The Last of Us Part II, una teoria giustifica il "tradimento" di Joel

Joel ha davvero sbagliato a fare ciò che ha fatto, oppure le cose si sarebbero messe male ugualmente?

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Attenzione: il seguente articolo contiene un gran numero di spoiler sia di The Last of Us che del sequel, The Last of Us Part II. Proseguite a vostro rischio e pericolo.

Chiunque abbia giocato i due capitoli della saga di Naughty Dog sa bene quanto i giochi abbiano dalla loro un comparto narrativo realmente strepitoso, complice anche la profondità della coppia di protagonisti: Joel ed Ellie.

Più in particolare, il finale del primo The Last of Us vede Joel fare una vera e propria mattanza all'interno dell'ospedale in cui è richiusa Ellie, pur di tirarla fuori da lì.

La ragazza avrebbe infatti dovuto sacrificarsi per salvare l'umanità intera, essendo lei l'unica immune al virus che ha decimato quasi tutta la popolazione del mondo.

Joel è costretto a mentirle, nascondendole il fatto che ha deciso di salvarle la vita per puro egoismo. Senza Ellie, il mondo avrebbe forse trovato una cura, sebbene Joel avrebbe invece perso la sua "figlia adottiva".

Durante la Part II abbiamo visto di come Ellie, venuta a sapere del tradimento di Joel nei suoi confronti, abbia deciso di rinnegarlo, sino al giorno della sua straziante morte per mano di Abby.

In molti si sono domandati negli anni se Joel abbia di fatto la cosa giusta salvando Ellie dall'essere uccisa per trovare una cura.

Sicuramente, la ragione che ha spinto l'uomo a scegliere di salvare la giovane era anche quella di dare a Ellie la possibilità di vivere una vita migliore, indipendentemente dalle conseguenze delle sue azioni.

Via Reddit, un fan ha trovato una spiegazione logica al fatto che - nonostante tutto - se Ellie si fosse sacrificata forse le cose non sarebbero andate poi così diversamente.

Andiamo per gradi: nel gioco, il conflitto tra il Washington Liberation Front (o WLF) e i Serafiti mette letteralmente a soqquadro la città di Seattle.

Se da un lato lo scontro tra le due fazioni è un chiaro parallelismo della faida tra Ellie e Abby, dall'altro punto di vista mette in risalto il fatto che un vaccino forse non avrebbe di fatto "guarito" gli esseri umani sopravvissuti alla pandemia.

I WLF e i Serafiti sembrano infatti conoscere solo il linguaggio della violenza, tanto che se avessero scoperto che Lucciole erano in possesso di un vaccino - magari in quantità molto limitata - forse avrebbero scatenato una guerra civile ancora più grande di quanto visto nel gioco.

Nel mondo post-apocalittico di The Last of Us la razza umana sembra essersi abituata alla violenza e all'omicidio, pratica divenuta del tutto "normale" in un mondo in cui vige la legge del più forte.,

The Last of Us Part II ha quindi dimostrato che, nonostante Ellie e Abby facciano di tutto pur di resistere alla sete di violenza, è pressoché impossibile non tentare di risolvere le varie questioni con il sangue.

Ragion per cui, se Joel avesse deciso di sacrificare Ellie per il bene dell'umanità, non è detto che i sopravvissuti non avrebbero poi innescato un'ondata di morte ben peggiore di quanto visto nel titolo Naughty Dog.

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Tutto ciò avrebbe rappresentato un bene o un male? Ovviamente, per come sono andate le cose (specie per Joel), rispondere a questa domanda è pressoché impossibile.

Resta da vedere se in un eventuale The Last of Us Part III, la cui storia sarebbe già stata messa nero su bianco, gli sviluppatori decideranno di approfondire in qualche modo la questione.

Avete già visto anche che di recente sono stati decifrati i segnali in codice dei Serafiti, grazie all'arguzia di un fan?

Infine, da ieri è disponibile l'upgrade PS5 per The Last of Us Part II, in grado di far girare il gioco a ben 60 fotogrammi al secondo

Se volete vivere il primo capitolo, vi raccomandiamo di approfittare del prezzo di Amazon su The Last of Us Remastered.