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Pro
- Gameplay immediato, frenetico e accessibile a tutti.
- Grande fedeltà all’universo di Dragon Ball.
- Partite brevi e perfette per il gioco multipiattaforma.
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Contro
- Bilanciamento dei personaggi ancora da affinare.
- Profondità strategica limitata rispetto ai MOBA tradizionali.
- Inevitabili rischi legati al modello free-to-play nel lungo periodo.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Ganbarion Co., Ltd.
- Produttore: Bandai Namco Entertainment
- Piattaforme: MOBILE , PC , PS5 , SWITCH , PS4
- Generi: MOBA
- Data di uscita: TBA 2025
Da anni, il genere Multiplayer Online Battle Arena (comunemente abbreviato come MOBA) è indiscutibilmente dominato da pochi colossi, veri e propri titani come League of Legends e Dota 2, che hanno imposto uno standard di complessità e dedizione... e di community notoriamente tossiche.
Chi ha cercato di sfidare questo duopolio spesso ha fallito o è rimasto relegato in una nicchia, un po' come accade con chi prova a entrare nel genere dei Battle Royal. Ebbene, l'arrivo di Dragon Ball Gekishin Squadra ha fatto scuotere — seppur debolmente, sia chiaro — le fondamenta del genere, dimostrando che c'è ancora spazio per l'innovazione e, soprattutto, per il divertimento accessibile a tutti.
Lanciato recentemente su console, PC e piattaforme mobile, il titolo di Bandai Namco non cerca di reinventare la ruota. Al contrario, prende la formula MOBA e la semplifica, la velocizza e la riveste con il carisma e l'azione frenetica dell'universo di Dragon Ball.
Il risultato è un gioco che, pur non eguagliando la profondità tattica di altri titoli del genere, cattura l'essenza della leggendaria IP e offre un'esperienza rinfrescante e, soprattutto, divertente.
La potenza del franchise
Chiaramente, nessun MOBA generico avrebbe potuto avere un impatto simile. La vera arma segreta del titolo è, senza dubbio, la sua licenza: Dragon Ball. Il roster iniziale, vasto e in continua espansione con le stagioni (è già iniziata la prima), include non solo icone come Goku, Vegeta, Cell e Freezer, ma anche personaggi provenienti da Super come Hit o Baby.
Ogni personaggio, come tipico del genere, è diviso in ruoli distinti (Attaccante, Tank e Supporto) e le loro abilità sono animate con una cura e una fedeltà alla serie che trasuda nostalgia. Vediamo l'Onda Energetica di Goku, il Lampo Finale di Vegeta e le trasformazioni che cambiano il moveset, fino alle "Finisher" cinematiche in coppia che cementano il lavoro di squadra. Il gioco non si limita a "usare" i personaggi, ma li celebra, offrendo una qualità grafica e di animazione sorprendente per un titolo free to play.
Va da sé che questo forte richiamo emotivo non attiri solo i fan dei MOBA, ma anche i giocatori che di solito eviterebbero un titolo simile, a provare l'esperienza. Io stessa, lo ammetto, non sono affatto amante del genere, ma essendolo, invece, di Dragon Ball, ho scaricato il gioco incuriosita; ebbene, sono rimasta subito colpita da quanto fosse immediato il gameplay, invogliandomi a fare una partita dopo l'altra.
La caratteristica più rivoluzionaria di Gekishin Squadra non è una meccanica complessa, bensì proprio la sua estrema accessibilità, un po' come era successo con Pokémon Unite. Il gioco riduce la formula MOBA a un'essenziale arena 4 contro 4 con sole due corsie. I concetti più ostici, come il complesso sistema di oggetti e l'economia interna delle partite tipica di altri MOBA, sono stati drasticamente semplificati o rimossi.
