Le microtransazioni non dovrebbero essere nei single player, per CD Projekt RED

In seguito alle recenti polemiche legate a Dragon's Dogma 2, CD Projekt RED ha dichiarato di non vedere un posto per le microtransazioni nei single player.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Di recente si è tornato a parlare in modo più o meno animoso di microtransazioni, quando i giocatori si sono accorti che Dragon's Dogma 2 presenta la possibilità di alcuni acquisti in-game (come la stragrande maggioranza dei titoli recenti della compagnia, dove però questi erano stati apparentemente ignorati) che hanno fatto storcere molto il naso, trattandosi di un titolo a giocatore singolo.

E se è vero che i contenuti proposti possono essere bellamente ignorati (anche i Telecristalli acquistabili con soldi reali e che diventano punti di destinazione non servono a nulla se non si ottengono le pietre del trasporto in-game per il viaggio rapido, ndr), lo è anche che in molti si domandano perché adottare una strategia così aggressiva per un gioco che comunque viene venduto a 80 euro di listino.

In merito al dibattito sulle microtransazioni, con Capcom che ha detto la sua, si è espressa anche CD Projekt RED, compagnia polacca autrice di The Witcher e di Cyberpunk 2077.

Parlando con StockWatch.pl (thanks, VGC), il CFO Piotr Nielubowicz ha espresso rammarico per la presenza delle microtransazioni nei giochi single player, spiegando di non ritenere che debbano essere presenti in questo tipo di produzioni — mentre hanno senso, per lui, nei multiplayer.

Come leggiamo nel suo virgolettato:

«Non vediamo un posto per le microtransazioni, nel caso dei giochi in single player. Ma non escludiamo la possibilità di adottare una soluzione di questo tipo, in futuro, in caso di progetti dedicati al multiplayer».

Nel caso di giochi multiplayer, tuttavia, è sempre fondamentale assicurarsi che le microtransazioni riguardino solo oggetti cosmetici per la personalizzazione del proprio alter ego, dal momento che trincerare equipaggiamenti migliori dietro il pagamento di moneta reale tramuterebbe qualsiasi esperienza in un "pay-to-win" — ossia un gioco dove chi ha tanti soldi da spendere, semplicemente, ne emerge più forte.

Intanto, CD Projekt sta lavorando sia a un chiacchierato The Witcher 4 (che però non si chiamerà The Witcher 4) che a un futuro ritorno sulla saga Cyberpunk. E in questi casi, stando alle parole del CFO, le microtransazioni dovrebbero tenersi ben lontane.