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Immagine di Bye Sweet Carole è una fiaba di pece, cenere e carbone | Recensione
RECENSIONE

Bye Sweet Carole è una fiaba di pece, cenere e carbone | Recensione

L'ultima fatica di Chris Darril e del team italiano Little Sewing Machine è una peculiare fiaba nera capace di scaldare il cuore di chi la vive.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Senior Editor

Pubblicato il 08/10/2025 alle 15:00
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In sintesi

  • Una fiaba nera che rievoca lo stile di Don Bluth con una storia oscura e drammatica.
  • Dal primo movimento di Lana, il gioco cattura in un’atmosfera assuefacente.
  • Una delle realizzazioni più convincenti del 2025.
  • Pro
    • Direzione artistica fuori scala.
    • Comparto narrativo stratificato e meraviglioso.
    • Molte scelte di game design decisamente originali.
  • Contro
    • Alcuni puzzle risultano meno riusciti.
    • Sparuti momenti eccessivamente lenti.

Il Verdetto di SpazioGames

8.5
Premio
Bye Sweet Carole è una fiaba nera che celebra con estrema riverenza il cinema d'animazione di fine anni 30 mettendo in scena una storia oscura, drammatica, assuefacente e ricolma di sottotesti taglienti ma mai schierati. Fin dal primo movimento di Lana, sembra di giocare a una versione di Clock Tower scritta da Martin Rosen e animata da Don Bluth. Tutto è prodotto in maniera magistrale, con una cura dei dettagli al limite del maniacale e per quanto Bye Sweet Carole non sia un gioco adatto a tutti, e con qualche sbavatura qua e la, ci troviamo di fronte a una delle produzioni più convincenti di questo, sempre più affollato, 2025.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Bye Sweet Carole
Bye Sweet Carole
  • Sviluppatore: Little Sewing Machine
  • Produttore: Just For Games
  • Distributore: Just for Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Survival Horror , Avventura
  • Data di uscita: 9 ottobre 2025

Mentre mi immergevo nel prologo di Bye Sweet Carole, ho provato le stesse sensazioni di quando provai The Artful Escape (un titolo che consiglio sempre a ogni musicista di giocare almeno una volta nella vita), ovvero un misto fra lo straniante e l'assuefacente.

D'altronde la produzione di Chris Darril (che il nostro Marcello Paolillo ha intervistato qui) e del team italiano Little Sewing Machine è una di quelle esperienze che si palesano sul mercato molto raramente e che, immancabilmente, colpiscono dritto al cuore di quei giocatori più inclini a vivere quelle opere che, in un modo o nell'altro, riescono a scavarti dentro, infilandosi sotto-pelle e portandoti a volerle divorare fino a quando i titoli di coda non ti informano che è finita, lasciandoti un vuoto incolmabile per i giorni successivi.

Ora, detta così potrebbe sembrare di essere di fronte al nuovo "messia videoludico", ma in realtà Bye Sweet Carole non è un gioco per tutti, anche se tutti dovrebbero provarlo almeno una volta, evitando pregiudizi e, soprattutto, non facendo l'errore di dribblarlo credendo che si tratti del "solito indie in due dimensioni".

Il nuovo titolo di Little Sewing Machine, difatti, è un'opera molto emozionale. Prima della sua splendida direzione artistica, e del suo gameplay accuratamente studiato per accompagnare l'esperienza senza mai soverchiarla, Bye Sweet Carole è una produzione nata da una serie di circostanze fortuite, e dai contorni decisamente fiabeschi, che hanno portato il suo autore, quel Chris Darril noto ai più per la serie di Remothered, a interrompere quella pausa che si era preso dall'industria videoludica, per realizzare una lettera d'amore verso quel cinema d'animazione che, in giovane età, lo portò a intraprendere quella carriera che Bye Sweet Carole celebra in ogni suo fotogramma.

