Hellblade raccontato dai giocatori affetti da disturbi mentali

L'avventura di Senua non è un videogioco come gli altri.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Hellblade Senua’s Sacrifice è un gioco decisamente affascinante e unico, sia per la sua ottima resa tecnica ed estetica che anche e soprattutto per la capacità di trattare tematiche delicate come le patologie mentali.

L’action adventure di Ninja Theory è infatti un titolo che allude spesso a problemi serissimi come allucinazioni, paranoia e schizofrenia, riuscendo sempre e comunque a raccontare queste malattie con la giusta serietà, senza mai scadere nel cliché.

Nonostante il sequel sia in lavorazione da diversi mesi per console Xbox Series X|S e PC, il primo gioco continua quindi a far discutere sia tra gli addetti ai lavori che tra i giocatori che stanno avendo il piacere di recuperarlo.

Del resto, solo il 9 agosto scorso Ninja Theory e Microsoft hanno annunciato di aver pubblicato un aggiornamento per l’originale Hellblade che ottimizza il gioco per Series X e Series S.

Ora, via Reddit, un'utente si è esposta per prima raccontando la sua esperienza con il gioco, un'esperienza decisamente particolare visto che la giocatrice in questione soffre di gravi disturbi psichici proprio come la protagonista Senua.

«Ho sentito parlare bene di questo gioco che descrive bene malattie mentali come la schizofrenia», spiega Momerathparade.

«Sono una ragazza con schizofrenia paranoide e disturbo borderline di personalità, quindi sono entusiasta del non solo del fatto che una protagonista ben tratteggiata sia affetta da da un disturbo psicotico, ma anche del fatto che sia una protagonista di sesso femminile», prosegue un'altra giocatrice.

«Dico questo perché le donne tendono ad essere completamente sottorappresentate quando si parla di schizofrenia», conclude Ezraf08.

Nei commenti, il supporto alla validità del titolo è pressoché totale: un altro ragazzo spiega infatti di soffrire di disturbo schizoaffettivo e che di conseguenza ha adorato il gioco.

«Solo i miei giorni peggiori sono paragonabili a quelli di Senua, mi ci sono voluti diversi anni di terapia e un gruppo di supporto per raggiungere il livello di salute che ho ora» spiega il giovane.

Un terzo utente affetto da schizofrenia rincara la dose, scrivendo che «La rappresentazione della malattia in questo gioco è così realistica che la prima volta che ci ho giocato ho dovuto fare delle pause perché temevo che potesse effettivamente scatenare la psicosi

Negli ultimi tempi tra i giocatori si era anche diffusa la teoria che tutto ciò che Senua vede durante la sua avventura sia frutto della sua immaginazione e quindi “reale” solo ai suoi occhi.

Non è chiaro al momento se il sequel, Hellblade II Senua's Saga, continuerà a trattare queste tematiche molto delicate come fatto con il primo capitolo (sebbene la strada da percorrere potrebbe essere un'altra).

Avete letto infine anche che la prima avventura di Senua ha un finale segreto decisamente sconosciuto ai più?

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