I migliori videogiochi dedicati a Star Wars | La classifica

Passiamo in rassegna alcuni videogiochi storici dedicati alla saga di Star Wars, dal peggiore al migliore, con la nostra consueta classifica.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

La saga di Star Wars, negli anni, è approdata spesso e volentieri nel mondo dei videogiochi, con risultati che hanno quasi sempre oscillato tra il memorabile e il mediocre.

Passando dai primissimi tie-in anni '90, sino all'ultimo Star Wars Jedi Survivor (e che trovate anche su Amazon a prezzo molto interessante), il franchise ideato da George Lucas se l'è sempre passata piuttosto bene nell'universo videoludico, con alti e bassi.

In questi lunghi anni abbiamo visto la saga ambientata in una "galassia lontana lontana" guadagnare sempre più attenzioni – grazie anche al rilancio di film e serie TV targate Disney – e abbiamo quindi pensato che fosse il momento giusto per passare in rassegna alcuni videogiochi dedicati a Star Wars, dal peggiore al migliore, con la nostra consueta classifica, dopo quelle dedicate ai Final Fantasy, ai Silent Hill, ai Resident Evilai Tomb Raider, al franchise di Call of Duty e, dulcis in fundo, anche ai GTA.

Chiaramente, anche stavolta aspettiamo la vostra classifica personale nei commenti in fondo all’articolo! Nota: abbiamo deciso di escludere i giochi a 8 o 16-bit, altrimenti c'era il rischio di non dare spazio ad altri titoli degni di nota.

7) Star Wars Episode I: Jedi Power Battles

In pieno rilancio della saga di George Lucas grazie all'amata e odiata trilogia prequel, Star Wars Episode I Jedi Power Battles cercava di portare il riscatto anche nel mondo dei videogiochi, ma con risultati decisamente discutibili.

Il gioco è infatti il classico beat-em-up a scorrimento con qualche elemento platform, in cui eravamo chiamati a scegliere 5 diversi Jedi con cui affrontare le varie missioni: Obi Wan, Qui Gon, Adi Gallia, Plo Koon e Mace Windu, ognuno con le proprie abilità speciali.

Nonostante le buone intenzioni, Star Wars Episode I Jedi Power Battles era letteralmente costellato di bug, oltre al fatto che le sezioni platform si traducevano spesso in un vero e proprio incubo. Bello sulla carta, decisamente meno da giocare.

6) Star Wars: Il potere della Forza

Impostato come uno dei primi single player "moderni" a voler sfruttare il marchio di Star Wars, Il potere della Forza aveva dalla sua tante idee e buoni propositi, affossati in parte da una resa non proprio perfetta. Il gioco ci permetteva di vestire i panni del misterioso Apprendista segreto di Darth Vader, in un capitolo della saga che si incastrava tra gli eventi di Episodio III La Vendetta dei Sith ed Episodio IV Una Nuova Speranza.

Galen Marek, alias Starkiller, poteva utilizza i poteri della Forza e vari attacchi combinati contro nemici: potevamo piegare metalli, sollevare oggetti e scaraventarli addosso agli avversari, chiamati a esplorare la galassia e sconfiggere i Maestri Jedi ancora in vita su mondi come la Città delle Nuvole (qualcuno ha detto L'Impero Colpisce Ancora?) o il pianeta-discarica di Raxus Prime. Pur non riuscendo a brillare di luce propria (e il sequel in tal senso non aiutò), Star Wars: Il potere della Forza viene ricordato comunque con affetto da tutti i fan della saga di Lucas.

5) Star Wars Jedi: Fallen Order

Arrivando in epoca più recente, Star Wars Jedi: Fallen Order è quasi certamente il rilascio in grande stile che la saga meritava da decenni, specie per quanto riguarda i titoli per giocatore singolo. Gli autori di Titanfall, ossia Respawn, avevano deciso di esplorare le vie della Forza, raccontando la storia di un Padawan in fuga nel periodo più oscuro della saga di Star Wars.

La storia di Cal Kestis inizia infatti solo alcuni anni dopo la tragica notte in cui Palpatine proclamò l'Ordine 66, dando inizio alla vera e propria epurazione dei cavalieri Jedi dalla galassia. Il giovane dovrà quindi viaggiare per la galassia tentando di scampare alla sua eliminazione e sventando allo stesso tempo una cospirazione forse più grande di lui.

Andando a toccare in parte alcune meccaniche tipiche dei Metroidvania, unite ad altre saccheggiate con intelligenza dai soulslike di From, Star Wars Jedi Fallen Order riuscì a fare breccia da subito nel cuore dei giocatori, convincendo anche la critica specializzata (inclusi noi di SpazioGames).

4) Star Wars: Dark Forces

Tornando indietro nel tempo di qualche decennio, è impossibile non ricordare Star Wars: Dark Forces, un vero e proprio sparatutto in soggettiva figlio degli storici e indimenticati DOOM e Wolfenstein. Nel gioco vestivamo i panni di Kyle Katarn, un ex agente imperiale diventato poi un abile mercenario assoldato dall'Alleanza Ribelle. 

