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Pro
- Durata soddisfacente.
- Una nuova avventura a Roma, che sa come tenere incollati fino all'ultimo.
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Contro
- Le fasi stealth, come nell'avventura principale, non sono il top.
Conclusioni Finali di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Machine Games
- Produttore: Bethesda Softworks
- Distributore: Microsoft
- Piattaforme: PC , XSX , PS5
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 9 dicembre 2024 (PC,Xbox) - 17 aprile 2025 (PS5)
Dopo l'ottimo Indiana Jones e L'antico Cerchio (ecco la nostra recensione), L’Ordine dei Giganti promette di essere un’espansione narrativa che riesce nell’intento di non essere un semplice DLC, ma una vera e propria estensione organica, coesa e integrata nel mondo del già ricchissimo e affascinante titolo sviluppato da MachineGames.
Il contenuto extra si colloca cronologicamente durante gli eventi della campagna principale, ma si differenzia per tono, ambientazione e tematiche, offrendo una parentesi narrativa che esplora un lato più oscuro, sacrale e profondamente radicato nella mitologia arcaica del mondo mediterraneo e della religione antica.
Se qualcuno di voi avesse cancellato il salvataggio, o se avesse la sfortuna di trovarselo corrotto per qualche motivo (proprio come successo a me), è giusto che sia al corrente del fatto che la nuova avventura non è a se stante. Bisognerà infatti aver ottenuto l'attivazione della missione "porta la pergamena ad Antonio" nella missione "La mummia di gatto rubata", e solo allora sarete in grado di vedere la nuova attività che vi consente di addentrarvi tra i meandri del DLC.
Per farlo, dovrete parlare con Padre Ricci fuori dal lato ovest del Cortile del Belvedere, che apparirà per l'appunto solo dopo quella specifica missione. Ricominciarlo dall'inizio, al limite, vi porterà via giusto un'oretta, visto che è ambientato proprio nella Città Eterna.
L'ordine dei Giganti: si torna a Roma
La storia prende il via con l’arrivo di Indiana Jones a Roma, chiamato da un giovane sacerdote gesuita per indagare su un misterioso oggetto rinvenuto durante dei lavori sotto la città. Quello che inizialmente sembra un incarico minore si rivela ben presto un’indagine pericolosa e moralmente ambigua su una reliquia associata a un culto misterioso, l’Ordine dei Giganti.
Le origini del culto in questione si perdono nei miti biblici dei Nephilim, i leggendari figli degli angeli caduti e delle donne umane. Chi ha già portato a termine l'ultima avventura di Indy sa bene quali siano i collegamenti di trama, e il fascino del DLC ambientato proprio a Roma getta una nuova luce inquietante su misteri ancora da scoprire.
La città non viene solo mostrata nella sua magnificenza turistica ma viene letteralmente scorticata fino alle ossa, fino ai sotterranei più remoti, alle catacombe inaccessibili, ai tunnel fognari abbandonati, ai cunicoli usati durante le persecuzioni dei primi cristiani.
Dal punto di vista narrativo, la storia riesce a restituire profondità senza appesantire, grazie a una scrittura solida che sfrutta dialoghi ben dosati e i soliti documenti da reperire che arricchiscono la lore senza forzare il ritmo. Indiana Jones si ritrova a mettere in discussione la propria razionalità, confrontandosi con eventi che sembrano davvero soprannaturali: la figura dei Nephilim non è solo una suggestione teologica ma una possibilità concreta, portata avanti da un culto che sembra in grado di manipolare la storia e la realtà stessa attraverso l’uso di reliquie, simboli e rituali antichi.
Interessante è anche la figura di Padre Ricci, il co-protagonista di questa avventura: il suo conflitto interiore tra la vocazione e la paura, tra la fede e la scoperta di un’oscura verità, lo rendono un personaggio umano, fragile e indispensabile alla comprensione del mistero centrale, oltre che una spalla un po' fuori dai soliti schemi.
