Il futuro di Naughty Dog è story-driven: non è inseguendo i trend che si fanno grandi cose

Naughty Dog discute dei suoi piani per il futuro e sottolinea di non avere intenzione di rivoluzionarsi per inseguire i trend del mercato.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il mercato dei videogiochi è in continua evoluzione. Lo dimostra il fatto che, ad esempio, siano emersi i primi dettagli sul futuro di Assassin's Creed, storico franchise di casa Ubisoft, che guarderà a un modello più persistente per il suo futuro.

Si tratta di una rivoluzione che passa anche per i free-to-play: pensate al futuro dei giochi di calcio, con PES diventato eFootball e tutti i nuovi concorrenti di FIFA che saranno di fatto lanciati gratis sul mercato.

Inseguire i trend, insomma, è un po' una costante che richiede di rimanere al passo, per poter conquistare ampie fette di pubblico – anche perché produrre videogiochi è un'attività che costa sempre di più.

Come fare, in mezzo a tutto questo, a farsi notare? Rimanendo se stessi, secondo Naughty Dog.

Nel corso di una interessante intervista concessa ai colleghi della rivista Game Informer, i co-presidenti Evan WellsNeil Druckmann hanno discusso del futuro della compagnia, che sappiamo essere pronta ad assumere nuovi profili per un multiplayer standalone.

Questo significa che possiamo dire addio agli story-driven d'avventura che sono diventati marchio di fabbrica della compagnia statunitense? Decisamente no, stando alle loro dichiarazioni.

«Si, pensiamo assolutamente che il nostro futuro passi per gli story-driven» ha precisato subito Wells. «È un po' nel nostro DNA, raccontare queste storie, e penso che questo continuerà. Le esperienze single player ci sono care e vicine. Sono ciò che ha attratto tante persone verso Naughty Dog, ciò che li ispira, quindi è una caratteristica che terremo con noi il più a lungo possibile».

Ancora più dirette le parole in merito da parte di Druckmann, che spiega:

Pensando a come lavori Sony, non abbiamo mai avuto un obbligo del tipo 'ok, il vento sta tirando verso qui, potreste cominciare a fare questo tipo di gioco anziché quello che fate?'. Noi sappiamo bene, tanto quanto lo sanno loro, che quando lavori su qualcosa di cui sei entusiasta, qualcosa che ti appassiona – ecco, è allora che farai un grande lavoro.

Per il futuro, insomma, i due dirigenti non vedono cambiamenti significativi: non rinunceranno ai single player per dedicarsi a tutt'altro solo perché più persistente nella monetizzazione.

Vedremo dove questo porterà la celebre software house, che lo scorso anno ha ricevuto tantissimi premi con The Last of Us - Parte II – tra cui la palma di miglior gioco della generazione PS4/Xbox One votata dalla nostra intera redazione.

Indiscrezioni vorrebbero plausibile anche il ritorno di Nathan Drake in un nuovo Uncharted, ma per ora non ci sono conferme ufficiali e altrettante voci vorrebbero il franchise essere stato affidato a Sony Bend, che se ne sarebbe però tirata indietro.

La certezza, qualsiasi siano le IP e a meno di clamorosi dietrofront, è che nel futuro di Druckmann e compagni troveremo ancora avventure che puntano alla componente narrativa.

Se volete tuffarvi nel mondo di The Last of Us - Parte II, vi raccomandiamo di sfogliare l'artbook firmato da Naughty Dog.