Nintendo ha registrato un brevetto stranissimo, e c'entra Breath of the Wild

Siamo abituati a vedere le tecnologie più strane tra quelle potenziali nel mondo dei videogiochi, e Nintendo ha un brevetto stranissimo.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Le tecnologie che abbiamo visto nella realtà sono solo una parte di ciò che i videogiochi avrebbero potuto offrirci. Per esempio, Nintendo ha registrato un nuovo brevetto particolare.

Niente di lontanamente paragonabile ai Joy-Con (ne trovate di tanti colori su Amazon) che, pur con i loro problemi, rappresentano comunque un concentrato di ottima tecnologia.

I piccoli controller di Nintendo devono ancora combattere contro il drifting, oggetto di cause anche da parte dei bambini, per cui ci vorrebbe decisamente un brevetto risolutivo.

Anche se, prima o poi, questo fastidioso problema potrebbe essere risolto per sempre. Almeno stando a quanto dichiarato di recente dalla Casa di Kyoto.

Nintendo ha sempre amato sperimentare con la tecnologia. A volte riuscendo a sconvolgere il mercato, e altre fallendo in maniera spettacolare.

Virtual Boy, WiiMote, Balance Board, Vitality Sensor (che fine ha fatto?), Ring Fit Adventure, e tanto altro. Come riporta Nintendo Life, c'è un nuovo brevetto che è decisamente curioso.

Una tecnologia sviluppata dal responsabile tecnico di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che non è stata applicata a nessun gioco specifico ma che potrebbe farlo in futuro.

Un processo chiamato "deformazione", ed è stranamente legato ai vestiti.

Come potete vedere dall'estratto qui sopra del brevetto depositato, si tratta di un procedimento per cui le texture dei vestiti di un personaggio non vadano ad intersecarsi con i modelli dei personaggi.

Avete presente quando un mantello si incastra dentro il personaggio? Oppure un cappello che non copre esattamente tutti i capelli della testa? Questo brevetto dovrebbe evitarlo.

A sinistra si vede un modello di un vestito attorno ad un personaggio come è ora, talmente aderente da rischiare di compenetrare nel modello. A sinistra, invece, lo stesso modello dopo la suddetta deformazione, con uno spazio più ampio per consentire agli abiti di aderire in maniera più realistica.

Chissà se, un giorno, vedremo questa tecnologia applicata a un videogioco. Magari proprio nel seguito di Breath of the Wild. Almeno quando uscirà, visto che è stato rinviato.

Un rinvio che non pesa moltissimo, almeno per le casse di Nintendo visto quanto il suo prequel vende ancora.