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Pro
- un film che osa visivamente e dal punto di vista della sceneggiatura per portare sullo schermo quei concept larger-than-life dei comics
- cast assolutamente azzeccato con il trio Corenswet-Brosnahan-Hoult che fa faville
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Contro
- l'umorismo è ben bilanciato, ma ripetere le stesse battute e gag per 120 minuti non è il massimo
- lo spettatore più distratto potrebbe trovare la trama troppo semplice o semplicistica
Il Verdetto di Cultura POP
Superman è da ieri in tutte le sale italiane. L'attesa pellicola scritta e diretta da James Gunn non solo rilancia l'iconico eroe DC al cinema dopo la controversa era firmata Zack Snyder ma ha il compito di dare il via ad un vero e proprio nuovo universo cinematografico per gli eroi DC. Nel cast David Corenswet nel duplice ruolo di Superman/Clark Kent, Rachel Brosnahan come Lois Lane e Nicholas Hoult nei panni di Lex Luthor.
Di cosa parla Superman
Superman impedisce alla Boravia di invadere la Jarhanpuria. Nel farlo però subisce la prima pesante sconfitta della sua giovane carriera, ha esordito circa tre anni prima a Metropolis, da parte del metaumano conosciuto come Il Martello di Barovia tuttavia le sue azioni hanno minato anche la sua immagine nei confronti dell'opinione pubblica a causa della sua ingerenza in affari di politica estera.
Ad approfittare della situazione è Lex Luthor. Il magnate infatti è ossessionato dall'eroe e da anni si sta prodigando per screditarlo. Dopo essere riuscito a penetrare nella Fortezza della Solitudine, Luthor e i suoi alleati riescono a trovare l'arma definitiva per riuscire nell'intento. E se Superman fosse stato inviato sulla Terra non per gli scopi per proteggere i suoi abitanti ma per dominarli?
Le certezze di Superman si sgretolano immediatamente e anche l'amata Lois Lane lo mette in crisi cercando di farlo riflettere sulle sue azioni e sulla percezione che il mondo può avere di lui. L'Uomo d'Acciaio decide di consegnarsi comunque alle autorità finendo in una prigione dimensionale creata proprio da Luthor.
Lois e il resto della redazione del Daily Planet tuttavia non sono convinti del ruolo del magnete in tutta la faccenda e scava a fondo per scoprire le sue vere motivazioni e interessi dietro al conflitto. Toccherà proprio a Lois, con l'aiuto di Mister Terrific, far evadere Superman.
L'eroe dovrà quindi scavare a fondo dentro di sé per compredere quanto sono le azioni a renderlo chi è mostrando che quello per cui ha lottato finora non è stata una menzogna.
Superman: cuore "vintage" per tematiche attuali
James Gunn non ha mai nascosto il suo amore per Superman, la pellicola del 1978, e con quel canovaccio bene in mente decide di affrontare di petto la così detta questione della superheroes fatigue e la stagnazione del genere cinecomics. Come rivitalizzare un genere che ha fagocitato sé stesso nel tentativo di compiacere una platea sempre più generalista e distratta?
Abbracciando in toto lo spirito più ingenuo di quella pellicola cult e restituendo al pubblico, soprattutto quello più giovane, un Superman più affabile e fallibile, che viene messo in discussione sui social media e mostra dubbi e incertezze.
Superman parla quindi da un lato ad un pubblico di giovani e giovanissimi grazie al suo approccio punk rock - come scherza lo stesso eroe quando Lois gli fa notare che lui pensa che "tutte le persone siano bellissime" - ma dall'altro inserisce un conflitto fittizio (che però è talmente verosimile ad uno qualsiasi vero purtroppo attualmente in corso sulla Terra) e un villain macchiavellico che sembrano voler risvegliare le loro coscienze: non crede a tutto quello che leggete su internet, ragionate con la vostra testa e siamo empatici con il prossimo.
Superman: lontano dal realismo per fare un fumetto
Se Superman fosse uscito qualche anno fa, tutto sarebbe stato trattato alla stregua di un techno-thriller in cui la verosimiglianza l'avrebbe fatta da padrone. Gunn invece punta tutto sui colori, sulla rumorosità, sui concept così grandi da poter essere contenuti solo nelle pagine di un fumetto.
È questo forse il pregio più grande di Superman, cercare di trasporre in live action la chiassosità e le trovate larger-than-life tipiche dei comics - soprattutto quelli della Silver Age. Kaiju, buchi neri, fiumi di protoni, prigioni dimensionali: in Superman c'è tutto quello che rende i comics avvicenti per un film che osa, anche dal punto di vista del montaggio e del ritmo, provando ad avvicinarsi davvero ad un fumetto nascondendo quasi perfettamente la sua struttura in tre atti in tanti "micro atti" che richiamano le 22 pagine di un comics.
La scelta invece di partire in medias res - non c'è un vero e proprio retelling delle origini dell'eroe - fa sì che il pedale venga spinto sin da subito al massimo. Questo fa sì che la prima parte risulti un po' frammentata salvo poi risalire prendersi il proprio tempo con un paio di dialoghi azzeccatissimi e la grande chimica fra David Corenswet e Rachel Brosnahan ripartendo con una parte centrale eccellente e una parte finale in cui è invece il Lex Luthor di Nicholas Hoult a rubare la scena.
Inevitabilmente, cercando un approccio nuovo e "originale", Superman deve lasciare qualcosa per strada. Il film infatti manca un po' di gravitas (laddove il precedente L'uomo d'Acciaio ne aveva forse troppa) mentre l'umorismo tipico delle sceneggiature di Gunn viene un po' annacquato da una reiterazione delle stesse battute che, su una pellicola di 120 minuti, risulta un po' stucchevole.
Gunn inoltre, per fare un film che assomiglia ad un fumetto, allarga il cast a dismisura e fortunatamente riesce a gestire tutti i personaggi con la giusta attenzione salvo forse approfondire poco qualche personaggio secondario e una eroina come Hawkgirl. Infine manca forse il tipico "momento wow" in Superman, quella scena che va virale e attira l'attenzione anche del pubblico generalista.
In definitiva Superman è un blockbusterone estivo per tutta la famiglia che abbraccia - anche visivamente - le sue radici fumettistiche e fumettose senza timore e soprattutto senza rinunciare a cuore e testa ma soprattutto sempra essere un'ottima premessea per i progetti futuri.