Cyberpunk 2 verrà sviluppato in maniera "sostenibile"

Paweł Sasko di CDPR ha parlato dell'importanza della sostenibilità nello sviluppo di un gioco per non sovraccaricare i team, in vista di Cyberpunk 2.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Come saprete, Cyberpunk 2077 riceverà nei prossimi anni un seguito ufficiale, attualmente in sviluppo negli studi di CD Projekt RED.

Il sequel del primo gioco (che trovate su Amazon) imparerà dagli errori del passato ed espanderà notevolmente la lore.

Alcune settimane fa CD Projekt ha confermato che il sequel di Cyberpunk 2077 è entrato ufficialmente in sviluppo, con alcuni nomi di spessore.

Ora, però, Paweł Sasko di CDPR ha parlato dell'importanza della sostenibilità nello sviluppo di un gioco e dei vantaggi di non sovraccaricare i team fino al punto di rottura (via GamesRadar).

Il primo Cyberpunk 2077, ha avuto un lancio fallimentare anche e soprattutto a causa di uno sviluppo turbolento che, comprensibilmente, ha avuto un impatto "significativo" sul morale del team.

Nel corso di un'intervista rilasciata ad Aftermath, Sasko ha reso noto che ciò ha portato alcuni dipendenti a lasciare l'azienda, facendo sì che lo studio ripensasse i propri processi di sviluppo.

Fortunatamente, sempre Sasko ritiene che lo studio sia cambiato in meglio durante la realizzazione dell'espansione Phantom Liberty, al punto che gli sviluppatori sono ora in grado di affrontare nuovi progetti senza dover prima affrontare lunghi periodi di straordinari o di crisi.

«La sostenibilità è incredibilmente importante», afferma Sasko. «Per questo è necessario che la produzione sia strutturata in modo tale da non richiedere picchi, quei momenti in cui all'improvviso ci si ritrova con tutte le mani in pasta

Tutto ciò ha perfettamente senso: il crunch è stato a lungo considerato uno dei maggiori problemi che affliggono l'industria dei videogiochi a causa dell'estenuante effetto negativo che ha sugli sviluppatori, ed è facile capire come sia difficile per gli sviluppatori lavorare al meglio.

Nel caso di CD Projekt RED, per allontanarsi dai suoi metodi "antiquati", lo studio ha creato dei team di contenuti che vedevano un progettista di missioni, un progettista cinematografico, un progettista dell'open-world, uno scrittore, il QA, gli artisti dell'ambiente, gli artisti dei VFX e gli artisti degli SFX che collaboravano tutti insieme su pezzi specifici di contenuti.

Sasko descrive questa situazione come la presenza di 22 diverse specialità in un unico gruppo, tutte con un obiettivo comune, come la realizzazione di una determinata missione. «E poi, quando rivedevamo i contenuti come registi, li guardavamo sempre insieme, come una squadra», aggiunge.

Questo processo ha visto lo studio «spostare il processo decisionale alla squadra». In sostanza, agli sviluppatori è stata concessa la libertà di fare molte delle scelte relative al loro obiettivo, purché rimanessero entro certi limiti, come la storia e il tema più ampi, che sono stati chiaramente definiti.

Infine, Sasko afferma che questo processo utilizzato nello sviluppo di Phantom Liberty ha eliminato i "colli di bottiglia" nella produzione. 

Vi terremo informati non appena ne sapremo di più su questa nuova avventura che, stando alle parole degli sviluppatori, dovrebbe includere anche una modalità multiplayer.

Ma non solo: al momento non abbiamo dettagli su quella che sarà l'effettiva trama e l'ambientazione del sequel, anche se alcuni fan ritengono di aver scoperto degli indizi su Cyberpunk 2077.