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Pro
- Z2 Extreme AI che guarda al futuro...
- Xbox app è la rivoluzione che aspettavamo.
- Ottima costruzione.
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Contro
- ... anche se non è più il milgiore sul mercato.
- Schermo da "soli" 7 pollici.
- Qualche compromesso eccessivo per contenere i costi.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: ASUS
- Produttore: Xbox
- Distributore: ASUS
- Piattaforme: PC
- Data di uscita: Fine 2025
ROG Xbox Ally X è un handheld che si è dimostrato molto particolare fin dal suo annuncio alla conferenza Xbox della scorsa estate. Presentato, senza remore, come una Xbox portatile, onde evitare tutte quelle tediose, e per nulla interessanti per il pubblico di massa, differenze tecniche fra una console portatile e un PC handheld, è diventato subito un oggetto del desiderio.
Non saprei spiegarvi se si sia trattato di una sagace campagna di marketing o se l'immediato chiacchiericcio che si è creato attorno all'handheld realizzato da Asus e Microsoft si sia generato per una "fame di futuro" che assale da troppo tempo i giocatori console, fatto sta che è finito subito sulla bocca di tutti, come se fino a quel momento non avessimo mai visto altri PC handheld.
Eppure Steam Deck, così come le due precedenti iterazioni di ROG Ally, sono delle realtà consolidate da milioni di unità vendute, ma aver presentato questo nuovo handheld come una Xbox portatile ha generato quella follia collettiva che, all'apertura dei preordini, ha generato un sold out pressoché immediato sul suolo americano.
Nemmeno un prezzo di listino impegnativo (parliamo di 899€ dalle nostre parti) ha fermato i giocatori, come a dimostrare che quell'insieme di convinzioni errate che vogliono il PC gaming essere una "pratica complessa", rispetto al giocare su console, è ancora una realtà consolidata nella testa dei giocatori "meno hardcore".
Fatto sta che finalmente ROG Xbox Ally X è arrivato e noi l'abbiamo messo all'angolo per scoprire se davvero Microsoft è riuscita a rendere il PC Gaming accessibile a tutti grazie alla sua nuova Xbox Experience.
Un design intelligente
Se non avete mai posseduto un ROG Ally, il primo impatto con questo handheld sarà sicuramente analogo a quando ci si trova di fronte a una console di nuova generazione. Il design è la perfetta via di mezzo fra il precedente Ally X e PlayStation Portal. Massiccio, pesante (715 grammi), con delle linee futuristiche e un sacco di lucine colorate pronte ad accogliervi al primo avvio.
Per chi, però, di handheld ne ha visti passare parecchi, il primo contatto con ROG Xbox Ally X risulta straniante. Al netto dello chassis ridisegnato per garantire una maggiore ergonomia grazie a due impugnature laterali difficili da non notare, una volta preso fra le mani l'handheld la sensazione è quella di impugnare un upgrade incrementale di Ally X.
Stessi pulsanti, display identico, materiali analoghi: tutto è pressoché invariato rispetto alla precedente iterazione della linea Ally, al netto, per l'appunto, delle scocche e del nuovo processore Z2 Extreme AI di AMD. Anche la scheda tecnica dell'handheld lo conferma, mostrando pochissime differenze rispetto allo scorso modello.
I motivi di questa scelta, sono tutti da ritrovarsi in un sapiente insieme di decisioni atto a contenere i costi. Al momento tutti gli handheld che montano uno Z2 Extreme non presentano prezzi di listino inferiori ai 999€ (Legion Go 2 con il suo schermo OLED supera pericolosamente il tetto dei 1000€ con un processore meno "votato al futuro"), motivo per il quale è presumibile che Asus abbia puntato a riutilizzare tutto ciò che funzionava in Ally X per garantire uno street price che, per quanto impegnativo, fosse il più basso della categoria.
Resta il fatto che, guardando all'attuale panorama degli handheld, ROG Xbox Ally X richiede di scendere ad alcuni compromessi più o meno evidenti, uno fra tutti un pannello LCD da "soli" 7 pollici (IPS, 16:9, con risoluzione di 1080p) che, per quanto sia ottimo in termini di refresh rate (144Hz) e resa cromatica, risulta poco luminoso rispetto ad altri modelli (solo 500 nits di picco massimo) e quasi antiestetico per come è stato posizionato sul device.