Absolute Cinema

Tutto nasce da un prototipo del primo Remothered, realizzato in due dimensioni con RPG Maker e che, per una serie di circostanze fortuite, ha portato Chris a voler realizzare una fiaba nera, capace di tributare l'animazione di Don Bluth e quelle atmosfere maggiormente creepy della Disney degli anni di Biancaneve e i sette nani.

Immagine id 32767
Non vi ricorda un meraviglioso Classico Disney?

Che Bye Sweet Carole sia una chiara celebrazione di quegli anni d'oro dell'animazione tradizionale, è evidente fin dai primi istanti. Le animazioni del volto di Lana, la protagonista di quella fiaba, non lasciano indifferenti chi Don Bluth non lo ha solo amato ma lo ha anche studiato. Alla stessa maniera i paesaggi sono un tributo costante a quei fondali tipici della Disney di fine anni 30, così come le animazioni degli animali più inquietanti riportano alla mente quell'incubo, composto da matite e colori spenti, che risponde al nome de La Collina Dei Conigli di Martin Rosen.

Ma le ispirazioni non si fermano qui, ogni fotogramma di Bye Sweet Carole riporta alla mente lo stile di questo o di quell'animatore specifico, rivelandosi una costante celebrazione che assume i contorni di una vera e propria lettera d'amore verso l'animazione tradizionale. Un risultato finale incredibile e che colpisce dritto al cuore chiunque sia cresciuto con quelle opere, esattamente come The Artful Escape riusciva a fare con i musicisti.

Prima di parlare del gameplay di Bye Sweet Carole, è indispensabile provare a descrivere, per quanto possibile con delle banali parole, l'incredibile direzione artistica del titolo di Littel Sewing Machine. Laddove non è il primo caso di "gioco interamente disegnato a mano", l'aspetto sconvolgente di Bye Sweet Carole è che ogni singolo fotogramma che lo compone è stato realizzato prestando la massima attenzione a ogni dettaglio, esattamente come si faceva durante la realizzazione di quegli incredibili film d'animazione.

In moltissimi titoli con uno stile simile, così come in decine di film animati, si può notare il classico "fotogramma floppo" (perdonate il termine tecnico), ovvero quel disegno che, un po' per fretta un po' per disattenzione, non riesce a eguagliare gli altri in termini di qualità. Ecco, in Bye Sweet Carole ogni singolo frame è realizzato con una cura incredibile per le proporzioni, le angolazioni e la forma. 

Non mi sorprenderebbe scoprire che questa produzione abbia richiesto molto più tempo di entrambi i capitoli di Remothered per essere realizzata, visto che basta immergersi per qualche ora per comprenderne gli enormi valori produttivi. 

Immagine id 32766
C'è chi ha pensato a Taron e la Pentola Magica e chi mente...

Al netto dell'ottima produzione, e dell'incredibile colonna sonora che anch'essa richiama i capolavori dell'animazione di quel preciso periodo storico, Bye Sweet Carole è una fiaba nera che riesce, senza mai eccedere in nessun aspetto, a mettere in scena una storia tanto intrigante, quanto devastante quando si riesce a leggere il delicato sottotesto che viene silenziosamente narrato in parallelo con la storia di Lana.

Bye Sweet Carole è un'opera compassata, che mescola diversi generi insieme.
Senza anticiparvi troppo, perché tutta l'esperienza si sorregge proprio sull'ottimo comparto narrativo, Bye Sweet Carole narra il viaggio di Lana, una giovane ragazzina che, dopo aver perso la sua più cara amica (la Carole che da il nome all'opera) che da poco ha abbandonato il collegio Bunny Hall, si ritrova a vivere la sua esistenza a metà fra una triste realtà fatta di bullismo, economia domestica e una società femminile che iniziava ad assumere la consapevolezza di avere gli stessi diritti degli uomini, e il fiabesco, quanto spaventoso, regno di Corolla. 

A Corolla gli animali parlano e chiamano Lana "principessa", i prati sono in fiore e tutto sembra uscito direttamente dalle stradine immerse nella natura che abbiamo amato nella Bella Addormentata Nel Bosco di Walt Disney. Corolla, però, non è un regno fatato, visto che il temibile, quanto misterioso, Mr. Kyn lo sta trasformando in un vero e proprio incubo che respira. 

