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Da Sekiro a Stadia e The Division 2 | Le novità della settimana in SpazioWeekly

Scopriamo gli articoli della settimana che non dovete perdere nella rubrica SpazioWeekly

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

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  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , 3DS
  • Data di uscita:

È stata un’altra settimana ricca, sulle pagine di SpazioGames: complice la GDC 2019, abbiamo vissuto giorni estremamente movimentati nell’industria dei videogiochi, che sono andati dalle prime impressioni su Sekiro: Shadows Die Twice all’annuncio di Google Stadia e alla recensione di The Division 2. Ripercorriamo tutto nella nostra immancabile rubrica SpazioWeekly, che vi tiene compagnia nel corso del weekend.

The Division 2: fare le cose per bene

Il nostro Valentino Cinefra vi ha portato alla scoperta di Tom Clancy’s The Division 2, il nuovo videogioco di Ubisoft Massive che ci porta nell’universo online di una decaduta Washington. Il sunto della sua recensione è che il team di sviluppo abbia imparato profondamente dagli errori commessi alla prima uscita: The Division 2 si migliora nel gameplay che risulta perfezionato, supportato anche da un level design che si mantiene per larghissimi tratti su livelli brillanti.

A questi aspetti fondamentali si affiancano ulteriori scelte ben riuscite: il sound design del gioco è curato e vi rapirà, la direzione artistica dipinge davanti ai vostri occhi un videogioco che è ricco di personalità — oltre che di abbondanti cose da fare.

Ci sono, però, anche delle mancanze: a livello scrittorio, ad esempio, si poteva fare sicuramente di più, mentre il comparto tecnico si concede qua e là qualche inciampo di troppo. Vedremo invece come andranno le cose con l’endgame, che per ora sembra promettente ma potrebbe rischiare di stancare i giocatori prima del previsto.

Per ora, però, il responso è assolutamente positivo: potete constatarlo voi stessi nella recensione completa.

the division 2

La rivoluzione di Google Stadia

Possiamo girarci intorno quanto vogliamo, ma è stato sicuramente l’argomento più caldo e più chiacchierato della settimana: stiamo parlando di Google Stadia, la piattaforma da gioco pensata dal gigante di Mountain View che, anziché concentrarsi su una console intorno ai confini della quale circoscrivere la sua libreria di giochi, investe tutto sullo streaming. Il risultato, nelle idee di Google, è quello di una piattaforma che non ha limitazioni e che può essere eseguita su qualsiasi dispositivo: dal browser al televisore, passando per lo smartphone e il PC, a prescindere dalle capacità tecniche di ciascuno, perché i calcoli si svolgono tutti in cloud.

L’ambizione è di livello altissimo: secondo Google basteranno 25 Mb/s per giocare a 1080p e 60 fps, mentre con 30Mb/s dovremmo arrivare ai 4K. Abbiamo calcolato, in uno speciale che trovate linkato qui sotto, come questi numeri si sposerebbero all’andamento delle connessioni internet italiane, e non solo: abbiamo anche fatto il punto su tutto quello che sappiamo e che c’è da sapere su Google Stadia — a partire dai dettagli tecnici e dai suoi oltre 10 teraflop, fino alla mancanza, almeno per ora, di un modello commerciale o di potenziali prezzi per la sua proposta ai consumatori.

google stadia

Il futuro sembra in ogni caso passare da questa strada, almeno secondo Google: per loro, e per la nuova divisione Games and Entertainment guidata da Jade Raymond che lavorerà anche a videogiochi esclusivi, il domani dei videogiochi non è in una console, ma è nello streaming.

Vi siete persi qualcosa? Probabile, con tutte le novità arrivate a bomba. Niente paura: il nostro Paolo Sirio è l’uomo dei recap per un valido motivo!

google stadia

Piacere, sono Sekiro e ti farò sudare

Mentre in un primo momento non sembrava dovessero arrivare copie pre-day one per Sekiro: Shadows Die Twice, siamo stati ben felici di ricevere la nostra e lavorarci per darvi, alla scadenza dell’embargo del 21 marzo scorso, almeno le nostre prime impressioni sul nuovo titolo di FromSoftware. Ad affrontare questo viaggio in cui ha preso tante (tante) botte e ha affrontate tante (tante!) morti è stato il prode Domenico Musicò, che si è confrontato con la più recente fatica di Hidetaka Miyazaki e ne ha ricavato opinioni positive.

