Immagine di I Far Cry da giocare assolutamente in attesa di Far Cry 6
In Evidenza

I Far Cry da giocare assolutamente in attesa di Far Cry 6

In attesa del prossimo episodio della serie, quali sono i Far Cry che non dovreste assolutamente perdere?

Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Far Cry 6
Far Cry 6
  • Sviluppatore: Ubisoft
  • Produttore: Ubisoft
  • Distributore: Ubisoft
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Azione , Sparatutto
  • Data di uscita: 7 ottobre 2021

50 milioni. Sono le copie vendute, secondo i dati più recenti, dal franchise Far Cry – uno dei più noti e dei più popolari tra le mani di Ubisoft, il gigante francese dei videogiochi. Alla luce dell’annuncio ufficiale di Far Cry 6, che è stato protagonista all’evento Ubisoft Forward di domenica sera, i riflettori sono ancora una volta puntati sul grido lontano di Ubisoft Montreal. Ora che il talentuoso Giancarlo Esposito è il volto del nuovo episodio, in tanti (sì, fan di Breaking Bad e solo neo-videogiocatori, parliamo di voi) sono ora incuriositi dalla saga e, magari, non hanno mai recuperato i suoi vecchi episodi.

Nell’attesa che Far Cry 6 faccia il suo debutto affermandosi come l’ultima incarnazione del franchise, quindi, quali sono i Far Cry ai quali dovreste dedicare assolutamente il vostro tempo? Abbiamo provato a fare per voi una piccola selezione, provando a dare evidenza all’eterogeneità offerta da alcune delle produzioni della serie, oltre che alla qualità dei giochi controller alla mano.

Far Cry

Guardarsi indietro non è mai facile, ma se volete avvicinarvi alla saga soltanto adesso e siete amanti del retrogaming, probabilmente sarete ben felici di perdervi nell’originale Far Cry. Il motivo per cui ve lo inseriamo nella lista dei nostri episodi che dovreste recuperare è che, sebbene i suoi eredi siano (ovviamente) più evoluti, parliamo dell’episodio che ha dato il la alle filosofie della saga.

Sviluppato da Crytek e poi passato nelle mani dei team di Ubisoft, il gioco è uscito originariamente nel 2004 e fu l’iniziatore delle ambientazioni a tratti paradisiache (ma solo all’apparenza) ed estremamente esotiche che sono marchio di fabbrica dei Far Cry più riusciti. Nei panni di Jack Carver, un ex soldato, il giocatore era chiamato a confrontarsi con scenari verdeggianti e dalla fittissima vegetazione, divertendosi anche a scorrazzare con veicoli che era possibile rinvenire qua e là.

Ve lo anticipiamo senza nasconderlo: è sicuramente un gioco che, ad oggi, sente il peso dell’età. Se, però, volete scoprire come sia evoluta la natura di Far Cry e quali siano state le sue basi di partenza in vista della sesta uscita principale, ci sentiamo di raccomandarlo come tappa obbligata.

Far Cry 3: Blood Dragon

Nel corso della sua storia, la saga Far Cry ha visto l’uscita di spin-off più o meno riusciti. Ci sentiamo di dire, senza timore di troppe smentite, che Far Cry 3: Blood Dragon sia sicuramente uno dei più brillanti. Parliamo di un’uscita totalmente fuori di testa e sopra le righe – al punto che il collegamento al terzo episodio è meramente nel titolo, e da lì si parte per la tangente verso un mondo che strizza l’occhio agli amanti dei film che mescolavano azione e fantascienza negli anni ’80.

Il comparto sonoro, la direzione artistica e le atmosfere a metà tra TerminatorPredator hanno sicuramente inciso questo spin-off nel cuore degli amanti della saga. Per questo motivo, se siete cresciuti con la cultura pop degli anni ’80, ci sono ottime motive che troviate divertimento e casa all’interno di Blood Dragon.

Far Cry Primal

Teniamo aperta la porta degli spin-off che si reggono pienamente sulle loro gambe per segnalarvi – e qui sappiamo che potremmo sollevare qualche polemica e disaccordo in più – Far Cry Primal. Se, infatti, fin dalle origini la saga aveva puntato sull’azione frenetica che aveva l’odore della polvere da sparo, questa volta le sue meccaniche da mondo aperto ricco di pericoli, natura selvaggia e luoghi da scoprire rinunciano a tutto. Perché? Perché nell’età della pietra non c’era nessuna mitragliatrice da imbracciare.