Spetterà a Lana capire come mai si ritrova a viaggiare fra queste due realtà e, soprattutto, come debellare la minaccia di questa minacciosa creatura che ha trovato una breccia che collega Corolla al mondo reale. 

Non vi racconterò nulla di più, limitandovi nel dirvi che oltre alla splendida storia principale, Bye Sweet Carole riesce, per l'appunto, a esporre con estrema naturalezza, e saggia neutralità, una serie di argomenti molto più attuali di quello che l'ambientazione di questa fiaba lascerebbe intendere. 

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Le animazioni di Lana sembrano realizzate da Don Bluth

Quello che sorprende, però, è la splendida capacità degli sviluppatori di bilanciare sempre tutto quello che viene mostrato a schermo. Nessuna creatura è decontestualizzata, ogni personaggio è perfettamente coerente con la storia e con la direzione artistica, riuscendo a intimorire, generare ansia e, in alcuni contesti, persino spaventare, senza mai mostrare più "gore" del dovuto.

Ad adornare il tutto, come se non fosse già sufficiente così, lo splendido doppiaggio in Italiano (con attori di primissimo livello) riesce a restituire quella sensazione costante di essere di fronte a una produzione che "non potrebbe esistere", sia per ragioni di mero budget che per ragioni, puramente, temporali.

Fra platform, avventura grafica e... Dragon's Lair

Come vi anticipavo poc'anzi, il gameplay di Bye Sweet Carole è uno dei numerosi tasselli che compongono un'opera della quale non si possono analizzare individualmente gli aspetti che la compongono. Nei primi momenti di gioco, Lana si muove molto lentamente, le sue animazioni ricordano quelle del Dragon's Lair uscito per NES nel 1990, le interazioni con l'ambiente portano alla mente la più classica delle avventure grafiche e nell'insieme si rimane straniati da una serie di azioni così, apparentemente, farraginose. 

Basta proseguire nell'avventura, però, per comprendere che quel sistema di movimento così, volutamente, pesante era il modo migliore per rappresentare una giovane ragazzina inerme ritrovatasi a vivere un incubo a occhi aperti. Non appena si scopre la possibilità di trasformarsi in un coniglio (molto più rapido e agile nei movimenti), l'impianto di gioco assume dei connotati molto diversi.

Quando poi si inizierà a interagire attivamente con un altro personaggio (non fatevi spoiler da soli perché merita di essere scoperto chi sia semplicemente proseguendo nell'avventura) dotato di attacchi fisici e capacità "peculiari" che gli permetteranno di interagire in maniere diverse con gli ambienti di gioco, Bye Sweet Carole esprimerà tutto il suo potenziale, oltre a far comprendere che in questo titolo Chris Darril ha puntato tutto sulla coerenza.

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Eh si, perché ogni enigma, ogni scontro, ogni piattaforma che si dovrà superare e ogni ostacolo che verrà messo di fronte al giocatore, non sarà mai casuale e non sarà mai posizionato "giusto per allungare l'esperienza". Bye Sweet Carole vuole, innanzitutto, raccontare una storia e lo fa in maniera chiara, senza documenti che sostengano la narrazione e offrano contesto e senza distrazioni di sorta.

Non fraintendetemi, Bye Sweet Carole non è un film d'animazione interattivo, ma non è nemmeno un action in due dimensioni sullo stile di Blasphemous. È un'opera compassata, che mescola diversi generi insieme per offrire soluzioni ludiche che abbraccino perfettamente gli accadimenti che si susseguono a schermo.

Non è un mostro di longevità, non ha un'elevata rigiocabilità, qualche puzzle risulta meno brillante e qualche passaggio risulta leggermente più lento, facendo perdere un po' di ritmo, ma è un'opera che, anche nelle sue piccole imperfezioni, convince pienamente dall'inizio alla fine, riuscendo a risultare una delle produzioni più convincenti di questo affollato 2025.

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