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Recensione

CSI: Dark Motives

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a cura di N€uro

Pubblicato il 26/07/2004 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6.5

Devo ammettere di essere diventato solo di recente un appassionato della serie TV che narra delle vicende di “quelli del DNA”, il reparto di polizia scientifica di Las Vegas diretto da Gil Grissom. Ora però non mi perdo una puntata e ho pertanto insistito per avere il gioco da recensire. Eccomi accontentato, pronto per tuffarmi in un mondo dove anche il più piccolo dettaglio può fare la differenza, dove una prova apparentemente senza senso può rivelarsi invece un elemento fondamentale per il prosieguo delle indagini, dove un capello o un’impronta possono diventare la prova determinante per inchiodare il colpevole.

Il cast Se state leggendo questa recensione è probabile che sappiate per filo e per segno chi sono i personaggi con cui dovremo interagire, quindi sarò breve. Come era già stato nel primo gioco (e non sarà l’unica cosa simile vi avviso), noi siamo una nuova recluta, che ha a che fare per la prima volta con una VERA scena del crimine e che dovrà conquistarsi la fiducia di Grissom per entrare a far parte del suo corpo di polizia.Per i cinque casi di cui dovremo occuparci, avremo a che fare ogni volta con un collega diverso:– Catherine Willows, ex-ballerina di lap dance, ora punto di forza della squadra.– Warrick Brown, analista con grande passione per il proprio lavoro e ottimo conoscitore della città, ha il vizio del gioco d’azzardo.– Sara Sidle, fortemente voluta da Grissom di cui era studentessa, la più sensibile del gruppo.– Nick Stokes, istintivo, impulsivo, così come sbaglia facilmente può anche avere grandi intuizioni, appassionato di video-games.– Gil Grissom, il FARO del gruppo, professionale e di grande stile, nato per fare questo lavoro, è un ottimo entomologo.Avremo comunque a che fare con altri personaggi fondamentali, che descriverò in seguito.

Un indizio qui, una prova là… Un breve filmato e in un batter d’occhio siamo già sulla scena del crimine, aguzziamo la vista e l’ingegno per ricostruire lo svolgimento dei fatti. E allora, così come dice spesso Grissom, “facciamo parlare le prove”. Gironzolando con il cursore sullo schermo noteremo che, di tanto in tanto, il cursore stesso cambierà da blu a verde. Questo ovviamente succederà ogniqualvolta l’elemento selezionato sarà tanto importante da dover essere visualizzato meglio. E zoommando meglio cosa si trova? Ma le prove naturalmente! A tal proposito, per reperire le prove, avremo una schiera di “attrezzi” davvero invidiabile: dal classico pennellino per le impronte digitali, al rilevatore elettrostatico di polvere, dal Microsil per ricavare dei calchi, al Luminol per trovare tracce di sangue nascoste. Da segnalare la mancanza di uno strumento presente nel prequel (rilevatore di gas), ma anche l’aggiunta di altri due o tre.Ovviamente le prove nude e crude non servono a molto se non analizzate e andiamo quindi al laboratorio da Greg Sanders, a cercare di ricavarne qualche indizio utile. Ogni volta che un prova ci aprirà una nuova strada, o ci darà la conferma di un sospetto, sarà il compagno di turno a confermare a voce le nostre sensazioni. Il laboratorio è davvero molto utile se si pensa che ci permette, oltre di analizzare le prove al microscopio, anche di avvalerci di un potente computer. Quest’ultimo ha diverse opzioni, tra le quali il “confronta impronte” sia di mani, che di scarpe, che di pneumatici, ma anche delle ricerche speciali come testi cifrati o analizzatori di sostanze.Da non sottovalutare una capatina dal Dott. Robbins, il quale potrà darci informazioni, a dir poco fondamentali, per tutto quel che riguarda le circostanze delle ultime ora di vita della vittima (sempre che una vittima ci sia).Ultimo collaboratore, ma non per importanza, il capitano Jim Brass, che possiede il pass-par-tout per reperire qualsiasi tipo di informazione sui vari sospetti. E’ anche capace di procurare mandati di perquisizione e/o arresto. A tal proposito è vivamente consigliato dare un’occhiata alla trinità, teoria elaborata da Grissom; ovvero la correlazione che c’è tra Vittima e Sospetto, tra Sospetto e Scena del crimine, tra Scena del crimine e Vittima. In questo modo sapremo se un sospetto è sufficientemente collegato al crimine in questione, tale da poter usufruire di un mandato.Ma facciamo un passo indietro, la scena del crimine. E’ qui che si decide buona parte del caso, perché senza le basi da cui iniziare non si hanno nemmeno gli eventuali sviluppi. Non sottovalutate mai alcun particolare, anche se una prova può sembrare inutile, può nascondere il realtà la chiave risolvere il caso. E se ad un certo punto vi arenate potete sempre chiedere al vostro compagno, che saprà darvi l’imbeccata giusta per procedere nella risoluzione del caso, non senza che questo influisca sulla valutazione finale. Ma non è finita! Bisogna senz’altro curare un altro aspetto portante del gioco, ovvero gli interrogatori. Che siano informali, o fatte in una sala per interrogatori, le conversazioni con i sospetti sono fondamentali per scagionare o incolpare una determinata persona.Detto così sembra tutto molto bello e lo sarebbe anche se solo non fossimo così vincolati. Se vogliamo ridurlo in poche parole, non facciamo altro che raccogliere prove, portarle a laboratorio e ascoltare le deduzioni del compagno. Anche i dialoghi sono forzati, nel senso che abbiamo delle domande già formulate, delle quali non dobbiamo far altro che sceglierne l’ordine, anche se alla fine il risultato sarà sempre lo stesso.Nei luoghi che visiteremo inoltre, saremo sempre statici, al limite potremo ruotare intorno a noi stessi, per poi zoommare su quel che ci interessa.Insomma, la poca dinamicità dello svolgersi della storia, influisce pesantemente sulla giocabilità del titolo. Certo c’è anche la possibilità di alzare il livello di difficoltà, togliendo il tutorial (che vi consiglio di usare il meno possibile visto che continua a ripetere le stesse cose), rimuovendo i “punti attivi” (i famosi punti dove il cursore cambia colore) ecc. Parlando, a proposito, del puntatore, bisogna dire che si rivela spesso impreciso, non cogliendo molte volte, il click del mouse. Per contro però posso affermare con una certa soddisfazione che i casi sono molto intriganti, degni delle migliori puntate del telefilm. Non mancano di certo le sorprese e con franchezza ammetto che più di una volta alcune scoperte mi hanno dato il brivido d’emozione che solo l’investigatore può provare. Rispetto al titolo precedente poi, si ha una maggiore possibilità di lavorare in un secondo tempo sulle prove, unendo ad esempio di “pezzi” dello stesso oggetto, per ricavare magari qualcosa di più di un’inutile impronta parziale.

