff Keighley ci ha regalato effettivamente una serie di annunci molto interessanti per quanto riguarda i titoli che completeranno le prossime stagioni.

Ecco i link che vi servono per aggiornarvi sui The Game Awards 2021:

Ma i The Game Awards sono prima di tutto uno show, e come spesso accade in queste kermesse, ci sono dei momenti che esulano dagli annunci e dalle premiazioni vere e proprie, o che da queste situazioni restituiscono dei siparietti, dei messaggi, delle scene a tutto tondo di un’industria che ha qualcosa da raccontare.

Ma bando alle ciance, perché il titolo è abbastanza esplicativo: vediamo i migliori momenti dei The Game Awards 2021.

Il medley dell’orchestra

Partiamo con uno dei capisaldi della manifestazione di Geoff Keighley: il medley dell’orchestra dei The Game Awards.

Come sempre, prima della celebrazione del vincitore del Game of the Year, l’orchestra si esibisce in una selezione dei temi principali dei videogiochi candidati alla statuetta più ambita. Un momento che colpisce sempre molto, come vi abbiamo raccontato in uno speciale sulla musica, e anche nell’edizione 2021 non è stato sicuramente meno d’impatto.

Non arriva alla bellezza del medley del 2019, complici forse delle colonne sonore complessivamente più reboanti, ma è comunque sempre un bel momento per racchiudere in musica (sempre della bella musica) l’annata videoludica con i suoi rappresentanti più fulgidi.

Sting apre lo show con la colonna sonora di Arcane

A proposito di musica, non possiamo fare finta che Sting non abbia aperto i The Game Awards 2021.

Sting, che canta “What Could Have Been”, la struggente melodia che chiude la prima stagione di Arcane, la serie Netflix ispirata al mondo di League of Legends (qui trovate la nostra recensione dello show).

Al di là della splendida esibizione di una canzone altrettanto bella, una superstar che ha fatto la storia della musica che canta ad un show sui videogiochi è un’istantanea che bisogna imprimere nella memoria, e che fa parte di una lunga serie di momenti che stanno facendo crescere il videogioco come medium.

Simu Liu preferirebbe giocare ad Halo

Difficile pensare che lo staff di autori dei The Game Awards 2021 abbia scritto lo sketch di Simu Liu dopo aver letto il nostro speciale su Halo Infinite, ma la premiazione fatta dall’attore di Shang-Chi per il miglior videogioco action è a dir poco puntuale.

L’attore, affascinato da alcune scene di combattimento di Halo Infinite che sta vedendo sul suo smartphone, dichiara che piuttosto che perdere tempo con la premiazione preferirebbe andare a casa e giocare all’ultimo Halo.

Una rappresentazione casualmente perfetta della volontà del pubblico, che nel premio Player’s Choice ha scelto proprio il titolo 343 Industries come il suo gioco dell’anno. Un siparietto molto divertente, con un presentatore perfetto per la categoria.

Ben Schwartz e Jim Carrey per Sonic 2

Riprendendo il discorso fatto prima su Sting, e sul valore che viene dato al medium videogioco grazie alla sua performance, il siparietto con Ben Schwartz e Jim Carrey per presentare il trailer di Sonic 2 (che è bellissimo), non è da meno.

Sketch del genere, con due comici tra i migliori delle rispettive generazioni, sono cose che di solito si vedono nelle grandi kermesse hollywoodiane per qualità del testo e tempi comici. Si vede che Ben Schwartz ci tiene moltissimo alla sua immagine come voce del porcospino blu, e lo trasmette pienamente nel modo in cui presenta il trailer.

Pungente il ringraziamento per aver fatto cambiare il design originale di Sonic nel film, ed esilarante la gag nel trailer inserito in un DVD, che sarebbe inutile perché nessun PC ha più il lettore incluso. Jim Carrey – che ci aspetta tutti nel Metaverso - in chiusura, poi, una cosa dell’altro mondo.

Lady Dimitrescu vince e Maggie Robertson domina

La categoria Best Performance, presentata da Ashley Johnson e Laura Bailey (Ellie e Abby rispettivamente, da The Last of Us Part II), annuncia la premiazione di Maggie Robertson per la sua interpretazione di Lady Dimitrescu in Resident Evil Village.

Un momento molto bello nella sua totalità. Da quando la statuaria doppiatrice nel suo bellissimo abito si alza dalla sedia, camminando verso il palco accompagnata dal tema musicale della villain del titolo Capcom, fino a quando si ritrova emozionatissima a pronunciare il rituale discorso di ringraziamento.

Un premio ricevuto alla prima esperienza come doppiatrice in un videogioco, per un personaggio che appare pochissimo nella totalità di Resident Evil Village, giusto qualche ora e una manciata di scene iconiche, e che nonostante lo screen time ha colpito la giuria.

Il ritorno di Telltale Games

Non possiamo non menzionare il ritorno ufficiale di Telltale Games, software house che ha avuto un destino infelice qualche anno fa, e che finalmente vediamo riemergere con ben due nuovi progetti.

Sono stati annunciate due serie, nel classico stile dei videogiochi che Telltale ha sempre fatto, delle avventure interattive dedicate a due importantissimi franchise di fantascienza: The Expanse e Star Trek.

Poco da dire se non che siamo felici di poter rivedere il nome di questo amato studio, a prescindere dalla qualità dei videogiochi a cui sta lavorando.

The Matrix rompe tutte le pareti possibili

Non poteva che essere un’opera seminale come The Matrix a rompere di nuovo ogni schema narrativo e concettuale, come fece il film originale nel 1999.

Keanu Reeves, che nei videogiochi è entrato a gamba testa con Johnny Silverhand in Cyberpunk 2077, racconta insieme a Carrie Ann-Moss che la tecnologia è così avanzata da farci chiedere cos’è vero e cos’è reale, e soprattutto cosa è un videogioco e cosa è la realtà. Una domanda che viene spesso fatta, magari dai poco avvezzi ai videogiochi, quando vedono il tripla A dalla grafica sfavillante che “sembra un film”.

E ce la facciamo anche noi da oggi, dopo la presentazione di The Matrix Awakens, che è un’esperienza che viene dal futuro, con il suo impatto grafico devastante ed un prologo metanarrativo di grande effetto. Un bel momento, scritto in modo da colpire nel segno.

Neil Druckmann premia Josef Fares

It Takes Two si porta a casa il GOTY 2021, e vedere Neil Druckmann premiare Josef Fares è un’immagine davvero niente male, per chi segue il mondo dei videogiochi con attenzione.

Due creativi probabilmente agli antipodi per carattere, e impronta che danno alle loro produzioni, ma che in questo frangente diventano dei professionisti che si abbracciano complimentandosi l’uno con l’altro.

Mentre Fares ringrazia la giuria, emozionatissimo in maniera genuina, citando l’ormai celebre “Fuck the Oscars”, invita tutto il pubblico a fare dei bambini (!) perché sono la cosa più bella del mondo, e infine ringrazia Druckmann perché è una fonte di ispirazione.

It Takes Two si avvicenda a The Last of Us Part II come videogioco più importante dell’anno, dimostrando quanto il videogioco sia un medium in grado di raccontare storie con uno spettro molto più ampio di quanto possiamo immaginare, a volte.

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