Dopo la battaglia di Yavin, Kyle veniva contattato per investigare su un assalto imperiale nella base Tak di Talay, dando così il via a un'avventura ad alto tasso di blaster. Etichettato erroneamente come un semplice clone di DOOM, Dark Forces proponeva un motore grafico di tutto rispetto – chiamato Jedi Engine – oltre a proporre missioni decisamente più coese dal punto di vista narrativo. Forse, non il miglior FPS di sempre, ma sicuramente si tratta di uno dei più godibili tra quelli ambientati nella galassia lontana lontana.

3) Star Wars Jedi: Survivor

La prosecuzione dell'avventura di Cal Kestis riprende la storia a cinque anni di distanza dagli eventi di Star Wars Jedi Fallen Order, per un gioco che amplia gli orizzonti del predecessore sotto quasi tutti i punti di vista, sbagliando pochissimo. Questo è, di base, Star Wars Jedi Survivor.

La storia del gioco vede il giovane Jedi chiamato ad affrontare problemi ancora più gravi rispetto al passato, mentre la sua fuga dall'Impero è diventata un vero caso intergalattico in grado di scuotere interi pianeti. Survivor amplia quindi l'orizzonte degli eventi, con riferimenti alle trilogie cinematografiche, approfondendo allo stesso tempo anche alcuni eventi legati all'Alta Repubblica.

Come vi abbiamo spiegato anche nella nostra recensione, in Star Wars Jedi: Survivor l'esplorazione funziona molto bene grazie anche e soprattutto alla presenza di elementi Metroidvania, ma anche e soprattutto perché la varietà non manca di certo, incluse varie chicche per quanto riguarda il combat system, ora molto più fluido e variegato. Insomma, un sequel più ambizioso ed elaborato rispetto al predecessore, nonché un deciso passo in avanti per i giochi single player dedicati alla saga.

2) Star Wars: Shadows of the Empire

Al secondo posto troviamo una perla del passato che non può non meritare la medaglia d'argento. Star Wars Shadows of the Empire è infatti uno dei giochi che hanno fatto la storia del Nintendo 64 (il titolo uscì tempo dopo anche su PC).

La trama del gioco era incentrata sulle gesta del giovane contrabbandiere e mercenario Dash Rendar, attraverso missioni che vedevano al centro anche alcuni personaggi storici del franchise, tra cui anche il ben noto Luke Skywalker. Si trattava, di base, di uno sparatutto in terza persona in grado di farci vivere momenti da vere "guerre stellari", come la battaglia di Hoth sotto il fuoco incrociato dell'Impero e numerosi scontri a bordo di astronavi iconiche. 

Il titolo LucasArts risultò da subito  godibile e appassionante, specie per i fan storici, così come la trama riusciva a incastrarsi benissimo nella mitologia canonica di Star Wars, senza sbavature o incongruenze. Ciliegina sulla torna, alcuni memorabili scontri con i boss, forse uno dei motivi per cui Shadows of the Empire entra di diritto nella nostra classifica dei migliori giochi dedicati alla saga creata da George Lucas.

1) Star Wars: Knights of The Old Republic

Quando i fan seppero, tantissimi anni fa, che il primo RPG basato sulla saga di Star Wars sarebbe stato ambientato nell’unica epoca di cui si sapeva poco o nulla, erano in molti ad aver storto il naso. Dopotutto, a chi importava della storia della Prima Repubblica, ben 4000 anni prima della nascita dell’Impero? Fortunatamente, le cose sono andate diversamente, visto che Star Wars Knights of the Old Republic è, ad oggi, uno dei migliori – se non, appunto, il migliore – videogioco dedicato alla saga.

Ai tempi dell'uscita, su PC e Xbox, KOTOR era un sogno a occhi aperti per ogni appassionato di Star Wars: dalla grafica alla trama, passando per la caratterizzazione dei personaggi e il combat system, il tutto legato magistralmente a doppio filo alle meccaniche ruolistiche alla D&D messe in piedi da una BioWare in stato di grazia.

Il combattimento in KOTOR era infatti del tutto simile a quanto visto in Baldur’s Gate, incentrato in primis sulla pausa dinamica, la quale ci permetteva di bloccare la battaglia in qualunque momento per scegliere gli attacchi dei nostri personaggi prima di darci modo di ammirarne le animazioni.

Senza contare la mole di pianeti visitabili col nostro party, da Taris (in tutto simile a Coruscant), passando per Tatooine, Kashyyyk, Dantooine, Manaan e il mondo Sith di Korriban. Chiudeva il cerchio la possibilità di prendere alcune scelte morali, le quali avrebbero fatto oscillare il nostro eroe tra il Lato Chiaro e il Lato Oscuro della Forza.

Semplicemente splendido, oggi come ieri.