Due dettagli che su Ally X risultavano meno evidenti (per via di un from factor più snello), ma che su questo nuovo modello si palesano in maniera maggiormente evidente sono le cornici spesse (in particolar modo quella superiore) è un posizionamento del display leggermente decentrato rispetto alle forme dello chassis. Come per il precedente modello, infine, anche in questo caso il vetro è un Gorilla Glass Victus con trattamento DXC anti riflesso.
Non avrebbe senso nemmeno iniziare il sermone in merito all'assenza di un pannello OLED. Al netto di Steam Deck OLED, per il quale Valve ha messo in atto una serie di compromessi tali da garantire un prezzo competitivo e e un display di quella tipologia, l'unico PC handheld che attualmente monta un pannello OLED è Legion Go 2 e il prezzo di listino del modello di Lenovo è li a raccontarci il perché su ROG Xbox Ally X troviamo un ottimo display LCD.
Il resto dell'offerta propone tutte le caratteristiche già presenti in Ally X: pulsanti solidi (anche se con una corsa abbastanza rigida), speaker stereo con un volume d'uscita decisamente elevato, e privi di distorsioni di sorta, stick analogici (purtroppo non dotati di Hall Effect) con una zona morta abbastanza generosa, SSD 2280 da 1TB (facilmente sostituibile rimuovendo autonomamente dagli utenti) e 24GB di RAM LPDDR5X-8000.
Giusto per completezza, all'interno della confezione di ROG Xbox Ally X si trova il minimo indispensabile: alimentatore da 65W, manualistica varia e un dock di cartone pressato ottimo per tenerlo sulla scrivania in verticale. Niente custodia ufficiale, che nuovamente andrà acquistata a parte.
La nuova Xbox Experience
La punta di diamante di ROG Xbox Ally X, però, non è da ritrovarsi esclusivamente nella scheda tecnica ma, soprattutto, nella nuova versione della Xbox app, realizzata da Microsoft per offrire ai giocatori un'esperienza molto simile a SteamOS sui PC handheld dotati di Windows 11.
In tutta onestà, c'è molto poco da appuntare allo snellimento apportato da Microsoft. Il primo avvio di ROG Xbox Ally, ricorda una via di mezzo fra il setup iniziale di Xbox e quello di Windows 11. Meno diluito, più dritto al sodo, ci si connette a internet, si imposta un pin (o si scansiona la propria impronta digitale) si accede con il proprio profilo e si viene accolti dall'interfaccia, oramai canonica, della app Xbox per PC.
Niente passaggi obbligatori da Windows 11, il quale gira in background con tutti i processi non utili al gaming, completamente disattivati. Per accedere a Windows, si dovrà fare swipe verso l'alto e selezionare "Desktop di Windows" per poter usufruire del sistema operativo in maniera tradizionale.
Con lo stesso swipe verso l'alto si possono anche vedere i programmi in esecuzione (siano essi giochi o altri launcher), chiudendoli alla bisogna con la semplice pressione di un tasto.
Premendo il nuovo "tasto Xbox", invece, si accederà a una versione compatta della Game Bar dalla quale potremmo accedere rapidamente agli altri launcher installati sul device, o avviare l'ultimo titolo a cui si è giocato.
Come da tradizione, l'app Xbox funge da aggregatore, motivo per il quale una volta che si saranno scaricati i vari store, e si sarà effettuato il login, nella sezione "i miei giochi" presente nella home page dell'app, si potranno vedere le librerie suddivise per store, potendo far partire i processi di installazione in maniera più rapida o, in alternativa, potendo avviare direttamente dall'app Xbox i titoli presenti sull'handheld.
Una gestione dei giochi che oltre a essere molto orientata all'offrire un'esperienza simile alle console (e che ci offre uno specchietto su come potrebbe essere gestita la presenza di altri store nella prossima console casalinga di Microsoft) non vieta di utilizzare gli altri store, i quali rimangono operativi in background.