Nella sua disamina, il collega vi ha spiegato che uno degli highlight del gioco prodotto da Activision è indubbiamente il suo sistema di combattimento: parliamo di un sistema di livello stellare, che riesce a innovare senza mai rinunciare alla complessità, capace di dare appagamento e di accompagnarvi così nelle tante (avevamo già detto tante? ndr) ardue sfide con cui dovrete vedervela. In tal proposito, sappiate che i boss secondari abbondano (ne vorremmo di più principali, in compenso), in un mondo di gioco ricchissimo di segreti e anfratti tutti da svelare.

sekiro gameplay

Occhio, ovviamente, alla difficoltà: se qualcuno temeva che potesse essere un gioco facile rispetto ai canoni di FromSoftware, vale la pena dirvi che è un gioco estremamente difficile, al punto che il suo livello di sfida potrebbe perfino scoraggiarvi. Tra i difetti, segnaliamo qualche inciampo tecnico nel frame rate e, ovviamente, l’altra faccia della medaglia della difficoltà: se non siete persone che vogliono impegnarsi e apprendere i segreti di Sekiro e del suo combat system con totale dedizione, questo gioco vi farà fuggire a gambe levate.

In attesa del verdetto definitivo, che sarà pubblicato con voto finale, trovate qui sotto il link alla recensione in corso del nostro Valthiel.

sekiro shadows die twice

Gaming… gaming has changed

È un po’ il sunto di questa settimana alla GDC 2019: il mondo dei videogiochi sta cambiando. Che ci piaccia o no, come ha ragionato il nostro Valentino Cinefra nel suo speciale, l’evento ci ha svelato un’industria che guarda al futuro — ed è un futuro straordinariamente e forse in alcuni tratti quasi spaventosamente diverso dai canoni a cui siamo stati abituati.

Google mira a un domani di immaterialità, in cui i videogiochi vivono nello streaming, senza copia fisica, senza console domestica, solo con un controller per interagire con i mondi virtuali. nel frattempo, Microsoft e Nintendo rompono le frontiere per farci vedere Xbox Live, e con lui Cuphead, anche su Nintendo Switch. Una delle più acclamate esclusive del mondo Microsoft, su Nintendo Switch. Qualcosa di impensabile fino a qualche tempo fa, quando la dicitura “exclusive” era sbandierata ovunque con orgoglio e ora sembra quasi un orpello aggiuntivo, un qualcosa in più, a fronte di una prospettiva dove non contare vendere più console, ma portare il gioco a più persone possibili: eccolo lì, allora, il sacrificio che vale la pena compiere, quello dell’etichetta “exclusive”, in favore di piattaforme più aperte.

Cuphead Switch

Dov’è che ci aspetta, allora, la next-gen? In questo scenario, su che sentiero si è fermata? Anzi, meglio: che cosa diavolo sarà la next-gen? In questo contesto mutante e in evoluzione continua, basterà uscire sul mercato a dire “questa è PlayStation 5”, “questa è Xbox Scarlett”? Basterà ancora, o quello a cui abbiamo assistito questa settimana ha già segnato una linea di confine verso un qualcosa altro, come ai tempi fu l’idea di portarsi a casa senza più stare lì davanti ai cabinati una macchina per giocare ai videogiochi a piacimento?

Il futuro dei videogiochi sta prendendo forma e la risposta sarà la consueta: quella dei consumatori. Il nostro Valentino ci riflette con voi nello speciale che trovate linkato qui sotto.

È stato un salto nel futuro, questo viaggio nella GDC 2019. Nella sede (o a ridosso) dell’evento dedicato agli sviluppatori, ci è stato ricordato che sono prima di tutto loro, i costruttori, le menti della nostra industria preferita, a tracciare la direzione per il videogioco del domani. Ai consumatori passerà la palla già nel 2019, quando vedremo esordire servizi come Google Stadia, e saranno come sempre loro a decretare quanto ritengano che, davvero, lo streaming possa essere il futuro del loro medium preferito, quanto questo futuro possa realisticamente essere prossimo o quanto utopico e ancora confinato dietro a bande che nell’effettività dei fatti non lo supportano.

Come sempre, la redazione di SpazioGames vi augura buon weekend!

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Commento

È stato un salto nel futuro, questo viaggio nella GDC 2019. Nella sede (o a ridosso) dell'evento dedicato agli sviluppatori, ci è stato ricordato che sono prima di tutto loro, i costruttori, le menti della nostra industria preferita, a tracciare la direzione per il videogioco del domani. Ai consumatori passerà la palla già nel 2019, quando vedremo esordire servizi come Google Stadia, e saranno come sempre loro a decretare quanto ritengano che, davvero, lo streaming possa essere il futuro del loro medium preferito, quanto questo futuro possa realisticamente essere prossimo o quanto utopico e ancora confinato dietro a bande che nell'effettività dei fatti non lo supportano. Come sempre, la redazione di SpazioGames vi augura buon weekend!