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Pro
- Pianeta vasto e pieno di attività significative.
- Varietà di armi e build pressoché infinita.
- Co-op impeccabile.
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Contro
- Alcune missioni principali poco ispirate.
- Bilanciamento di certe armi leggendarie da rivedere.
- Qualche bug minore nelle aree più complesse.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Gearbox Software
- Produttore: 2K Games
- Distributore: Take-Two Interactive
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , SWITCH2
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 12 settembre 2025 - 3 ottobre 2025 (Switch 2)
Ci sono videogiochi che sanno esattamente cosa vogliono essere, e poi ci sono quelli che provano a reinventarsi a ogni capitolo, rischiando di smarrire la loro identità. Borderlands 4 appartiene alla prima categoria, ma con una consapevolezza in più: quella di un franchise che ha ormai capito cosa funziona e cosa no, e che non ha paura di spingere sull’acceleratore per portare il giocatore verso una nuova dose di anarchia, spari, risate e follia pura.
Dopo un terzo capitolo che aveva diviso la community (per via di un umorismo un po’ più spinto e un ritmo non sempre omogeneo) Gearbox torna in sella e ci scaraventa su Kairos, un pianeta che sembra fatto apposta per farci sentire piccoli, ma anche letali.
Kairos non è solo un setting narrativo, è il vero protagonista dell’esperienza. Le sue quattro regioni, ossia le verdi e insidiose Tramonterre, le spietate catene montuose di Terminus, le instabili Terrarse di Carcadia e la cittadella blindata del Dominion, non sono semplici mappe, ma veri e propri ecosistemi interconnessi, ognuno con un’identità forte e un ritmo proprio.
La scelta di rendere il pianeta un open world più organico, in cui gli eventi dinamici e le fazioni rivali si muovono indipendentemente dalla presenza del giocatore, dona una vitalità che nei capitoli precedenti era solo accennata.
Armi, armi e ancora armi
Questa volta, però, Gearbox non ha solo allargato l’orizzonte: lo ha reso più profondo. Il Cronocustode, il nuovo antagonista, è un villain che riesce a farsi odiare con la stessa facilità con cui affascina.
Elegante, calcolatore, ossessionato dall’ordine, rappresenta l’esatto opposto del caos che i Cacciatori della Cripta incarnano da sempre. La sua dominazione di Kairos non è fatta di urla e minacce, ma di controllo chirurgico, di sorveglianza costante, di oppressione fredda e silenziosa. E questo rende la missione di “liberazione” ancora più soddisfacente.
Amara, tornata in grande stile, è più carismatica che mai, mentre personaggi come Levaine e Rush portano una dimensione inedita alla ribellione contro l’Ordine. Perfino Moxxi, intrappolata su Kairos, riesce a reinventarsi e a offrirci missioni secondarie che mescolano azione, sarcasmo e un pizzico di fan service.
Il cuore pulsante di Borderlands 4, però, resta quello che ogni fan vuole: sparare, lootare e crescere di livello. Questa volta Gearbox ha deciso di ampliare il ventaglio delle possibilità, introducendo quattro nuove classi: Vex la Sirena, Rafa l’Eso-Soldato, Amon il Forgeknight e Harlowe il Gravitar. Ognuno di loro ha tre abilità d’azione selezionabili e ben tre rami dello skill tree da esplorare, dando vita a un numero quasi infinito di combinazioni.
Vex, per esempio, porta avanti l’eredità delle Sirene con un set di poteri psionici più spettacolare che mai, perfetto per chi ama il crowd control. Rafa è un soldato versatile, capace di adattarsi alle situazioni con gadget futuristici e attacchi a distanza. Amon è una scelta più tattica, con abilità difensive e attacchi corpo a corpo devastanti, mentre Harlowe sfrutta la manipolazione gravitazionale per stravolgere il campo di battaglia.
La possibilità di mescolare abilità attive e passive rende ogni Cacciatore unico, e il bilanciamento è sorprendentemente solido già al day one, segno che Gearbox ha ascoltato i feedback dei giocatori.
Guidare, esplorare, conquistare
Se c’è una cosa che Borderlands non ha mai fatto mancare, è il bottino. Borderlands 4 non fa eccezione: con il nuovo sistema Licensed Parts, ogni arma può combinare elementi provenienti da produttori diversi, generando un arsenale davvero folle. Potresti trovarti tra le mani un fucile Jakobs con la raffica Vladov, o una pistola Maliwan che spara granate Torgue. Non solo aumenta la varietà, ma rende la caccia al loot più avvincente, perché ogni drop è potenzialmente qualcosa di mai visto prima.