Uno swipe verso destra, aprirà sempre la Game Bar (anche durante la riproduzione di giochi o di altri software), quasi a ricordarci che questa nuova Xbox Experience è solo un'esclusiva temporanea di Xbox Ally e che, ufficialmente, è stata pensata per rivoluzionare l'esperienza di tutti i giocatori PC, indifferentemente dalla piattaforma sulla quale usufruiranno di Windows.
Uno swipe verso sinistra, infine, aprirà le notifiche di sistema di Windows. Il risultato finale offerto da questa rinnovata Xbox app, non è privo di sbavature, sia chiaro, ma funziona davvero bene e permette di non doversi più crucciare (troppo, per lo meno) all'idea di dover interagire con Windows 11 tramite uno schermo touch di piccole dimensioni.
È necessario segnalare che nella versione che abbiamo testa erano ancora presenti dei problemini: i badge di compatibilità (disponibili solo per i giochi acquistati sul Microsoft Store) non erano ancora disponibili; la nuova "sospensione" in alcuni casi è entrata in conflitto con Armoury Crate, riavviando il sistema operativo; in sporadici episodi il device non riconosceva più l'impronta digitale e così via.
Si è sempre trattato di piccole sbavature che sicuramente verranno sistemate a ridosso del lancio (o che potrebbero addirittura venire risolte prima) e che, a conti fatti, non hanno mai afflitto la nostra epserienza complessiva con l'handheld.
Per quanto riguarda Armoury Crate SE, infine, sappiate che è ancora parte dell'esperienza di ROG Ally. Lavora in sinergia con Xbox app, si apre sempre con il suo tasto dedicato e permette, come da prassi, di gestire i layout personalizzati del controller, regolare il TDP, abilitare il monitor di sistema e gestire le funzioni del device.
Il "problema" dello Z2 Extreme
Il cuore pulsante di ROG Xbox Ally X è l’AMD Z2 AI Extreme, un processore che, dopo aver estasiato tutti quando venne presentato lo scorso gennaio al CES, ha iniziato a tirarsi addosso qualche critica per via delle sue prestazioni e della decisione di AMD di farlo arrivare così tardi sul mercato .
Va precisata innanzitutto una cosa: il modello montato non è lo Z2 Extreme base ma la variante Z2 Extreme AI. Questa distinzione è molto importante, perché la mancanza di una NPU (Neural Processing Unit) nel modello base (presente negli handheld della concorrenza) avrebbe comportato l’esclusione del device da alcuni aggiornamenti futuri.
Il Ryzen AI Z2 Extreme è un SoC che fonde otto core Zen 5 e una GPU RDNA 3.5 con 16 Compute Unit, capace di raggiungere frequenze elevate e prestazioni di tutto rispetto. Il supporto alla NPU (Neural Processing Unit) consente fino a 50 TOPS di calcolo AI, rendendolo teoricamente pronto alle future funzioni di Super Resolution e alle ottimizzazioni legate all’intelligenza artificiale.
Tuttavia, chi si aspettava un balzo generazionale netto resterà con un pizzico d’amaro in bocca: lo Z2 Extreme AI offre circa il 33% di prestazioni in più, oltre a una migliore efficienza energetica, rispetto allo Z1 Extreme, ma non rappresenta un cambio di paradigma assoluto. Rispetto alle nuove CPU Intel Lunar Lake, infatti, il chip AMD risulta più caldo, meno efficiente e penalizzato da un’architettura grafica che non è più di ultima generazione.
La GPU integrata è una Radeon 890M basata su architettura RDNA 3.5, offre prestazioni indubbiamente convincenti ma non certo rivoluzionarie, e il fatto che AMD abbia lanciato nel 2025 un processore che non si basa su RDNA 4 lascia un po’ l’amaro in bocca.
L’assenza del supporto ufficiale al FSR4, inoltre, pesa ulteriormente sulla valutazione puramente tecnica, anche se è possibile ovviare parzialmente al problema tramite tool di terze parti quali OptiScaler.
Nei test pratici, la curva di efficienza è sensibilmente migliorata, con un incremento medio del 30% nelle performance a parità di TDP. In Cyberpunk 2077, a 25W e 1080p, la macchina tocca circa 40-45 FPS con dettagli medi, contro i 30-32 della generazione precedente. Portando il TDP a 35W, Ally X si trasforma in una piccola belva, raggiungendo picchi di potenza superiori a qualsiasi altro handheld Windows — anche se a scapito di calore e autonomia.