Prendendo squisitamente sul serio l’idea di realizzare un gioco d’azione ambientato nel mesolitico, Primal riesce a offrire un approccio unico e curioso rispetto ai suoi fratelli maggiori e minori: i fucili d’assalto sono sostituiti da utensili e archi, il nostro protagonista deve imparare a vivere a contatto con la natura e a trovare in essa – e non nei grilletti – le sue alleanze, come quelle degli animali selvaggi che decideranno di farsi addomesticare e affiancarlo nel suo viaggio.

Si tratta di un episodio che vi raccomandiamo per la sua capacità di proporre una curiosa variazione alla formula, che ha dimostrato come Ubisoft, almeno per quanto concerne gli spin-off, non si sia risparmiata nello sperimentare e dare sfogo alle idee più inusuali. Alcune sono rimaste purtroppo acerbe, ma Primal riesce comunque a offrire un retrogusto tutto suo e qualcosa di diverso dal classico more of the same.

Far Cry 2

Torniamo a un po’ di sano retrogaming per atterrare nel 2008 e consigliarvi di recuperare Far Cry 2. Si tratta del primo episodio sviluppato da Ubisoft Montreal, dopo il passaggio di mano da Crytek, ed è anche quello che più di tutti ha definito lo scheletro dei suoi successori. In uno scenario dell’Africa Centrale scosso dalla guerra civile, i giocatori vestivano i panni di un mercenario a caccia di un assassino e trafficante d’armi.

Nel dargli la caccia, tuttavia, questi incappavano prima di tutto in una meccanica che oggi conoscete bene: la conquista degli avamposti. Non è tutto, però, perché c’erano diverse frecce all’arco del gioco: era presente, ad esempio, la morte permanente dei propri compagni, ed era necessario orientarsi al meglio possibile confrontando un sensore GPS alla mappa a propria disposizione, per trovare la via in mezzo ai pericoli. Accolto positivamente anche per il suo gunplay stimolante, Far Cry 2 fu il primo ad aprirsi a una grande varietà di approcci, impreziositi anche dalla presenza di un meteo dinamico e di un ciclo giorno/notte che rendevano più eterogenea l’esperienza.

Far Cry 3

Chiudiamo la nostra selezione di episodi della saga che vi consigliamo di recuperare con l’ottimo Far Cry 3. Ancora oggi considerato una delle massime espressioni del franchise (se non la massima), il gioco del 2012 vi portava in un arcipelago tropicale nei panni di Jason Brody, un giovane che si era recato nella location in vacanza con alcuni amici. Il viaggio, ben presto, si trasformava però in un incubo, quando l’iconico Vaas Montenegro metteva le mani su tutti i giovani, preparandosi a monetizzare la loro presenza sulla sua isola.

Riuscito a sfuggire alla prigionia, Jason cercava di salvare il resto dei suoi compagni e di mettere fine al dominio di Vaas, ma nel viaggio si trovava a confrontarsi con l’unicità e il culto che animavano l’arcipelago. Il tutto, imbracciando armi da fuoco in soggettiva, guidando veicoli di ogni sorta, conquistando avamposti a viso aperto o furtivamente, ritrovandosi perfino in una surreale missione – che non vi spoileriamo – musicata da Skrillex.

Per la sua personalità, il design, l’efficacia delle meccaniche e la caratterizzazione del mondo di gioco, insomma, Far Cry 3 è ancora oggi un’esperienza che qualsiasi fan interessato ad avvicinarsi alla saga dovrebbe assolutamente fare.

In che modo Far Cry riuscirà a reinventarsi con il suo sesto episodio, rimane ovviamente da scoprire controller (o mouse) alla mano. Per ora, la certezza è che la serie di casa Ubisoft ha compiuto scorribande tra le più varie – dagli anni ’80 alla Preistoria – dando sempre il meglio di sé a tu per tu con scenari tropicali e paradisiaci, il cui l’altro lato della medaglia era rappresentato da presenze ostili e spaventose, da respingere a suon di proiettili roventi.

Nell’attesa di mettere le mani sul regno di Anton nel 2021, insomma, la carne al fuoco che potete recuperare non è certo poca.

Voto Recensione di Far Cry 6 - Recensione


-

Commento

In che modo Far Cry riuscirà a reinventarsi con il suo sesto episodio, rimane ovviamente da scoprire controller (o mouse) alla mano. Per ora, la certezza è che la serie di casa Ubisoft ha compiuto scorribande tra le più varie – dagli anni '80 alla Preistoria – dando sempre il meglio di sé a tu per tu con scenari tropicali e paradisiaci, il cui l'altro lato della medaglia era rappresentato da presenze ostili e spaventose, da respingere a suon di proiettili roventi. Nell'attesa di mettere le mani sul regno di Anton nel 2021, insomma, la carne al fuoco che potete recuperare non è certo poca.