Hidetaka Miyazaki è una delle 100 persone più influenti del mondo, per il TIME

FromSoftware , compagnia molto nota grazie a titoli come Dark Souls e Elden Ring, ha un nome che più di ogni altro spicca di tanto in tanto, ed è quello di Hidetaka Miyazaki.

Miyazaki è entrato nell’azienda circa dieci anni fa e ha contribuito fortemente alla creazione di Demon’s Souls e di Dark Souls (che trovate su Amazon) mantenendo sempre gli stessi standard di qualità e affidabilità a cui ha abituato i propri fan.

Il buon Hidetaka, che negli ultimi mesi ha fatto sapere quale sia per lui il boss migliore della storia della software house, ha ora ricevuto un tributo davvero niente male.

Come riportato anche su ResetEra, infatti, l'uomo cardine di From è stato selezionato dalla rivista TIME come una delle 100 persone più influenti del mondo per il 2023.

In un tweet pubblicato da IGN Japan è stato confermato che Hidetaka Miyazaki di FromSoftware è stato selezionato come una delle «100 persone più influenti al mondo» del 2023 dalla celebre rivista americana.

Si tratta di fatto del secondo sviluppatore di videogiochi giapponese a essere selezionato, dopo il leggendario Shigeru Miyamoto di Nintendo nel 2007.

Si tratta sicuramente di una bella notizia, visto che si tratta di un momento raro per l'industria dei videogiochi giapponese, ed è bello vedere un professionista come Miyazaki ricevere il riconoscimento che merita, essendo lui stesso un personaggio di spicco tra i creatori di videogiochi.

Restando in tema, Hidetaka Miyazaki celebra l'ultimo premio GOTY assegnato a Elden Ring, annunciando la volontà di creare giochi «ancora più interessanti».

Vero anche che, grazie a una sua precedente intervista, sappiamo già che il nuovo progetto di FromSoftware sarebbe già entrato nelle fasi finali di sviluppo, dunque l’attesa potrebbe essere meno lunga del previsto.

Nel mentre, vi ricordiamo che il director aveva già lanciato un importante indizio su quello che potrebbe essere un progetto molto diverso dal soulslike open world: Miyazaki aveva infatti anticipato di voler realizzare un «fantasy più astratto».