Ci sono poche certezze nella vita: le tasse, la morte e il fatto che Rockstar Games, con ogni nuovo Grand Theft Auto, trovi sempre un nuovo bersaglio da prendere in giro. Non basta costruire open world giganteschi e pieni di dettagli maniacali, no: la saga è anche un manuale satirico di cultura americana. E a quanto pare, con Grand Theft Auto 6 la tradizione non cambierà di una virgola.
Secondo i leak emersi su GTAForums, riportati dal noto insider Tez2, Rockstar avrebbe già registrato alcuni domini destinati a comparire come finti siti web all’interno del gioco. I nomi parlano da soli: what-up.app, rydeme.app, buckme.app, leonidagov.org, brianandbradley.com, hookers-galore.com, wipeoutcornskin.com e persino myboyhasacreepycorndog.com. Sì, avete letto bene.
Come da tradizione, ogni dominio è una caricatura del nostro mondo. What-Up sembra una parodia di WhatsApp, mentre RydeMe sarà la versione GTA di Uber. Su Reddit, c’è chi ha ipotizzato che Brian and Bradley sia una satira di grandi studi legali americani come Morgan & Morgan.
Per Hookers Galore, invece, le ipotesi spaziano: chi lo vede come un OnlyFans parodistico, chi sospetta una trollata che porta a un sito di pesca. In ogni caso, lo scopo è chiaro: ridere dei vizi (e degli eccessi) della società contemporanea.
Non sarebbe la prima volta. GTA IV aveva Eyefind.info come suo “Google”, e Craplist come parodia di Craigslist. Senza dimenticare Love Meet, il finto Match.com. Con GTA V, il livello si è alzato ancora: Bleeter era il Twitter del gioco, Lifeinvader il clone di Facebook, e la borsa BAWSAQ prendeva in giro il NASDAQ. Insomma, chi ha giocato lo sa: il web di GTA è un’arma comica tanto quanto le pistole e i fucili d’assalto.
Il bello è che non si tratta solo di gag fini a sé stesse: ogni parodia diventa un pezzo vivo del mondo di gioco, un modo per rendere la satira interattiva. Con Grand Theft Auto 6, la domanda non è se Rockstar colpirà ancora, ma chi sarà il prossimo bersaglio. E guardando le prime fughe di notizie, la lista sembra già pronta.
La verità è che nessuno lo fa come GTA: trasformare la società in un grande carnevale digitale, dove ogni app, ogni brand e ogni mania culturale vengono smontati e ricostruiti con cinismo. Uber compreso. O, meglio, RydeMe.