Activision Blizzard, Bobby Kotick sicuro: saremo l'esempio dell'inclusione

Bobby Kotick, CEO del gigante Activision Blizzard, ha parlato davanti agli investitori dopo gli scandali legati a molestie e discriminazioni.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

In questi giorni l'industria dei videogiochi sta venendo scossa dal caso legato ad Activision Blizzard, dopo che lo Stato della California aveva deciso di presentare una causa in seguito alle segnalazioni di molestie e disparità sul posto di lavoro per gli autori di World of Warcraft.

Dopo che la risposta iniziale era stata molto restia a riconoscere qualsiasi tipo di colpa, ma anzi lamentava il fatto che la segnalazione della California potesse scoraggiare il mercato del lavoro videoludico locale, sappiamo che la questione è stata ampiamente dibattuta e ha portato anche a uno "sciopero" da parte dei dipendenti, che lo scorso mercoledì avevano lasciato gli uffici per protestare contro questi atteggiamenti.

Anche Ubisoft, che fu protagonista di un caso simile lo scorso anno, ha visto i suoi dipendenti esporsi e spiegare che il tempo in cui rimanere sconvolti di fronte a queste denunce deve essere finito, perché è il momento di agire.

Così, Activision Blizzard ha annunciato cambiamenti alla testa di Blizzard Entertainment e, poche ore fa, davanti agli investitori anche il CEO Bobby Kotick ha commentato la vicenda, dicendosi sicuro di poter cambiare le cose e di poter fare in modo che Activision Blizzard diventi «un esempio» di inclusione ed uguaglianza per l'industria dei videogiochi.

Dopo aver confermato il rinvio di Diablo Immortal al 2022, la compagnia, attraverso le parole di Kotick agli investitori, ha dichiarato:

Apprezziamo molto gli attuali ed ex dipendenti che si sono fatti avanti nel passato o di recente con coraggio. Voglio sottolineare l'impegno che abbiamo preso: il nostro ambiente di lavoro, ovunque operiamo, non può consentire discriminazione, molestie o trattamenti di disuguaglianza. Saremo la compagnia che sarà d'esempio per tutto questo nella nostra industria. Abbiamo fatto molti passi in avanti, di già, per questi obiettivi, e oggi ne faremo anche altri.

Si tratta di un cambio di direzione notevole da parte della compagnia statunitense, considerando la prima risposta alla causa mossa dallo Stato della California, che sembrava quasi minimizzare la problematica.

In quest'ultima, infatti, la dirigente Fran Townsend aveva ritenuto le accuse «un'immagine distorta e falsa della nostra compagnia, che comprendono vicende non corrette, false o prese fuori contesto, alcune accadute oltre dieci anni fa».

Tuttavia, come sottolineato da Gamasutra, alcuni dipendenti hanno puntato il dito anche e specificamente contro Kotick, ritenendo che quanto fatto fino a oggi dal CEO per supervisionare l'andamento e i comportamenti tossici all'interno della compagnia non sia stato all'altezza.

Non possiamo che augurarci che da oggi qualcosa cambi davvero, considerando che Kotick ha anche aggiunto di essere pronto a licenziare seduta stante, qualsiasi sia il loro ruolo, coloro che hanno reso impossibile ad Activision Blizzard essere un esempio di integrità ed uguaglianza fino a oggi.

Nelle scorse ore, inoltre, si è diffusa la notizia di una seconda causa contro la compagnia, mossa da alcuni investitori che affermano che, se avessero saputo prima di atteggiamenti interni ad Activision Blizzard capaci di innescare uno scandalo come questo, non avrebbero investito affatto i loro soldi nel supportarla.

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