Primo Operatore transgender in arrivo su Rainbow Six Siege

L'ultimo update introduce un'importante novità per la serie

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a cura di Paolo Sirio

Rainbow Six Siege sta per ricevere il suo primo Operatore transgender, come parte della prossima stagione.

Il gioco è disponibile da poche settimane anche in una speciale versione next-gen, e con questa stagione amplia ulteriormente i propri orizzonti.

Siege è arrivato sul finire dello scorso anno su Xbox Game Pass, dove ha potuto trarre giovamento dalla forte base installata dell'abbonamento.

Questa new entry nel roster dello sparatutto competitivo è stata accolta molto positivamente ma è chiaro che, per quanto testimoni attenzione alla diversità, non fa dimenticare i problemi di Ubisoft come azienda nello stesso ramo.

Sui social il narrative writer di Rainbow Six Siege Simon Ducharme si è detto «incredibilmente orgoglioso» di aver introdotto questo personaggio nel gioco.

Si tratta di Osa, una donna trans che è stata portata nello shooter con «la guida dei nostri incredibili consulenti» e dunque con un'attenzione particolare a che la sua rappresentazione non venisse banalizzata.

Discutendone con GameSpot, Ducharme ha aggiunto che «la decisione di creare un personaggio transgender è stata fatta all'inizio, come parte della nostra iniziativa di avere un roster inclusivo di Operatori».

«I consulenti, che sono tutte persone trans, volevano assicurarsi che Osa fosse presentata quanto più autenticamente e organicamente possibile.

Lei è stata scritta da una persona queer ed è doppiata da una donna trans - e, mentre la sua identità è scertamente influenzata dal suo sesso, chi è lei nell'universo di Siege è centrato sui propri talenti, sulla sua influenza su Nighthaven e sulla sua stretta amicizia con Kali».

Tra le abilità del personaggio troviamo la capacità di sfoderare e trasportare uno scudo trasparente a prova di proiettile.

L'update Crystal Guard porterà in dote pure cambiamenti alle mappe Bank, Coastline e Clubhouse, che ora rispecchieranno gli standard tecnici odierni.

Il tema dell'inclusività a 360 gradi diventa sempre più centrale nel gaming, come abbiamo visto in casi pregevoli del calibro di Tell Me Why di Dontnod Entertainment.

Il gioco, un'avventura grafica dai creatori di Life is Strange, è stato reso gratuito per tutto il Pride Month soltanto poche settimane fa.

Altri titoli che hanno celebrato la diversità comprendono The Last of Us Part II, che anche per questo ha attirato critiche dalla frangia più radicale degli appassionati della saga.

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