Jim Ryan dice addio a PlayStation: «Siamo in posizione di forza»

PlayStation saluta Jim Ryan nel suo ultimo giorno di lavoro ufficiale, e Ryan si lancia in dichiarazioni altisonanti prima di andarsene.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

PlayStation si prepara ad un cambio di rotta molto importante perché, dopo 30 anni, Jim Ryan lascia ufficialmente l'azienda dopo una lunga carriera.

L'annuncio era arrivato a settembre dello scorso anno, con la prospettiva di un cambio dirigenziale che sarebbe stato effettivo in questo periodo. Dal 1 aprile, infatti, Jim Ryan non sarà più ufficialmente in carica e oggi è formalmente l'ultimo giorno del manager all'interno di PlayStation.

Come riporta Pushsquare, PlayStation ha voluto celebrare (ovviamente) la giornata con uno speciale podcast e un articolo sul PlayStation Blog.

Intervenendo nell'ultimo podcast ufficiale di PlayStation, Ryan ha rilasciato un'ultima intervista, in cui commenta l'evoluzione della piattaforma, la sua carriera e condividendo alcuni suoi pensieri.

Ryan si dichiara molto orgoglioso della sua gestione:

«Direi che in questo momento siamo al top del nostro momento. PlayStation 5 è sulla buona strada per diventare la nostra console di maggior successo di sempre, su più fronti. Penso che i giochi e le esperienze di gioco che vedi su PS5, guidate da PS Studios, siano i migliori che abbiamo mai visto.»

La sua gestione è stata ricca di grandi successi commerciali, come l'incredibile lancio di PS5 (la trovate su Amazon) e l'intuizione di portare le esclusive PlayStation su PC, oltre ad acquisizioni importanti come Bungie, nonostante il momento attuale non sia del tutto felice per gli autori di Destiny.

Ma Ryan ne ha ancora, dichiarando che i giochi pubblicati finora sono di gran lunga il numero più grande di sempre, e con le acquisizioni le cose miglioreranno: «Ci troviamo in una posizione di forza e penso che il futuro sia luminoso», conclude Ryan nel suo intervento.

Di certo il momento positivo che racconta Ryan ha delle sfumature più negative, come i recenti licenziamenti che hanno colpito PlayStation e in cui lui stesso ha avuto un ruolo non molto edificante.