Il recente lancio di Clair Obscur: Expedition 33 ha generato ampie discussioni non solo per le sue qualità intrinseche, ma anche per la particolare struttura del suo team di sviluppo.
La narrazione del piccolo gruppo di appassionati, i famosi 30 sviluppatori del core team di Sandfall Interactive, ha dominato il periodo subito precedente e quello subito successivo all'uscita dell'amatissimo JRPG francese.
Ed è proprio questo gruppo ristretto ad aver giocato un ruolo cruciale nel successo della produzione, che giusto nelle ultime ore ha raggiunto una milestone importantissima in termini di vendite.
In un'intervista con Sandfall Interactive e Kepler Interactive, tramite Dualshockers, il publisher ha confermato che il team centrale di sviluppo contava circa 30 persone.
Matthew Handrahan, direttore del portfolio di Kepler Interactive, ha anche specificato che, sebbene il team principale fosse ristretto, ha ricevuto supporto da sviluppatori esterni per alcune aree specifiche. Sulla questione, ha affermato:
«Credo che il motore creativo del gioco sia stato quel gruppo di 30 persone. In termini di ciò che il gioco è – la sua visione e il modo in cui è stato realizzato – proviene da quel nucleo di personale di Sandfall.»
Una visione creativa molto forte e chiara, di cui ha parlato di recente il team di sviluppo, spiegando che è stato il fulcro di tutto il lavoro fatto da Sandfall Interactive.
François Meurisse, producer di Sandfall, ha spiegato i vantaggi di resistere alla tentazione di espandere eccessivamente il team dopo un successo iniziale.
Meurisse ha citato esempi storici di giochi universalmente acclamati sviluppati con una simile filosofia, come Half-Life 2 e Ocarina of Time. Entrambi i titoli, pur essendo pietre miliari dell'industria, furono realizzati da team relativamente piccoli e concentrati, consentendo alla creatività di fiorire.
Il producer riconosce ovviamente le potenzialità dei team giganteschi, ma che non saranno mai Sandfall Interactive:
«Per ora, la nostra visione è quella di restare fedeli a un team affiatato che lavora nella stessa città con meno di 50 persone a bordo, concentrandosi su un progetto dopo l'altro e mantenendo l'agilità, la forza creativa e l'intelligenza di un piccolo gruppo di persone appassionate che vogliono fare qualcosa di grande.»
«Credo che ci siano state molte pratiche irresponsabili nell'industria», ha aggiunto Meurisse, commentando le dimensioni spropositate di alcuni team di sviluppo moderni: «Alcuni giochi possono farcela… ma ci sono tantissimi giochi realizzati con team molto grandi e per enormi quantità di denaro che non funzionano.»
Vedremo come Sandfall si rapporterà al suo futuro lavorativo, con un possibile Clair Obscur 2 che non è da escludere in questo momento.