Suicide Squad, ex-autrice di Rocksteady rilancia le accuse di molestie

Rocksteady Studios non sembra essere immune dalle accuse di molestie sessuali, stando al racconto di una ex-autrice di Suicide Squad.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Tra le tante notizie che abbiamo dovuto dare dal mondo dei videogiochi ci sono anche quelle di molestie sessuali, e gli autori di Suicide Squad (Rocksteady Studios) non sembrano essere putroppo immuni.

Lo stesso team di sviluppo che ci ha donato la trilogia di Batman Arkham, che potete recuperare per intero su Amazon, sembra avere gli stessi comportamenti che abbiamo visto all'interno di tante aziende.

Tra i casi più imponenti ci fu senz'altro quello di Riot Games, che ha pagato per le azioni dei propri (ex) dipendenti più scorretti e sta guardando al futuro.

Più di recente, un po' a sorpresa va detto, anche Quantic Dream si è ritrovata a dover affrontare accuse di comportamente disdicevoli, le cui conseguenze che stanno anche rovinando lo sviluppo di Star Wars Eclipse.

Come riporta Kotaku, è Rocksteady Studios a dover affrontare accuse di molestie sessuali stavolta, portate avanti da una ex-autrice di Suicide Squad.

Il titolo, annunciato tempo fa e al momento un po' in alto mare, segna il ritorno del talentuoso team nel mondo degli eroi e villain della DC Comics.

Un ritorno che non inizia esattamente nel migliore dei modi, perché Kim MacAskill ha rifiutato un premio perché tra gli sponsor della manifestazione c'era proprio la sua ex-azienda, Rocksteady Studios.

In riferimento ad un report del The Guardian del 2020, che raccontava una serie di molestie dilaganti e sessimo intorno al 2018, MacAskill ha rinunciato al nomination per il premio alla carriera dell'associazione no-profit Women in Games proprio per correttezza.

«Sfortunatamente, mi ritiro dalla nomination alla carriera per Woman in Games. Non ho bisogno di compassione o odio, ma semplicemente di comprensione. Mi dispiace tanto per quelli che hanno votato. Warner Bros, assumetevi la responsabilità. Rocksteady Studios, non potete cancellare via gli errori.»

Oltre alla dichiarazione principale, l'autrice ha rincarato la dose soffermandosi sull'ipocrisia nello sponsorizzare un evento che sensibilizza sul rispetto delle donne, ma senza fare nulla per cambiare effettivamente la cultura del lavoro.

Un tema, quello del comportamento corretto sul posto di lavoro, che molti team di sviluppo stanno affrontando. Tra cui anche Rockstar Games, che porterà i suoi giochi futuri ad essere anche più politicamente corretti.

Nel frattempo Suicide Squad è stato rinviato al 2023 qualche tempo fa, anche se almeno abbiamo qualcosa di simile a una data.