Le otto case produttrici tornano con le loro personalità: Tediore che ti fa lanciare l’arma per ricaricarla, Maliwan con i danni elementali, Jakobs per chi ama i critici secchi e precisi. Ma l’Ordine è la vera novità: armi militari precise e devastanti, che ti spingono a giocare in modo metodico, quasi chirurgico. In un gioco che ha sempre premiato il caos, questa scelta offre una variazione di ritmo interessante.
Borderlands 4 dà il meglio di sé in compagnia. La co-op online fino a quattro giocatori funziona in modo impeccabile, con crossplay totale e bottino istanziato per ognuno. Il bilanciamento dinamico dei livelli fa sì che anche chi entra a partita iniziata non si senta mai inutile, e lo spostamento rapido verso i compagni è una manna per evitare i tempi morti. Chi gioca in locale, invece, apprezzerà la co-op a schermo condiviso (anche su console PlayStation e Xbox).
Le missioni secondarie, spesso vero piatto forte della serie, qui raggiungono uno dei punti più alti. Non si limitano a essere “vai lì e spara a quello”, ma raccontano piccole storie, introducono personaggi memorabili e regalano momenti di gameplay sperimentale. Alcune persino giocano con la quarta parete, mantenendo quell’ironia dissacrante che è da sempre un marchio di fabbrica di Borderlands.
Un’altra novità che ho apprezzato è il Digirunner, il nuovo veicolo evocabile quasi ovunque, che permette di spostarsi rapidamente e con stile. Non è solo un mezzo di trasporto: la torretta frontale è un’arma micidiale, e la possibilità di personalizzarne estetica e prestazioni spinge a trattarlo quasi come un compagno di viaggio.
E a proposito di compagni: l’Echo-4 è una piccola rivoluzione. Questo drone, sempre con te, è un assistente prezioso che non solo segna la strada, ma può anche ampliare la capacità di trasporto munizioni e cambiare l’aspetto del tuo personaggio al volo. È una di quelle aggiunte che non sembrano rivoluzionarie a parole, ma che cambiano radicalmente il ritmo dell’esperienza. Senza contare l'inclusione del doppio salto, utile a farci uscire dalle situazioni più spinose.
La progressione della campagna è scandita dalla riconquista di aree strategiche, che una volta liberate diventano rifugi operativi per la Resistenza Crimson. Questo sistema non solo dà un senso tangibile di avanzamento, ma rende il mondo di gioco più reattivo, con le truppe del Cronocustode che iniziano a perdere il controllo e le fazioni alleate che prendono coraggio.
Sul piano tecnico, Borderlands 4 è il capitolo più rifinito di sempre. Il cel-shading è stato ulteriormente perfezionato, con un uso dei colori e delle ombre che rende ogni zona di Kairos unica e memorabile. Le performance sono stabili, con caricamenti rapidi e un frame rate che regge anche nelle situazioni più caotiche. Qualche bug minore qua e là c’è, ma nulla che rovini l’esperienza.
La colonna sonora alterna momenti epici a brani più intimi, accompagnando l’azione con il giusto tono, mentre il doppiaggio (sia in inglese che in italiano) è eccellente. Le battute colpiscono quasi sempre nel segno, e i personaggi risultano credibili e coerenti con la loro caratterizzazione.
Concludendo
Borderlands 4 è la conferma che il franchise di Gearbox non solo è ancora vivo, ma ha ancora molto da dire. È un capitolo che osa, che arricchisce la formula senza snaturarla, e che sa tenere il giocatore incollato allo schermo per decine di ore senza mai annoiare.
Non tutto è perfetto (qualche missione principale avrebbe potuto osare di più, e il bilanciamento di alcune armi leggendarie dovrà essere rivisto con future patch, inclusa quella rilasciata prima del lancio che ha messo a posto varie cose) ma la sensazione generale è quella di un titolo che sa cosa vuole essere: un’esplosione di caos ben calibrata, con il cuore di sempre e una veste più moderna.
Se siete fan della serie, non potete lasciarvelo scappare. Se non lo siete, Borderlands 4 potrebbe essere il capitolo giusto per convertirvi alla causa. E quando il Cronocustode cadrà sotto i vostri colpi (o forse no), capirete perché questo franchise continua, dopo tanti anni, a essere un punto di riferimento per i looter shooter.