Kojima Productions, per il compleanno Kojima chiacchiera di... corsa allo spazio ed evoluzione

Il 16 dicembre 2015 nasceva Kojima Productions e per celebrare il compleanno Hideo Kojima ha condiviso delle riflessioni con i suoi follower.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il 16 dicembre 2015 è stata annunciata l'apertura di Kojima Productions, il nuovo corso del team che fu sotto Konami e autore della serie Metal Gear, che di recente ha dato i natali a Death Stranding e che sta lavorando a qualcosa di per ora misterioso. In occasione del suo quinto compleanno, la casa giapponese ha voluto celebrare in compagnia dei fan sui social con qualche gadget digitale e nuovi oggetti sullo store ufficiale – anche se qualcuno si aspettava annunci a sorpresa di un nuovo gioco, apprendiamo.

Alla guida del team indipendente troviamo ovviamente Hideo Kojima, game director noto per la sua personalità istrionica che non ha mancato di mettere in mostra anche oggi, sul suo iperattivo profilo Twitter. Per celebrare il compleanno della sua software house, infatti, Kojima ha condiviso delle riflessioni dedicate alla corsa allo spazio e all'evoluzione dell'uomo, entrambi argomenti che ritiene affini alla filosofia di Kojima Productions.

Secondo Kojima:

Nel XX Secolo, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica fecero degli sforzi intensivi per esplorare quanto, nello spazio, era rimasto inesplorato. Comunque il programma spaziale, che richiedeva un budget nazionale, venne infine abbandonato. Oggi, però, delle compagnie private stanno venendo coinvolte nello sviluppo spaziale e perfino persone comuni sulla cinquantina hanno la possibilità di lanciare la sfida allo spazio.

Ho progettato Ludens [la mascotte del team, ndr] come simbolo di un'era simile.

In merito all'evoluzione, uno dei temi cardine dietro il team e il concetto di homo ludens, Kojima ha scritto ai suoi follower:

Grazie alla postura eretta, ci siamo trovati con libere entrambe le mani. Come risultato sono nati gli utensili, sono evoluti, e sono nati anche i giochi. Il palmo può essere utilizzato per afferrare le cose importanti, ma anche come pugno per allontanare le altre persone [è uno dei temi di Death Stranding, ndr].

Ora come ora è difficile toccarsi l'un l'altro in modo diretto, ma fino a quando le persone non smetteranno di credere nel progresso, il mondo rimarrà connesso.

Rimane da capire se queste riflessioni troveranno ancora una volta spazio nel prossimo videogioco dell'autore giapponese, che secondo gli indizi che ha disseminato sui social potrebbe essere un horror – anche se ci sono altre indicazioni che fanno pensare a un possibile sequel di Death Stranding.

Vi ricordiamo che sebbene quest'ultimo sia stato realizzato con il supporto di Sony Interactive Entertainment, Kojima Productions è una compagnia indipendente – quindi non ci è dato sapere su quali e quante piattaforme il prossimo gioco sarà pubblicato.

Sappiamo però che Kojima e il talentuoso art director Yoji Shinkawa hanno preannunciato idee più sopra le righe e strambe perfino di quelle che abbiamo visto nell'avventura di Sam Porter Bridges, quindi rimanete sulle pagine di SpazioGames per tutte le novità.

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