Microsoft ha aperto l'anno con una serie di licenziamenti di massa imponenti, anche nella divisione Xbox, e nelle prossime settimane potrebbero arrivarne ancora dopo l'ultimo annuncio recente.
Secondo Gamingbolt, Microsoft si sta preparando a una nuova tornata di tagli che dovrebbe colpire principalmente Xbox Game Studios entro la fine del mese, alimentando un clima di incertezza tra i dipendenti che si protrae ormai da mesi.
Tom Warren di The Verge ha raccolto testimonianze dirette da una dozzina di dipendenti Microsoft attualmente in servizio, tutti accomunati dalla stessa preoccupazione per i continui tagli al personale. La natura imprevedibile di questi licenziamenti e la decisione aziendale di non concentrarli in un'unica soluzione hanno creato un effetto devastante sulla motivazione interna.
Microsoft aveva annunciato a maggio la decisione di ridurre il 3% della propria forza lavoro, coinvolgendo oltre 6.000 dipendenti distribuiti tra tutti i dipartimenti, team e regioni operative. Un portavoce dell'azienda aveva giustificato questa mossa come necessaria per implementare cambiamenti organizzativi strategici, finalizzati a posizionare meglio l'azienda in un mercato dinamico e competitivo.
I licenziamenti più recenti, ma davvero recenti, presso Microsoft hanno interessato più di 300 dipendenti, includendo membri dei team legali dell'azienda. Con questa ondata di licenziamenti non sapevamo se e quanto fossero state influenzate le divisioni Xbox, ma la prossima ondata sarà a quanto pare diretta.
Le aziende stanno cercando di bilanciare la necessità di innovazione con l'efficienza operativa, spesso a scapito della stabilità lavorativa dei propri dipendenti. Il costo umano di queste trasformazioni emerge chiaramente dalle testimonianze raccolte, mostrando come le decisioni strategiche abbiano ripercussioni che vanno oltre i semplici numeri di bilancio.
Tra l'altro, tra qualche giorno ci sarà l'evento Xbox all'interno della Summer Game Fest 2025, e l'annuncio di altri licenziamenti dopo quest'occasione avrebbe un tempismo davvero paradossale.
E pensare che, stando alle ultime rilevazioni, sembrava che il trend dei licenziamenti improvvisi e massicci potesse tornare indietro. Evidentemente non è davvero così.