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Pro
- Diverte ancora tantissimo, a distanza di un anno.
- La presenza del cross-play è un valore aggiunto.
- I giocatori Xbox godranno di tutte le aggiunte degli ultimi mesi.
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Contro
- A livello grafico non vi farà strappare i capelli.
- Il gioco è ancora fortemente legato al meta.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Arrowhead Game Studios
- Produttore: PlayStation Studios
- Distributore: Sony Interactive Entertainment
- Piattaforme: PS5 , PC , XSX
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 8 febbraio 2024, 26 agosto 2025 (Xbox)
In un'industria satura di "game as a service" che spesso promettono molto e mantengono poco, l'arrivo di Helldivers 2 a inizio 2024 ha rappresentato senza dubbio un'anomalia tanto inaspettata quanto gradita.
E dal 26 agosto, questa ventata di caos ha finalmente investito anche l'ecosistema Xbox, segnando un momento storico per la strategia multipiattaforma di Sony. L'opera di Arrowhead Studios (qui la recensione della versione PlayStation) non è semplicemente un altro sparatutto cooperativo, ma un piccolo miracolo produttivo: un titolo "doppia A" che, con un'onestà disarmante e un gameplay oliato alla perfezione, è riuscito (e riesce ancora) a intrattenere la community in un loop di divertimento puro, dimostrando che non servono budget colossali per creare un'esperienza memorabile e duratura.
La forza di Helldivers 2 risiede anche in un paradosso: non inventa nulla di nuovo. Il gioco non cerca di reinventare la ruota, ma prende una formula consolidata e la esegue con una maestria quasi artigianale, limando ogni ingranaggio per metterlo al servizio di un unico, sacro obiettivo: il divertimento.
E in questo, il suo successo quasi inspiegabile trova una risposta chiara e cristallina. È un faro di speranza per le produzioni di medie dimensioni e un caso di studio su come costruire una community appassionata partendo da basi solide.
Per la Super Terra!
L'impalcatura narrativa di Helldivers 2 (che trovate anche su Amazon) è un pretesto tanto semplice quanto perfetto per chi è cresciuto negli anni '90. Nei panni di un soldato d'élite appena scongelato, il nostro compito è diffondere i principi della "Democrazia Gestita" per conto della Super Terra, un'umanità trionfante e gloriosamente militarizzata. La missione? Sterminare le minacce aliene che attentano al suo stile di vita, che si tratti degli insettoidi Terminidi o dei cyborg Automi.
Se tutto questo vi ricorda l'acida e geniale satira di Starship Troopers di Paul Verhoeven, non è un caso. Il gioco di Arrowhead ne abbraccia pienamente lo spirito, dalla propaganda esilarante che permea ogni menu e schermata di caricamento, alla violenza esagerata e quasi comica del campo di battaglia.
Non c'è una trama complessa da seguire, non ci sono personaggi a cui legarsi emotivamente. Il vero protagonista è l'universo di gioco stesso, un fronte galattico in perenne mutamento. L'aspetto più affascinante è la presenza di un "Game Master" umano, un membro del team di sviluppo che, come un Dungeon Master in una campagna di D&D, può influenzare la guerra in tempo reale: liberare un pianeta può sbloccare un nuovo Stratagemma per tutti i giocatori, mentre una sconfitta può avere conseguenze tangibili.
Questo permette al gioco di concentrarsi su ciò che sa fare meglio: generare storie emergenti direttamente sul campo di battaglia, scritte col sangue, il sudore e le risate dei giocatori.
Ovviamente è il campo di battaglia dove Helldivers 2 rivela la sua vera natura. Le navi cacciatorpediniere (che fungono anche da hub di controllo generale) ci sganciano con delle capsule su pianeti ostili in squadre da quattro. Le missioni, variegate per obiettivi ma accomunate da un'intensa frenesia, diventano presto un teatro dell'assurdo.
Il vero cuore dell'esperienza, infatti, non è il completamento di un compito, ma come ci si arriva. E quasi sempre, ci si arriva tra esplosioni impreviste, ritirate disperate e morti accidentali.