Lo sappiamo, si tratta di aspetti prettamente tecnici e che non risulteranno imprescindibili ai potenziali clienti di questo handheld (ovvero quelli che cercano una Xbox portatile) e, soprattutto, siamo di fronte a un processore che fa molto bene il suo mestiere, ma il fatto è che dalla presentazione di gennaio scorso a oggi, metà ottobre, il mercato degli handheld non è rimasto a guardare e in questo preciso momento lo Z2 Extreme non appare più come una rivoluzione ma "solamente" come un ottimo processore.
Dal punto di vista prestazionale, il passo avanti rispetto allo Z1 Extreme è indubbiamente tangibile. Nei primi test svolti (a quelli fra voi che sono fan dei benchmark vi rimandiamo ai test che faremo nei prossimi giorni su Tom's Hardware) il nuovo chip mostra un'evidente incremento delle performance a parità di consumo.
In Cyberpunk 2077, ad esempio, sia a 17w che a 25W, ROG Xbox Ally X mostra un buon 30% in più di performance rispetto alla precedente generazione, presentando un aumento di 10/15 FPS.
Spingendo al massimo il processore, portando il TDP a 35W collegando all'alimentatore l'handheld, lo Z2 Extreme AI mostra addirittura un incremento leggermente ulteriore (solo con alcuni titoli specifici) ponendosi, di fatto, come uno dei processori più potenti in circolazione in termini di picco prestazionale.
L'aspetto più interessante, però, non è la potenza che questo processore riesce a erogare, quanto la sua efficienza energetica. L'autonomia di ROG Xbox Ally X è paragonabile a quella del precedente Ally X. La batteria da 80Wh è la medesima ma l'efficienza del processore è decisamente migliorata, riuscendo a garantire 2 ore di autonomia su Cyberpunk 2077 a 1080p, dettagli medi e con un TDP impostato a 25W.
Abbassando il TDP a 17W, raggiungendo quello che secondo noi è il vero "soft spot" di questo handheld, l'autonomia aumenta considerevolmente e la perdita in termini prestazionali risulta comunque minima (sempre parlando di Cyberpunk 2077 abbiamo notato uno scarto di 10 FPS fra le due modalità).
Ma allora il problema di questo Z2 Extreme qual è? Semplicemente il fatto che potrebbe venire percepito come più potente di quello che effettivamente è. Se chi acquisterà una Xbox Ally X pensa di poter giocare i tripla A più esigenti a 1080p, dettagli medi e 60FPS granitici, farà meglio a riconsiderarne l'acquisto.
ROG Xbox Ally X è un'ottimo handheld per poter giocare a, praticamente, ogni gioco a 1080p, dettagli medi, con un TDP a 17W e un framerate che si assesta tra i 30 e i 40 FPS granitici. I titoli meno recenti (quali per esempio Destiny 2 o Hitman: World Of Assassination), spingendo a dovere il processore, e lavorando di fino con le impostazioni, raggiungono tranquillamente i 60/70 FPS (laddove con lo Z1 Extreme ci si fermava fra i 55 e i 58 FPS).
Per quanto riguarda gli indie o le produzioni più datate il problema non sussiste, ma per i titoli più recenti, senza fare uso di tecnologie di upscaling o Frame Generation, non si dovrebbe pensare di poter raggiungere frame rate elevati senza dei grossi compromessi sul versante tecnico.
Il secondo problema dello Z2 Extreme, e in parte anche di Xbox Ally X, è la concorrenza. ll processore Intel Lunar Lake, montato sulla tanto chiacchierata MSI Claw 8 AI+, in seguito a tutti gli aggiornamenti che si sono susseguiti nel corso degli ultimi dieci mesi, a oggi supera nettamente la linea Z2 Extreme in molti scenari d’uso e, fattore più preoccupante, l'handheld che lo ospita costa appena 100€ in più rispetto a Xbox Ally X.
