"Molti altri giochi rinviati quest'anno" causa COVID-19, per Jason Schreier

Ormai è diventato comune vedere posticipati diversi titoli AAA : secondo il giornalista Jason Schreier la situazione potrà solo peggiorare.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Che le compagnie vogliano ammetterlo o no, il Covid-19 sta causando non pochi problemi per lo sviluppo dei videogiochi.

Uno dei primi titoli dell'anno costretto a pagarne le conseguenze è stato sicuramente Hogwarts Legacy, titolo dedicato al Wizarding World, costretto a venire posticipato al 2022.

La pandemia sta infatti costringendo molti sviluppatori a lavorare da remoto, il tutto mentre la domanda per l'intrattenimento videoludico è aumentata a dismisura.

La naturale conseguenza è che, nonostante le vendite dei videogiochi continuino a salire, lo sviluppo dei titoli rallenta sempre di più, costringendo sempre più software house a rinviare i propri giochi.

Motivo per cui è ormai diventato comune vedere posticipati diversi titoli AAA, forzati dalla pandemia a cambiare continuamente finestra di lancio da un giorno all'altro.

Secondo Jason Schreier, noto giornalista di Bloomberg, la situazione non potrà fare altro che peggiorare, e ne abbiamo già visto gli effetti durante il corso dell'anno.

Ci ricorda anche che Hogwarts Legacy non è stato l'unico titolo ad essere già stato rinviato: a seguirlo è stato infatti Returnal, una delle esclusive previste per PS5.

Poi è toccato al remake di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e a The Lord of the Rings: Gollum fare la stessa fine.

E Jason Schreier è convinto che ci saranno tante altre vittime illustri nel breve termine.

A sostegno della sua tesi porta il caso dell'ultimo Nintendo Direct, evidenziando come nonostante l'evento sia tornato a distanza di un anno e mezzo, ha avuto poco o nulla da mostrare dei suoi franchise più importanti.

La grande N è stata addirittura costretta a scusarsi per non essere in grado di mostrare nuove informazioni riguardanti Breath of the Wild 2, chiedendoci di portare ancora un po' di pazienza.

Il giornalista ricorda che già a maggio dello scorso anno, il presidente di Nintendo raccontò agli investitori che «l'impatto sullo sviluppo dei videogiochi, sia in termini di hardware che di software, potrebbe aumentare come conseguenza del tempo investito per lavorare da remoto».

E a giudicare dalle notizie che ci arrivano quest'anno, potremmo dire che Furukawa ci aveva visto lungo.

Ci vorrà sicuramente tanto tempo prima che la situazione per le software house possa tornare alla normalità.

Noi possiamo solo augurarci che arrivi presto il giorno in cui tutte le compagnie non debbano più fare i conti con la pandemia, lavorando dunque in serenità

Ovviamente ci teniamo però a ricordare che il problema non riguarda solo i videogiochi, ma tutto il settore dell'intrattenimento.

Dobbiamo infatti evidenziare come perfino Super Nintendo World, il parco a tema della casa di Kyoto, è stato costretto al rinvio.

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