La Francia bandisce le parole "eSports" e "streamer", ma c'è un motivo

La Francia ha preso un provvedimento singolare per i videogiocatori del proprio Paese, a cui ha chiesto di non parlare inglese.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ogni Paese ha il suo rapporto particolare con i videogiochi, e la Francia ha di recente preso un provvedimento singolare che riguarda la lingua.

Per una motivazione che ricorda molto la storia della lingua dei Paesi in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (che potete recuperare su Amazon), il governo francese ha detto la sua riguardo l'uso di alcune parole.

Una cosa che ci ricorda quello che è successo qualche settimana fa alle nostre sale LAN, con un provvedimento del governo italiano che ha fatto molto discutere.

Una vicenda che, per fortuna, sembra che si stia risolvendo nel migliore dei modi con un'apertura da entrambe le parti.

La Francia, notoriamente un paese molto avanguardista per quanto riguarda il tema "videogiochi", ha di recente divulgato una direttiva che riguarda l'uso di termini inglesi da parte dei videogiocatori e addetti ai lavori.

Come riporta The Guardian, i funzionari francesi hanno rivisto le regole sull'uso del gergo inglese dei videogiochi. Nel concreto il Journal officiel de la République française, l'equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale, ha emesso dei decreti con i termini che bisogna usare per sostituire il gergo più utilizzato.

"Pro-gamer" diventa quindi "jouer professionel" (giocatore professionista), mentre "streamer" ora dovrà essere definito "jouer-animateur en direct" (conduttore di giochi dal vivo).

Ma non solo, perché anche terminologie usate in tutto il mondo ora hanno la loro traduzione ufficiale. Addio "cloud gaming" che diventa "jeu video en nuage" (videogioco nuvola) ma soprattutto "eSports", espressione di una categoria e di un intero settore di mercato, che ora è "jeu video de competition" (videogioco competitivo).

In sostanza, se c'è un modo per dirlo in francese, va usato quello.

Il motivo di questi cambiamenti, che dovranno coinvolgere soprattutto gli addetti ai lavori, è quello di non creare una barriera alla comprensione per i non-giocatori che, alla vista di troppi anglicismi, potrebbero avere difficoltà a capire il mondo dei videogiochi.

Una battaglia, quella della preservazione della lingua, che la Francia porta avanti da tantissimo tempo anche al di fuori del mondo dei videogiochi. Un pensiero ai nostri colleghi francesi che dovranno rivedere il loro modo di comunicare.

Quando il governo si occupa di videogiochi accadono spesso le cose più strane. Negli USA, ad esempio, è stato punito anche Bowser per i suoi crimini.

A volte viene in soccorso anche per la mancanza di console, con il governo americano che ha cercato di fermare i bagarini di PS5.