Esperienza d'uso
Ma una volta accantonati tutti i tecnicismi di sorta, come si comporta Xbox Ally X nell'utilizzo quotidiano? Bé, al netto di qualche inciampo qua e la, e di alcune considerazioni puramente soggettive in termini di ergonomia, indubbiamente bene, al punto che come esperienza d'uso generale, grazie alla nuova Xbox app, è a mani basse il miglior handheld con Windows che abbiamo provato fino a ora.
Si avvia rapidamente, l'interfaccia è intuitiva e mescola touch e controlli fisici perfettamente. Spostarsi fra gli store o fra le applicazioni è comodo e in pochi istanti si inizia a giocare quasi con la stessa velocità a cui ci ha abituato Steam Deck.
In termini di ergonomia, i due corni aggiuntivi garantiscono una presa molto simile a quella offerta dai controller Xbox. L'handheld è indubbiamente comodo quando lo si impugna a inizio sessione ma, soggettivamente parlando, lo abbiamo percepito leggermente sbilanciato durante le sessioni più lunghe.
Tutto il peso sembra concentrarsi nella parte inferiore del device rendendolo, almeno per noi, pesantuccio da tenere fra le mani per periodi prolungati, sopratutto quando si tiene sospeso per aria l'handheld durante quelle "sessioni da divano".
A livello di praticità d'uso non è totalmente "plug and play" come una console ma l'esperienza è immediata quanto quella offerta da SteamOS. Per chi non avesse mai avuto un handheld prima, e pensa di acquistare una "Xbox portatile", tenete a mente che la vostra libreria non sarà compatibile completamente con Xbox Ally X, ma lo saranno solo i titoli che mostreranno l'icona "Play Anywhere".
Il resto della vostra libreria rimane comunque disponibile in cloud tramite un abbonamento a Xbox Game Pass, ma è giusto precisare che i titoli meno recenti potrebbero non risultare installabili sul vostro nuovo device. Nessun problema, invece, per le librerie di Steam, GOG e Epic Games, visto che sono tutte compatibili con Windows.
A livello di consumi, rumore e gestione termica, siamo su degli ottimi livelli. L'handheld non ha mai superato i 72°C sotto sforzo (al netto di alcuni giochi mal ottimizzati su PC che gli hanno fatto raggiungere il picco di 80°C), mantenendo un volume delle ventole molto basso (ha raggiunto i 50dB una sola volta, in modalità Turbo e con un titolo mal ottimizzato per PC) e concentrando il calore nell'area dello schermo e nella cornice sinistra, vicino a dove è posizionato il D-Pad.
Il calore, in quei contesti si è rivelato percepibile, con alcune parti del display decisamente calde al tatto, ma rispetto alle precedenti versioni di Ally la situazione è notevolmente migliorata.
Buonissima anche l'autonomia, che con i giochi maggiormente esosi di risorse si attesta sulle due ore, due ore e mezza (in base al TDP selezionato), con le produzioni meno esigenti tocca tranquillamente le tre ore, tre ore e mezza, mentre con i titoli più leggeri supera abbondantemente le 4 ore.
Per quanto riguarda gli aspetti che ci hanno convinto meno, indubbiamente il form factor, per quanto possa essere comodo ed ergonomico, ingrossa troppo il device, facendogli perdere quella peculiarità che caratterizzava i precedenti modelli di Ally.
Ally e Ally X, grazie ai loro display di dimensioni inferiori rispetto ai competitor, hanno sempre potuto fregiarsi di un form factor compatto e snello. Entrambi più compatti di Steam Deck, hanno da sempre rappresentato la scelta migliore per chi cercava un handheld performante ma non eccessivamente ingombrante.
Xbox Ally X, invece, è lunga quanto una Switch 2 (pur avendo un display da 7 pollici), pesante e profonda. Occupa un sacco di spazio in una borsa (persino più di una Steam Deck o di una MSI Claw 8) e se la si affianca con una custodia, la portabilità inizia a risentirne parecchio.
Alla stessa maniera, proprio lo schermo da 7 pollici, non si sposa bene con tutti quei titoli con HUD fitti o con numerosi testi a schermo. Giocare a Cyperpunk 2077, a Destiny 2, o a Expedition 33, cercando di leggere le varie scritte a schermo, può rivelarsi un'impresa frustrante, così come i testi della stessa Xbox app sembrano troppo piccoli per un display di quelle dimensioni.
