I migliori giochi di Batman (e i peggiori) | La classifica

Riscopriamo alcuni dei giochi più famosi di sempre, nel bene e nel male, tra quelli dedicati al Cavaliere Oscuro.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Con The Batman, nuova e attesissima ripartenza cinematografica del Cavaliere Oscuro interpretato questa volta da Robert Pattinson (avete già letto la recensione del nostro sito gemello CulturaPop?), la voglia di videogiochi dedicati al personaggio di Batman sta ovviamente crescendo a dismisura. Nel corso degli anni i titoli dedicati al Crociato Incappucciato di Gotham City sono stati comunque molteplici, dagli 8-bit, passando per le varie generazioni di console PlayStation, Xbox e Nintendo.

Dopo il grande successo della serie di Batman Arkham o anche quello delle avventure a tema sviluppate da Telltale, l'interesse verso il personaggio non ha mai abbandonato i videogiocatori, visti anche i progetti attualmente in lavorazione, come ad esempio Gotham Knights - l'action game free roaming dedicato alla bat family - oppure Suicide Squad Kill The Justice League, sviluppato dal team Rocksteady e ambientato proprio nel cosiddetto arkhamverse.

In attesa di scoprire se e quando Batman tornerà in prima persona nel mondo dei videogiochi, su SpazioGames abbiamo deciso di proporvi la classifica dei migliori e dei peggiori videogiochi ispirati al Cavaliere Oscuro, dopo quelle dedicate ai giochi Marvel, ai Final Fantasyai Resident Evilalla saga di Tomb Raider, al brand di Call of Duty e infine anche ai GTA.

Ovviamente, come sempre aspettiamo la vostra classifica personale nei commenti in fondo all’articolo!

7) Batman Dark Tomorrow

Partiamo con un titolo talmente brutto da fare quasi il giro, uno dei giochi sul Cavaliere Oscuro su cui i fan avevano puntato molte delle loro speranze, ma che purtroppo si è rivelato essere una delle più grandi delusioni di sempre. Uscito nel 2003 per Xbox e GameCube (ma non PS2) e pubblicato da Kemco, Batman Dark Tomorrow è infatti uno dei più chiari esempi di come una licenza di un certo pregio può essere buttata in un cassonetto senza alcuna pietà, per via di alcuni palesi e gravissimi errori di programmazione, piuttosto che per motivi grafici in senso stretto.

Dark Tomorrow non segue una storia di Batman nello specifico, bensì attinge a piene mani da alcune storie a fumetti uscite a cavallo tra gli anni '90 e i 2000 e gettando nella mischia quanti più villain possibili. Ra's al Ghul e sua figlia Talia hanno infatti intenzione di radere al suolo Gotham City usando questa volta un satellite nello spazio, tanto che starà a Batman riuscire a sventare il piano: il vigilante è però impegnato a sanare una guerra civile che imperversa tra le trade della città e che vede Maschera Nera, Mister Freeze, Victor Zsasz, Poison Ivy, Killer Croc e ovviamente Joker in prima fila. Detta così non sarebbe neanche troppo male, se non fosse che Batman Dark Tomorrow ha dalla sua un sistema di controllo così orripilante, unito a un gameplay talmente legnoso e mal programmato, da farlo diventare subito un classico esempio di come non sfruttare una IP di successo. Un titolo importante per tutti i motivi sbagliati possibili, e proprio per questo degno di finire in classifica a imperitura memoria.

6) Batman Vengeance

Fortunatamente, un paio di anni prima ci aveva pensato Ubisoft Montreal a rilasciare uno dei giochi dedicati a Batman più interessanti di sempre tra quelli usciti nell'allora florida generazione a 128-bit. Batman Vengeance riprende infatti lo stile della classica serie animata anni '90 dedicata al Cavaliere Oscuro (in particolar modo, The New Batman Adventures, serie televisiva animata statunitense prodotta da Warner Bros. e arrivata anche in Italia con il titolo di Batman Cavaliere della Notte)

Il Joker, antagonista principale del gioco accompagnato dalla sempre scaltra Harley Quinn, sta ricattando una donna di nome Mary Flynn, per motivi che non ci è dato inizialmente sapere. Dopo lo scontro con il Cavaliere Oscuro sul ponte di Gotham, il Clown Principe del Crimine sembra perdere la vita, innescando così una serie di eventi che porteranno Batman a cercare la verità, sfruttando anche le sue abilità da detective.