Non mancano ritorni come come Padre Ventura e altri volti del gioco principale che danno continuità alla vicenda, mentre la presenza sullo sfondo di figure storiche come Mussolini, che qui appare come semplice pedina nella scacchiera mistica dell’Ordine, fornisce un ulteriore strato di lettura politico-esoterico.
Senza scendere in ulteriori dettagli, anche se dovrebbe ormai apparirvi piuttosto chiaro quale sarà il tenore del racconto, L’Ordine dei Giganti vi porterà via dalle sei alle otto ore di gioco circa. Durata rispettabile, che si avvicina quasi a un gioco completo, il che la dice lunga su quanto sia strutturata questa nuova investigazione.
Cosa c'è di nuovo?
In questo affascinante mosaico narrativo di buon livello, concorrono a dare maggior corpo all'autenticità della storia gli ispirati ambienti di gioco. L’uso delle luci soffuse, del buio persistente e del suono ambientale è magistrale nel creare un’atmosfera claustrofobica e sacrale, quasi da horror archeologico.
Anche il design dei livelli adotta soluzioni in parte nuove e senza dubbio consone alle nuove ambientazioni, che sanno perfettamente come giocare con la verticalità: si scende, si risale, si esplorano cunicoli, ma anche arene segrete e mausolei sommersi.
Dal punto di vista del gameplay, L'Ordine dei Giganti affina e migliora molte delle dinamiche del gioco base, introducendo nuove tipologie di enigmi legati alla simbologia romana e paleocristiana, meccaniche di interazione ambientale basate su pressione, luce, suono e acqua, e situazioni stealth che si alternano perfettamente a momenti di azione pura.
La frusta resta il solito strumento iconico e versatile, ma vengono introdotti anche gadget e strumenti nuovi, tra cui una torcia al magnesio che permette di rivelare iscrizioni nascoste e passaggi segreti. L’alternanza tra esplorazione, combattimento e risoluzione di puzzle è ben bilanciata, esattamente come già avveniva nel gioco principale. In questo, gli autori hanno senz'altro ricreato un'ottima continuità.
Le fasi di combattimento, che qualche giocatore ha mal digerito per via della prima persona che non si è rivelata esattamente la scelta più oculata per un'avventura di Indiana Jones, includono scontri con nemici armati ma anche veri e propri gladiatori moderni, membri fanatici dell’Ordine che si nascondono sotto Roma e celebrano rituali nel Colosseo trasformato in arena segreta, portando alla luce una dimensione alternativa e terrificante della Città Eterna.
Artisticamente, L'Ordine dei Giganti offre al giocatore ambienti credibili e visivamente impressionanti: il contrasto tra la luce dorata del tramonto su Roma e il buio pesto delle catacombe è sfruttato per creare una tensione visiva continua. Gli effetti particellari, l’acqua, il fuoco, la polvere in sospensione, tutto contribuisce a una sensazione di fisicità e presenza che aumenta l’immersione.
Senza spoilerare nulla, è interessante notare come le fasi finali del DLC rappresentino un crescendo di intensità, con un rituale antico che si compie sotto la città, un tempio ciclopico dimenticato e una scelta cruciale di cui sarete testimoni Dal punto di vista della fruibilità, il DLC è accessibile anche a chi non ha completato il gioco principale, ma è evidente che chi ha familiarità con la trama principale potrà apprezzare maggiormente i collegamenti narrativi e la profondità simbolica.
L'Ordine dei Giganti dimostra ancora una volta come lo stealth, o per meglio dire, la vecchia concezione di queste meccaniche che non si sono mai evolute, sia uno dei punti deboli dell'opera. Anche qui incapperete in dei momenti con scarsa rifinitura, finendo per sbarazzarvi rapidamente di avversari poco furbi e non abbastanza reattivi.
Un paio di enigmi risultano forse troppo criptici senza indizi chiari, ma si tratta di limiti minimi in un’esperienza complessivamente molto curata in parecchi dettagli. Una nota di merito va anche alla scelta di rendere il DLC non un semplice ritorno, ma proprio un viaggio inedito, con toni e contenuti più maturi, capaci di parlare a un pubblico adulto che cerca qualcosa in più della solita caccia al tesoro.