Ubisoft introduce NFT nei suoi giochi, ma nemmeno Ubisoft sa il perché

Nemmeno gli sviluppatori di Ubisoft hanno capito perché stanno arrivando gli NFT.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

È di pochi giorni fa la notizia che ha fatto discutere fortemente tutti i fan del settore videoludico: Ubisoft ha deciso di voler puntare fortemente sugli NFT all'interno dei suoi videogiochi, permettendo agli utenti di venderli e comprarli.

Il primo titolo ad accogliere i token non fungibili è stato Tom Clancy's Ghost Recon Breakpoint, introducendo ufficialmente la feature in versione beta per vendere e acquistare oggetti come veicoli, armi ed equipaggiamenti.

L'idea del publisher è quello di rendere i giocatori parte attiva del successo dei suoi prodotti, trasformando i fan in veri e propri azionisti dei videogiochi.

L'annuncio è arrivato dopo che Ubisoft aveva già mostrato molto interesse per lo sviluppo di giochi con criptovalute: l'introduzione degli NFT sarebbe dunque solo il primo passo del publisher per introdurre questo controverso mondo anche sui propri prodotti.

Se fate parte di quella fascia di giocatori che però non comprendono come mai Ubisoft abbia deciso di proseguire in questa direzione, sappiate che siete in buona compagnia: a rimanere perplessi, secondo quanto riportato da Kotaku, sono stati anche... gli stessi sviluppatori di Ubisoft.

Pare infatti che all'interno di MANA, il social media hub interno di Ubisoft, l'annuncio di Quartz sia stato velocemente inondato da dubbi e domande provenienti da tantissimi dei suoi sviluppatori, che faticano a comprendere quali problemi riuscirebbe a risolvere l'integrazione degli NFT.

Allo stesso tempo, ci sarebbe chi si è mostrato visibilmente preoccupato dalla prospettiva di venire obbligato a introdurre NFT nei propri giochi: una possibilità che, effettivamente, potrebbe diventare concreta nel prossimo futuro.

Molti sviluppatori avrebbero inoltre protestato sulla loro stessa integrazione, sottolineando il forte impatto a livello ambientale dei token non fungibili, oltre a tener conto della grande pubblicità negativa che non varrebbe gli sforzi del publisher.

Tra chi si è voluto esprimere pubblicamente sulla vicenda, c'è anche il senior tech game designer di Ubisoft Jan David Hassel, che ha sottolineato come anche dopo l'annuncio di Quartz sia estremamente contrario agli NFT, facendo un retweet anche all'articolo di Kotaku:

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Vedremo se gli NFT potranno avere davvero un futuro nei prossimi videogiochi Ubisoft, ricordando che al momento questa feature è ancora in fase di test.

Tra chi è invece convinto che questa tecnologia rappresenti il futuro c'è Peter Molyneux, il creatore di Fable: la promessa è che la blockchain consenta ai giocatori di farli diventare ricchi.

Cambiando decisamente argomento, ma rimanendo in tema Ubisoft, cogliamo l'occasione per segnalarvi che il publisher sta festeggiando il suo 35esimo anniversario regalando gratis un amatissimo platform.

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