La mappa è snella, con una giungla ridotta che focalizza l'azione, e al posto di abbattere torri tradizionali, i giocatori devono sconfiggere i Gods of Destruction avversari e, in ultimo, ottenere la Sfera del Drago. I personaggi salgono di livello rapidamente in partita, sbloccando nuove abilità e, per Saiyan e altri combattenti chiave, la possibilità di trasformarsi e diventare più potenti.
Questa struttura snella si traduce in partite rapide e intense, spesso della durata di 5-10 minuti, perfette per il gioco multipiattaforma, dato che il titolo supporta il cross-play tra tutte le piattaforme. Insomma, in un'epoca in cui molti giocatori hanno meno tempo da dedicare a sessioni di gioco lunghe e complesse, l'approccio di Gekishin Squadra è una risposta diretta e vincente, offrendo una curva di apprendimento notevolmente più dolce e stimolando i giocatori ad avviare una partita dopo l'altra, inducendo così anche molta meno frustrazione nel momento in cui si perde.
Ovviamente, Gekishin Squadra non è il primo a cercare di "semplificare" il MOBA. Precedentemente, titoli come Heroes of the Storm e, più recentemente, il già citato Pokémon Unite hanno esplorato vie alternative alla formula classica con mappe dinamiche e progressioni di squadra. Il secondo, in particolare, ha dimostrato il potenziale di un MOBA semplificato, basato sulla licenza e orientato al mobile e a Nintendo Switch.
C'è una fame latente di esperienze che bilancino la profondità strategica con la gioia immediata e l'azione esplosiva, il tutto senza una fanbase "tossica" alla base. Un elemento che mi ha colpito sin dalla prima partita, infatti, è che — almeno per ora — non esiste una chat in Gekishin Squadra; non è possibile comunicare con gli altri giocatori se non con delle emoticon, e questo, ovviamente, impedisce gli insulti che solitamente non mancano mai nei giochi multiplayer.
Prendi quella Sfera!
Ma Gekishin Squadra non si limita a semplificare, bensì introduce anche delle novità interessanti che donano al gioco una sua precisa identità. Il "Gekishin Burst", ad esempio, è un'abilità speciale che si attiva in prossimità delle torri nemiche, fornendo un set di attacchi potenziati specifici per abbattere le strutture.
Ancora più significativa è la condizione di vittoria: dimenticatevi la lenta e metodica distruzione di un "core" nemico. L'obiettivo finale in Gekishin Squadra è catturare la Sfera del Drago custodita nella base avversaria, in una sorta di "cattura la bandiera" che spesso rende le fasi finali della partita incredibilmente tese, oltre che promuovere il gioco di squadra e la tattica. Una singola, audace incursione può ribaltare le sorti di uno scontro che sembrava ormai perso.
Aggiunge ulteriore pepe alle partite il "Divine Draw", un sistema che introduce regole casuali all'inizio di ogni match, costringendo i giocatori ad adattare al volo le proprie strategie e garantendo una maggiore rigiocabilità.
Insomma, Dragon Ball Gekishin Squadra non è solo un buon gioco di Dragon Ball; è una vera e propria iniezione di adrenalina in un genere che sembrava essersi fossilizzato. Dimostra che, se si ha il coraggio di tagliare il superfluo, di abbracciare la fantasia del brand e di concentrarsi sul puro, immediato divertimento; non so quanto il titolo di Bandai Namco rimarrà relegato a una nicchia o per quanto tempo verrà supportato, ma per ora il messaggio che lancia è potente: c'è ancora spazio per nuovi approcci nel mondo dei MOBA.
Sfruttando la potenza di un franchise universalmente amato, ma soprattutto osando semplificare e innovare dove serve, Bandai Namco ha creato un titolo che non vuole detronizzare i re del genere, ma piuttosto allargare il regno.
Un gioco che ricorda a tutti che, a volte, per sentirsi un Super Saiyan non serve una curva di apprendimento infinita, ma una formula che metta al primo posto l'azione, la strategia di squadra e, soprattutto, il divertimento. E questa, per l'intero genere, non può che essere una buona notizia.