L'industria videoludica si trova nuovamente ad affrontare un'ondata di ristrutturazioni che non risparmia nemmeno gli studi più premiati, grandi o piccola che siano.
The Chinese Room, sviluppatore del pluripremiato Still Wakes The Deep, sembra aver proceduto a una serie di tagli al personale proprio nei giorni successivi al lancio del DLC "Siren's Rest". La situazione evidenzia come anche i successi commerciali e di critica non garantiscano stabilità occupazionale in un settore sempre più turbolento (Games Industry).
Le prime avvisaglie di questa ristrutturazione sono emerse attraverso i canali social dei professionisti che lavorano con The Chinese Room, dove diversi sviluppatori hanno iniziato a segnalare la propria disponibilità per nuove opportunità lavorative.
Un lighting artist e un level designer dello studio hanno pubblicato annunci di ricerca lavoro su LinkedIn nelle ultime 48 ore, confermando indirettamente le voci che circolavano nell'ambiente.
L'analisi dei profili professionali suggerisce che circa una decina di dipendenti potrebbero essere stati coinvolti nei tagli, anche se questi dati non offrono un quadro definitivo della situazione.
La direzione dello studio ha adottato una strategia comunicativa prudente quando interpellata sulla questione. Il direttore Ed Daly ha rilasciato una dichiarazione particolarmente cauta: «The Chinese Room condividerà notizie sui cambiamenti per lo studio nelle prossime settimane».
L'ironia della situazione risiede nel tempismo di questi tagli, che arrivano mentre lo studio gode ancora dell'eco dei riconoscimenti ottenuti. Still Wakes The Deep ha conquistato tre premi BAFTA quest'anno, un risultato straordinario che ha incluso il riconoscimento per la Nuova Proprietà Intellettuale e due premi individuali per gli attori Alec Newman e Karen Dunbar.
Speriamo che il team riesca a trovare un nuovo equilibrio in ogni caso, così da continuare la propria attività anche con una forza lavoro ridotta.
The Chinese Room si aggiunge quindi a Bend Studio, autori di Days Gone Remastered, che sono stati solo gli ultimi protagonisti di una serie di licenziamenti che coinvolge anche Xbox.
E pensare che, stando alle ultime rilevazioni, sembrava che il trend dei licenziamenti improvvisi e massicci potesse tornare indietro. Evidentemente non è davvero così.