Ubisoft non vede i GaaS come semplici fonti di guadagno

Il publisher vuole dare la possibilità agli utenti di passare più tempo negli universi creati per loro

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a cura di Paolo Sirio

In un’intervista concessa a IGN US, il CEO e co-fondatore Yves Guillemot ha chiarito la visione di Ubisoft riguardo ai game as a service, per gli amici GaaS.

Guillemot ha spiegato che aver dedicato la compagnia a questo modello, con ad esempio The Division 2 e Assassin’s Creed Odyssey, non è stato soltanto una questione di denaro, ma di dare la possibilità agli utenti di passare più tempo negli universi creati per loro.

“Dal momento che mettiamo tanto tempo e tanti sforzi nel creare universi, città e mondi, quello che proviamo a fare è dare la possibilità di starci per un lungo periodo, con tanti gameplay diversi e la possibilità di starci con i vostri amici”, è stato il commento del francese.

“Perché dovresti voler rifare tutto ogni anno se puoi migliorare e far crescere l’esperienza in un solo gioco? Per noi è più facile migliorare e far crescere il numero di possibilità che il gioco può darti anziché iniziare daccapo”.

La questione è insomma un po’ più profonda della semplice entrata garantita dalla microtransazione e coinvolge la volontà di tenere all’interno di uno stesso gioco gli utenti per un lasso di tempo maggiore.

BioWare si è confrontata di recente con questa problematica posta dal publisher Electronic Arts e ha dovuto rivedere i propri piani per Dragon Age 4.

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Fonte: IGN US