E3 2018: tutti i pagelloni delle conferenze

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Se avete seguito le pagine di SpazioGames saprete che, in mezzo al carico gargantuesco di articoli, notizie, collegamenti dal vivo ed approfondimenti, abbiamo seguito le conferenze anche in un modo particolare. Per ognuna di esse, ad esclusione di Devolver Digital per la sua particolarità e PC Gaming Show per il suo essere molto di nicchia, abbiamo stilato un pagellone con lo scopo di valutare annunci, gestione dell’evento, ma anche altri elementi relativi agli speaker, situazioni particolari, ed in generale qualsiasi cosa che valesse la pena essere valutata con un voto e giudizio correlato.
Se nel marasma di informazioni a tema E3 2018 in cui vi siete trovati invischiati in questi giorni vi siete persi qualcuno di questi inestimabili documenti di storia videoludica, questo è il posto giusto per recuperare tutto quanto. Trovate ogni trasmissione dal vivo della conferenza (nel caso l’abbiate persa), così come i link ai pagelloni originali di ogni conferenza, che vi invitiamo a leggere per completezza di informazione.
Electronic Arts – voto conferenza 6 – media 6.6

Abbiamo dato alla conferenza un 6, giusto per Anthem. Ritmo soporifero, siparietti poco sopportabili, gestione dei tempi discutibile, così come la scelta dei reveal. I migliori voti Cornelia Geppert (e la sua t-shirt) ed Andrew Wilson con 10, i peggiori l’animazione in 3D di Anthem e Command & Conquer Rivals con 3.

Microsoft – voto conferenza 8 – media 6.9

La conferenza Microsoft ha meritato un 8. Ritmo perfetto, tanti annunci ed approfondimenti su giochi che già conoscevamo. La media è bassa rispetto alla qualità perché tanti annunci comportano una forbice più ampia. Voti più alti Phil Spencer e Captain Spirit con 10, poi i 9 di Forza Horizon 4, il DCL di Cuphead e Cyberpunk 2077.

Bethesda – voto conferenza 6, media 7.3

Conferenza strana quella di Bethesda, con un 6 nella media ma begli annunci e chicche che alzano la media totale. Voto più alto è il 10 della Skyrim Very Special Edition, il più basso è il 5 del concertino rock prima di Rage 2.

Square Enix – voto conferenza 5, media 7.3

Conferenza scarsina per Square Enix ed il suo 5, che con pochi annunci però ha una media anche decente. Miglior voto il 10 alla voce narrante di Keith David, i peggiori i 5 di Octhopath Traveler, Just Cause 4 e Kingdom Hearts 3.

Ubisoft – voto conferenza 9, media 7.3

Una conferenza dal ritmo brillante che abbiamo apprezzato, dandogli un 9 (che forse a mentre fredda potremmo portare a 8), ed una media rispettabile. Voto più alto per Il flash mob di Just Dance, l’emozione di Gabrielel Shrager e la follia degli sviluppatori di Trials con un 10, il più basso è il 2 per l’assenza di Splinter Cell e poco sopra il 3 per il momento insopportabile dedicato alla webstar di University of Trials.

Sony – voto conferenza 8, media 7.07

Conferenza strana quella di Sony, che ha viaggiato tra molti alti ed alcuni bassi clamorosi (per capire il voto così alto dato alla conferenza, vi invitiamo a leggere l’articolo originale prima di esprimere un vostro giudizio). Voti più alti sono i 10 dell’esibizione di Santaolalla e della sequenza di The Last of Us Part II. I più bassi i 4 dell’attimo di nulla assoluto necessario al cambio di palco (che rispecchia un po’ il tono a livello logistico dell’evento) e per Trover Saves the Universe.

Nintendo – voto conferenza 5, media 7.25

Altro evento strano, salvato e penalizzato allo stesso tempo da Super Smash Bros. Ultimate. Un gioco che, paradossalmente, ha preso contemporaneamente il voto più alto e quello più basso di tutti, ovvero 9 e 5, stando a significare appunto la sua duplicità. Un titolo notevole, a cui però sono stati dedicati troppi, noiosi, minuti di approfondimento.

Stando ai nostri pagelloni, la media dei voti totale delle conferenze è 6.86, diciamo 7 per comodità. Un E3 2018, quindi, in generale poco sotto il distinto. Un giudizio che ci sentiamo di confermare col senno di poi perché, tra annunci preventivi e leak, questa edizione dell’E3 non ha garantito troppi colpi di scena, con alcuni platform holder come Sony e Nintendo che hanno lasciato parzialmente l’amaro in bocca.