Il remake di Dead Space prenderà qualcosa da God of War

Il remake di Dead Space guarderà molto all'originale, ma non solo: per la sua cifra stilistica, imparerà anche da God of War.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Da quando Electronic Arts ha annunciato ufficialmente il ritorno di Dead Space, sono stati molteplici i momenti in cui il team di EA Motive ha voluto porre l'accento sul fatto che questo remake voglia guardare in modo fedele e rispettoso all'originale.

Questo, ovviamente, non significa che non potrà prendersi delle licenze poetiche e che non possa esprimere lo stile e la visione degli autori che sono al lavoro sul rifacimento.

Mentre gli appassionati sono in attesa di saperne di più sulla finestra di lancio, che sembra tutt'altro che vicina e che secondo Jeff Grubb comunque non arriverà più tardi della fine del prossimo anno, arriva direttamente da EA una intervista a Mike Yazijian, art director (che ebbe la stessa funzione in Dead Space 2) e a Roman Campos-Oriola, che è invece creative director.

I due hanno spiegato che l'idea di base è ricostruire tutto, usando il gioco originale come base, all'interno dell'engine Frostbite. Ci saranno quindi «nuovi asset, nuovi modelli per i personaggi, nuove ambientazioni, anche se ci baseremo sui design originali».

Oltretutto, gli SSD su cui contano PS5 e Xbox Series X dovrebbero essere chiamati a fare la differenza, dal momento che «la nostra intenzione è quella di dare un'esperienza priva di interruzioni», ha spiegato il creative director.

Ed è proprio qui che si inserisce una scelta stilistica che richiama God of War, ma non solo (pensiamo anche a Metal Gear Solid V, ad esempio) – e che è propria del mondo del cinema: il gioco sarà un unico piano sequenza.

Questo significa che non ci sono mai stacchi di montaggio nel girato, ma che tutte le scene saranno girate semplicemente utilizzando i movimenti di una singola camera, senza salti di prospettiva.

Si tratta di una tecnica che richiede una grande abilità sia nella disposizione degli "oggetti di scena", sia nella gestione dei movimenti di camera, per fare in modo che l'inquadratura sia sempre sul soggetto perfetto e renda al meglio la scena, senza la possibilità di eseguire dei tagli che, ad esempio, sono gli standard quando abbiamo un dialogo con il montaggio di campo e contro-campo, o delle quarte corrispondenti di due personaggi coinvolti.

«Il gioco sarà un'unica sequenza priva di interruzioni» ha sottolineato Campos-Oriola, «dalla schermata iniziale fino ai titoli di coda, non ci saranno pause».

Si tratta di una caratteristica che potrebbe intrigare gli amanti della saga, che hanno già dimostrato di aver visto la febbre salire per questo ritorno: dopo l'annuncio del remake, infatti, le edizioni da collezione dell'originale Dead Space sono state rapidamente arraffate e hanno visto i loro prezzi volare.

Il piano sequenza che videoludicamente fa un po' pensare a God of War non è l'unica notizia correlata ad altri videogiochi che in questi giorni ha visto protagonista Dead Space: nei giorni scorsi abbiamo anche appreso che il gioco di EA Motive può contare sui talenti di un game director che di recente ha messo la firma anche su Assassin's Creed Valhalla.

Se volete scoprire la più recente fatica di casa EA Motive potete portare a casa Star Wars Squadrons.