Impostato come un semplice action adventure in terza persona, Batman Vengeance ha però il vanto di riuscire a proporre non solo una storia originale, ma anche e soprattutto un gioco giocato insospettabilmente di qualità. Tra sessioni di combattimento classiche unite ad altre vagamente stealth, con tanto di visuale in prima persona in grado di farci orientare meglio tra i grattacieli di Gotham, Vengeance ha dimostrato come la licenza di Batman possa essere sfruttata a modo senza chissà quali virtuosismi tecnici e non.

5) The Adventures of Batman & Robin

Qui è necessario fare un deciso passo indietro nel tempo, tornando addirittura ai tempi delle console a 16-bit. Uscito nel lontanissimo 1994 su Super Nintendo e basato sulla popolare serie animata Batman The Animated Series, The Adventures of Batman & Robin univa l'estetica del cartoon omonimo a quella dei classici action platform 2D a scorrimento, tanto in voga in quegli anni sulle console da casa, grazie anche alla fantastica resa grafica messa in piedi dal team di sviluppo Konami (ai tempi, in grado di sfruttare la licenza di Batman in una maniera realmente sorprendente).

La versione SNES delle avventure di Batman e Robin presentava un gran numero di livelli ispirati agli episodi della serie animata, da un parco di divertimenti abbandonato in mano a Joker, passando per il covo di Poison Ivy, Pinguino, Catwoman e moltissimi altri. Fedele alla serie animata, specie alle sue atmosfere e ai numerosi personaggi presenti (musiche ed effetti sonori inclusi) The Adventures of Batman & Robin era ed è un gioiellino in grado di dimostrare come e in che modo proprietà intellettuali di un certo livello possono essere anche degli ottimi videogiochi in senso stretto.

4) Batman Arkham Knight

Arrivando in epoca più recente, più precisamente nel 2015, Rocksteady Studios e Warner Bros. Interactive Entertainment decisero di chiudere la trilogia principale della serie di Batman Arkham con un titolo davvero straordinario, l'epica conclusione di una saga entrata di diritto nella leggenda e ancora oggi considerata quasi all'unanimità come una delle migliori tra quelle dedicate al Cavaliere Oscuro. Batman Arkham Knight è infatti l'esplosivo capitolo finale della storia di Bruce Wayne e dei suoi storici avversari, dopo i drammatici eventi di Arkham Asylum e Arkham City.

Proponendosi come un titolo free roaming in grado di offrire una Gotham City esplorabile quattro volte più grande rispetto a quella vista nel capitolo datato 2011, Arkham Knight è ambientato ad Halloween, con lo Spaventapasseri che esce dall'ombra e costringe i cittadini di Gotham alla fuga in massa dopo aver minacciato di rilasciare una nuova e potentissima tossina della paura. Proprio quest'ultima si rivela essere quasi letale per Batman, specie per il fatto che la tossina di Jonathan Crane è in grado di creare una pericolosa alchimia con il sangue infetto di Bruce, avvelenato dopo i drammatici eventi di Arkham City e legati a doppio filo a Joker, "sopravvissuto" sotto forma di proiezione mentale.

Batman Arkham Knight riproponeva tutte le meccaniche action/stealth dei primi due capitoli (incluso anche il prequel Batman Arkham Origins), per un risultato sicuramente degno di nota, sebbene forse alla lunga un po' troppo ripetitivo e meno ricercato rispetto al passato. Da non dimenticare la possibilità di guidare la Batmobile, un mezzo di trasporto realmente imponente e corazzato in grado di lanciare missili e sparare colpi di arma da fuoco, oltre ad avere un ruolo chiave nell'economia del gioco vero e proprio.

3) Batman Returns

Altro tuffo nel passato, nuovamente ai tempi di Super Nintendo e Konami: Batman Returns, ispirato al film omonimo di Tim Burton uscito nel 1992, è infatti uno dei migliori tie-in in senso stretto di sempre, nonché uno dei giochi più incisivi e memorabili tra quelli dedicati a Batman. Si tratta, in soldoni, di un classico picchiaduro a scorrimento, genere enormemente diffuso sulle console d'epoca: le meccaniche alla base del gioco, così come il comparto tecnico, strizzavano l'occhio ai classici Final Fight di Capcom o Streets of Rage di SEGA, nonostante il tutto fosse ottimamente contestualizzato nell'universo del Batman di Burton.

