L'Italia mette i sigilli alle sale LAN per eSport e videogiochi

In seguito a un esposto, l'Italia ha messo sotto sequestro le sale LAN ed eSport in Italia, che per ora non possono operare.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Arriva da diversi centri dedicati ai videogiochi e gli eSport sparsi per l'Italia, come l'eSport Palace di Bergamo, la segnalazione che l'Italia stia mettendo i sigilli alle sale LAN che ospitano dispositivi – come i PC o le postazioni da guida virtuale – per videogiocare e svolgere attività di eSport.

La notizia arriva in seguito a un esposto presentato dalla compagnia Led S.r.l. e dal suo AD Sergio Milesi, che si occupa a sua volta di sale di intrattenimento e secondo il quale è opportuno che lo Stato verifichi il rispetto delle normative delle sale LAN.

L'esposto

Come leggiamo nell'esposto, disponibile a questo indirizzo integralmente, la richiesta di pagamenti per l'utilizzo di attrezzature da gaming, o simulatori virtuali per la guida, sarebbe da ritenersi illegale, a fronte di una norma che non imporrebbe una corretta omologazione delle attrezzature stesse.

Scrive Led, nel suo esposto presentato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:

 «Riteniamo che la presenza di attrezzature come quelle sopra menzionate in locali aperti al pubblico e con il pagamento da parte dei clienti di un costo per l'utilizzo di tali attrezzature, siano un'elusione delle normative vigenti».

Secondo Milesi, ad esempio, i simulatori di guida sarebbero molto simili ad apparecchiature presenti anche nelle sue sale giochi – con i suoi dispositivi che sarebbero sottoposti a regolamentazioni a cui invece, a suo dire, sfuggirebbero i locali di eSport e gaming.

«Tali simulatori di guida sono molto simili ad apparecchi della categoria comma 7, che la nostra Società, sostenendo onerosi costi, nel rispetto delle norme è obbligata a omologare tramite gli enti preposti per poi permetterne l'installazione e l'uso in locali dediti al gioco lecito».

L'esposto aggiunge anche che queste sale preposte al gaming e agli eSport «rappresentino delle attività che svolgono concorrenza sleale rispetto all'attività svolta dalla sottoscritta società, che è tenuta a conformarsi in modo zelante e pedissequo alla normativa applicabile. Ci riserviamo di segnalare tale situazione anche all'Autorità Italiana della Concorrenza e del Mercato».

Cosa sta succedendo

Ricevuto l'esposto, le Autorità sono ora in attesa di capire il da farsi e, in vista delle decisioni su come procedere, hanno posto sotto sequestro le apparecchiature da gioco che si troverebbero in questo limbo normativo – per cui secondo Led S.r.l. dovrebbero sottostare invece alle stesse omologazioni e ai regolamenti già previsti per sale giochi di altra tipologia.

Il risultato è che punti di ritrovo specializzati nel gaming, già messi alla prova dai due anni di pandemia, hanno visto in queste ore le autorità apporre i sigilli ai loro computer e alle loro postazioni da gioco. In un video diffuso dall'eSport Palace di Bergamo (lo trovate qui), ad esempio, vediamo i computer resi inaccessibili fino a contrordine – con anche dei riferimenti a cosa questo potrebbe determinare per le fiere di settore, dove a loro volta sono disponibili postazioni da gioco che ricadrebbero nella medesima categoria contro cui Led S.r.l ha mosso il suo esposto.

Anche PC Teklab, di Milano, ha pubblicato sui suoi canali social diversi contenuti per segnalare la messa sotto sequestro da parte delle autorità dei suoi dispositivi da gioco, come potete vedere in questo video su Instagram.

Le reazioni

Come è facile immaginare, l'attivarsi delle Autorità preposte in seguito all'esposto ha causato numerose reazioni all'interno dell'industria dei videogiochi e degli eSport in Italia.

Al di là dei centri già segnalati, che hanno chiesto ai loro frequentatori la massima condivisione per prendere coscienza di quanto sta accadendo, anche il pro player Pow3r ha commentato con sdegno gli eventi, sottolineando come, in questo modo, le sale eSport e LAN stiano venendo equiparate a casinò online e sale slot.

Anche il giornalista specializzato in eSport Francesco Lombardo ha commentato la decisione, invitando alla calma nell'attesa di capire come si muoverà la burocrazia e sottolineando che si tratta, in ogni caso, di un altro duro colpo per un settore che in Italia già trova numerose resistenze.

Simone "Akira" Trimarchi, colonna dei videogiochi in Italia e volto iconico degli eSport nostrani, si è espresso con rammarico per la notizia arrivata in merito alle sale LAN ed eSport, evidenziando come queste abbiano un ruolo nell'avvicinare nuovi talenti al videogioco e alle discipline eSportive – e sottolineando a sua volta l'equiparazione con le sale slot.

Al momento non ci è dato sapere quali saranno i tempi burocratici per avere novità in merito al sequestro delle apparecchiature da gioco nelle sale LAN ed eSport in Italia.

La speranza è che si possa trovare in modo rapido una soluzione che consenta, dopo i due anni di emergenza sanitaria, tanto agli appassionati quanto agli addetti ai lavori di riprendere serenamente le attività.