Il fuoco amico, sempre attivo, funge da elemento di gameplay centrale. È la variabile impazzita che trasforma un piano perfetto in una carneficina comica, costringendo le squadre a comunicare e a prestare attenzione al posizionamento. A questo si aggiungono gli Stratagemmi: il vero fulcro tattico del gioco. Si tratta di supporti orbitali (armi pesanti, torrette, bombardamenti aerei, scudi) da richiamare tramite complesse combinazioni di tasti sul D-PAD, spesso da eseguire nel mezzo di uno scontro a fuoco.
Questa scelta di design, apparentemente scomoda, è un colpo di genio: crea tensione, impone coordinazione e rende ogni supporto guadagnato sul campo una vera conquista, un piccolo momento di trionfo personale mentre si cerca di digitare "su, giù, destra, sinistra, su" con un Titano corrosivo alle calcagna.
A galvanizzare il tutto ci pensa il solido gunplay. Ogni arma, dal fucile d'assalto standard al cannone a rotaia, ha un feeling unico e un ruolo specifico. L'esplorazione, inoltre, non è mai fine a se stessa: perlustrare le mappe alla ricerca di campioni e Super Crediti è essenziale per il sistema di progressione.
I campioni servono a sbloccare potenziamenti permanenti per la propria nave, che migliorano l'efficacia degli Stratagemmi (cooldown ridotti, più munizioni, ecc.), mentre i Super Crediti permettono di acquistare i "Titoli di Guerra".
Questi ultimi, l'equivalente del battle pass, sono come dovrebbero funzionare i season pass in qualsiasi GAAS: non scadono mai e possono essere acquistati anche con la valuta premium trovata gratuitamente durante le missioni. È la dimostrazione di un profondo rispetto per il tempo e il nostro portafoglio.
Chiaramente l'arrivo del gioco su Xbox è stato particolarmente simbolico. Per celebrare l'occasione, Arrowhead ha introdotto un Titolo di Guerra speciale a tema Halo. Questa non è una semplice operazione di marketing, ma un omaggio che parla direttamente al cuore della community Xbox. Le armature, chiaramente ispirate agli iconici soldati ODST (Orbital Drop Shock Troopers), non potrebbero essere più appropriate per un gioco in cui ci si lancia letteralmente dallo spazio.
Vedere un Helldiver con un elmo che ricorda quello di un qualsiasi soldati ODST, combattere fianco a fianco con soldati PlayStation e PC è un'immagine che considereremmo decisamente potente e anche un simbolo di come il gaming stia finalmente abbattendo le barriere del passato. È un gesto di benvenuto che rende l'esperienza su Xbox ancora più speciale, un ponte gettato tra due universi fantascientifici amatissimi.
Prestazioni al posto dei fronzoli
Dal punto di vista tecnico, la versione Xbox Series X (ma in realtà anche quella PS5) di Helldivers 2 fa una scelta chiara: privilegiare la performance sulla pura estetica. Il gioco gira a 60fps solidi, un requisito essenziale per un'azione così frenetica, e gestisce con disinvoltura un'incredibile densità di nemici ed effetti particellari.
Questo "sacrificio" si paga sul fronte della pulizia visiva: la risoluzione non è all'ultimo grido e l'anti-aliasing fatica a smussare tutte le imperfezioni, mostrando il fianco alla sua natura di produzione non tripla A.
La modalità Qualità a 30fps esiste, ma risulta quasi superflua, data l'importanza della fluidità nel gameplay. Su Xbox Series S, il compromesso è ovviamente maggiore, ma la presenza di una modalità a 60fps è comunque un risultato lodevole che garantisce la piena godibilità del titolo.
Dove invece Helldivers 2 eccelle senza compromessi è nel comparto audio. Il sound design è fantastico: ogni arma ha un peso specifico, ogni esplosione un impatto tangibile. Giocare con le cuffie e sfruttare l'audio posizionale è un'esperienza immersiva che non solo aumenta lo spettacolo, ma diviene anche fondamentale a livello strategico, permettendo di localizzare le minacce fuori dallo schermo dai loro versi agghiaccianti.
Questo, unito alla splendida colonna sonora, crea un connubio che funziona egregiamente e non stanca mai le nostre orecchie.