Un nuovo sorprendente dettaglio estetico in Devil May Cry 5 (qui la nostra recensione) aggiunge un’ulteriore sfumatura di realismo alle dinamiche di gioco: nel corso dell'evocazione di Griffon, il demonico avvoltoio volante che accompagna V fin dall'inizio della sua avventura, una folata d’ala genera un effetto visivo che muove i capelli del protagonista. Un particolare sottile e raffinato, che rende l’atmosfera del titolo ancora più avvincente.
Griffon, si muove con eleganza sopra il campo di battaglia, ed è proprio il movimento delle sue ali a scatenare un’onda d’aria capace di “spazzare” via anche l’acconciatura del protagonista. Tale effetto, realizzato con cura, contribuisce a restituire una sensazione tattile e cinematografica: non è solo un fotogramma statico, ma un momento dinamico e tangibile.
Questa scelta conferma l’impegno di Devil May Cry 5 nel curare ogni dettaglio visivo, anche il più piccolo. Il flusso d’aria, invisibile nella geometria del gioco, diventa visibile grazie al comportamento dei capelli del personaggio, dando vita a un’immagine cinematografica autentica che amplifica il senso di presenza nel mondo di gioco.
In un titolo dove ogni attacco e combo è un piccolo balletto coreografico, questa folata d’aria diventa un tassello che arricchisce il ritmo dello scontro e accentua la percezione della potenza di Griffon.
Dal punto di vista del gameplay, l’effetto, seppur puramente estetico, ha un forte impatto emotivo. Quando il protagonista si trova in volo, o esegue una parata ravvicinata con Griffon, vedere i capelli sollevarsi nella direzione opposta all’onda d’aria dona un senso di dinamismo soprendente. Anche la combinazione tra vento, luce e particelle visive rende ogni confronto con il boss più memorabile.
È un ulteriore esempio di come Devil May Cry 5 non solo offra meccaniche di gameplay fluide e spettacolari, ma anche e soprattutto attimi ricchi di personalità, che trasformano una lotta convenzionale in una scena iconica.