Oltre alle sbavature ancora presenti su Xbox app se, malauguratamente, si decide di passare un attimo per la modalità Desktop di Windows 11, anche solo per autorizzare l'installazione di uno dei numerosi applicativi anti-cheat, sarà la stessa Xbox app a suggerirvi un riavvio per migliorare le prestazioni, visto che tutti processi dormienti del sistema operativo di Microsoft si attiveranno istantaneamente, andando a vanificare l'ottimo lavoro di ottimizzazione svolto dal nuovo applicativo di Microsoft.
Siamo comunque ad anni luce di distanza dalle esperienze frustranti offerte dai vari handheld che montano Windows 11. La nuova Xbox app è un vero e proprio toccasana per il gaming su questa categoria di prodotti e già la versione definitiva che abbiamo potuto provare in questi giorni garantisce un'esperienza fluida, snella e "console oriented".
A chi si rivolge?
Giunti a questo punto non resta che rispondere alla domanda più importante: a chi si rivolge Xbox Ally X?
Indubbiamente il marketing di Microsoft non ha percorso una strada sbagliata, si tratta di un handheld che, a tutti gli effetti, al momento è quello che più si avvicina a una Xbox portatile, in particolar modo ora che il catalogo di Microsoft vedrà sempre più titoli entrare a far parte del programma "play anywhere" e che praticamente ogni titolo presente nelle librerie due giocatori Xbox può essere fruito in cloud tramite abbonamento a Game Pass.
I problemi più grossi di questo handheld, però, sono tutti da ritrovarsi nel suo posizionamento sul mercato. Per un giocatore console, se anche non badasse alle performance più contenute in virtù dell'estrema mobilità, il prezzo di 899€ potrebbe essere troppo elevato, specialmente considerando l'attuale street price delle console domestiche e il fatto che non tutta la libreria potrebbe essere fruita senza costi aggiuntivi.
Per chi, invece, stava aspettando che anche gli handheld con lo Z2 Extreme arrivassero sul mercato per trarre le proprie conclusioni e, magari, cambiare il modello precedente, o addentrarsi in questo mondo per la prima volta, i numerosi compromessi a cui è scesa Asus per mantenere il costo "contenuto" (le virgolette sono d'obbligo) potrebbero risultare eccessivi a fronte del prezzo di listino a cui viene proposta.
Per quanto la nuova Xbox app sia, ufficialmente, un'esclusiva temporale di questi nuovi handheld per i prossimi mesi, prima o poi arriverà anche su tutti gli altri dispositivi che utilizzano Windows. Considerando che con 100€ in più si può acquistare un handheld con un display più ampio, un processore più performante, e che, comunque si sta parlando di cifre che toccano, pericolosamente, i 1000€ , qualche domanda prima di acquistare a cuor leggero Xbox Ally X ce la si potrebbe porre.
Al netto di tutte queste considerazioni, è indubbio che Xbox Ally X sia un ottimo device, nonché uno degli handheld con Windows meglio costruiti (se non addirittura il migliore) attualmente sul mercato.
Processore che guarda al futuro, personalizzabile, facilmente riparabile, ottimi materiali, temperature controllate, rumorosità minima, buonissima ottimizzazione fra hardware e software e tanta potenza. Insomma, gli si può appuntare ben poco sul versante, puramente, ingegneristico.
Il discorso da fare, in questo caso, è più generale. Xbox Ally X, così come tutta questa recente ondata di handheld che ha cominciato a sfiorare, o superare, il tetto dei 1000€, è un dispositivo che o si ama o si odia, senza possibili vie di mezzo.
I PC gamer più "duri e puri" troveranno inutile acquistare un device con un prezzo così elevato, e che richiede di sottostare a così tanti compromessi, continuando a pazientare l'arrivo di handheld capaci di garantire i 1080p a 60FPS.
Per tutti quei giocatori console che, invece, si avvicineranno proprio con questo dispositivo al PC Gaming, la possibilità di poter fruire facilmente di una parte della loro libreria in mobilità, anche se con qualche compromesso sul versante tecnico, rende Xbox Ally X il miglior ponte fra console e PC gaming che si potesse chiedere.