Sette livelli ispirati al film ci vedono impegnati a massacrare di pugni e calci i membri della gang del circo capeggiati dal temibile Oswald Cobblepot, alias Pinguino (magistralmente portato al cinema da Danny DeVito), i quali attaccheranno un Batman in grado di difendersi solo con le sue forze (e con il sempre fedele Batarang). Ogni stage termina con la boss fight di turno, tra cui figura anche la letale Catwoman (interpretata sul grande schermo da Michelle Pfeiffer), il tutto alternato da qualche breve a bordo della Batmobile in una corsa contro il tempo. Batman Returns è quindi un piccolo, grande classico senza tempo, un tie-in straordinario che era sicuramente una mosca bianca in un panorama di bat-giochi su licenza mai troppo ispirati.

2) Batman Arkham Asylum

Forse, parliamo il gioco che ha davvero riabilitato Batman agli occhi del grande pubblico di videogiocatori, andando ad appassionare anche chi il personaggio non lo aveva mai calcolato prima di allora: capitolo fondamentale della trilogia targata Rocksteady dedicata al Cavaliere di Gotham, Batman Arkham Asylum riusciva a fondere tutto ciò che di buono era stato creato sul vigilante mascherato, tra film, fumetti e serie animate, in un action adventure in terza persona visivamente straordinario e - incredibile ma vero - ancora più bello da giocare pad alla mano.

Con una trama scritta dal grande Paul Dini - autore ben noto a chi mastica l'universo DC Comics nella sua interezza - e un cast di doppiatori presi dalla serie animata (anche per quanto riguarda la perfetta localizzazione in lingua italiana) Batman Arkham Asylum vede Joker ideare un ardito complotto per prendere il controllo dell'omonimo manicomio psichiatrico. Il suo obiettivo è uno e semplice: intrappolare l'Uomo Pipistrello all'interno della struttura e lasciarlo alla mercé di alcuni dei suoi storici avversari. Ecco che Batman dovrà quindi contrapporsi a villain come Poison Ivy, Spaventapasseri e Bane, tentando così di scongiurare un'evasione di massa che rappresenterebbe di fatto la fine per la città di Gotham e per i suoi abitanti.

Arkham Asylum è stato accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico, grazie alla sua capacità di fondere azione, stealth e meccaniche metroidvania, il tutto con un look straordinariamente oscuro in grado di fare felici chi dal personaggio pretende anche e soprattutto una certa dose di atmosfera, prima ancora che una trama all'altezza. Il gioco ha inoltre rappresentato un trampolino di lancio inaudito per il team Rocksteady, entrato di diritto nel gotha degli sviluppatori che contano (e nella nostra classifica).

1) Batman Arkham City

Decretare il gioco di Batman più bello di sempre in una classifica è impresa ardua, sebbene a conti fatti il videogame più significativo, rivoluzionario ed incisivo tra quelli ispirati al Cavaliere Oscuro sia senza ombra di dubbio il monumentale Batman Arkham City. Uscito nel 2011 sulle maggiori piattaforme dell'epoca, si trattava di fatto del sequel diretto di Arkham Asylum, in grado però di prendere le distanze dal predecessore grazie alla sua capacità di ampliare e migliorare a dismisura ogni caratteristica del primo episodio uscito pochi anni prima.

La storia è ambientata subito dopo gli eventi del capitolo originale e vede Bruce Wayne opporsi al progetto Arkham City, un super-carcere costruito all'interno della stessa città di Gotham. Arrestato da mercenari TYGER e imprigionato nella città-prigione, Batman scoprirà che a tramare dietro le quinte vi è Hugo Strange, uno psicologo folle che rivela di essere a conoscenza della doppia identità di Wayne e in procinto di dare il via al misterioso "Protocollo 10". Batman, aiutato a distanza dal fedele Alfred Pennyworth e sul posto dalla scaltra Catwoman, dovrà opporsi a Strange e ai super criminali che infestano le strade, tra cui Due-Facce, Pinguino e - ovviamente - Joker.

Anche questa volta Dini, affiancato da Paul Crocker e Sefton Hill, è riuscito tira fuori dal cilindro un prodotto quasi perfetto, costruito sulle basi poste dal primo capitolo: Batman potrà infatti nuovamente fare affidamento sulle abilità stealth, di detective e sui vari gadget a sua disposizione, sebbene a differenza del manicomio di Arkham - un ambiente di fatto più claustrofobico e maggiormente limitato - in Arkham City è possibile esplorare i bassifondi di una parte ben definita di Gotham City trasformata in questa sorta di super-prigione, permettendo al giocatore una libertà di manovra sorprendente, in grado di farci sentire per la prima volta dei veri vigilanti mascherati che vegliano sulla città, in attesa di avvistare un crimine in corso e un innocente da salvare. Un plauso a Rocksteady per aver offerto, di fatto, un titolo straordinario, oltre alla più memorabile avventura del Crociato Incappucciato nel mondo dei videogiochi.

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