Uguali in tutto e per tutto? NI. Seppur la grafica non faccia gridare al miracolo, bisogna ammettere che i personaggi sono davvero similari. Se non fosse per i “fondali” piatti con i quali ci troviamo ad interagire nei vari luoghi di investigazione, il comparto grafico si potrebbe ritenere di tutto rispetto. Discorso a parte invece per i filmati di ricostruzione, davvero ottimi e di sicuro interesse. Seguono infatti la filosofia del telefilm, dove mentre una voce fuori campo spiega l’accaduto, lo “spettatore” vede la realtà dei fatti riprodotta.Menzione speciale per il sonoro. Oddio non che il gioco sfrutti chissà quanto la nostra scheda audio, ma è sicuramente apprezzabile il fatto che siano le voci originali a dar fiato ai corrispettivi virtuali. Anche gli “effetti” e le musiche di sottofondo si possono ritenere adatti al tipo di atmosfera che richiede il gioco.

Cinque casi sono pochi……soprattutto per gente appassionata alle vicende della scientifica di Las Vegas. Vi posso assicurare che una volta capito il “meccanismo” di indagine i casi fileranno via abbastanza lisci. Qualche intoppo ovviamente ci sarà ma nulla che faccia perdere le nottate davanti al PC. Del resto, anche dopo la risoluzione di tutti i casi, non avremo alcuna investigazione bonus, ma semplicemente delle ricostruzioni di come i creatori abbiano sviluppato lo svolgersi dei fatti. Certo sicuramente interessanti, un po’ come gli extra nei film in DVD, ma un paio di casi in più credo che avrebbero reso più felice il giocatore.

HARDWARE

Requisiti Minimi:Pentium II 300 MHz, AMD K6-III 450128 MB RAM (256 MB RAM rrichiesti per Windows XP)Scheda video Direct3D 8 MB (DirectX 8.1 compatibile)Scheda sonora (DirectX 8.1 compatibile)4x CDROM350 MB spazio minimo su disco fisso

Requisiti Consigliati:Pentium II 500 MHz, AMD K6-III 6000256 MB RAMScheda video Direct3D 8 MB (DirectX 8.1 compatibile)Scheda sonora 16-bit (DirectX 8.1 compatibile)16x CDROM1.5 GB spazio minimo su disco fisso

Sistema di provaP4 2,4Ghz512Mb DDRATI 9700pro

MULTIPLAYER

Assente

– Tutti i protagonisti del telefilm

– Doppiatori originali

– Casi affascinanti

– Solo cinque casi

– Poca libertà d’azione

6.5

Forse chi ha già giocato al prequel starà pensando, ma le novità? Beh è con un po’ di imbarazzo che vi confesso che CSI: Dark Motives potrebbe benissimo essere scambiato per un’espansione. Se andiamo oltre ai casi nuovi, alla grafica leggermente migliorata e a qualche strumento diverso, il resto è praticamente uguale. Passando al classico “consiglio per l’acquisto”, mi sento di garantire che agli appassionati della serie il gioco piacerà, ma anche a chi interessano investigazioni e polizieschi in generale. Per chi invece nell’avventura predilige i grandi scenari esplorabili e gli enigmi più ostici, beh rivolgete altrove la vostra attenzione.

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