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Recensione

Braid

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Avatar di Zephiro

a cura di Zephiro

Pubblicato il 26/12/2009 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.7

Informazioni sul prodotto

Immagine di Braid
Braid
  • Sviluppatore: Number None, Inc.
  • Produttore: Number None, Inc.
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS3 , X360 , APPLE
  • Generi: Puzzle game
  • Data di uscita: Disponibile (PS3, PC, Xbox 360), 2021 (PS4)

Pubblicato per Live Market Place nell’Agosto di un anno fa, grazie alla straordinaria immaginazione di Jonathan Blow, Braid ha saputo conquistare fette di mercato e di pubblico sempre più ampie, grazie a meccaniche originali ed uno stile artistico molto vicino a quello pittorico. A distanza di un po’ di tempo, esce ora sul PlayStation Network, dopo aver ricevuto consensi in tutto il mondo da parte della critica specializzata e non. Siete pronti per lasciarvi coinvolgere dalle atmosfere magiche di questo incantevole gioco ?

Una trama che è poesiaA dispetto di molti titoli che pongono su un piatto d’argento l’introduzione alla storia, Braid preferisce lasciarla scoprire piano piano, inizialmente cogliendo di sorpresa il novello giocatore che non sa di cosa si tratti. Man mano che si andrà avanti con i livelli, particolari preziosi saranno rilevati fino al finale stravolgente che mette assieme tutti i pezzi di questo struggente puzzle. I primi istanti nel mondo ideato da J. Blow, saranno ricchi di fascino e mistero, vi chiederete spesso cosa stia succedendo al protagonista,cosa lo spinge, in che posto si trova ed altro ancora, aumentando la voglia di proseguire nella trama. Capirete presto che il vostro alter ego si chiama Tim, che ha commesso un errore non meglio specificato ed ora è alla ricerca di una Principessa. I mondi che attraverserete serviranno per ricongiungervi alla Principessa, ma non aspettatevi il classico tema dell’eroe e della sua bella da salvar, in Braid nulla è come sembra, e persino le cose che sembrano essere inutili hanno un loro scopo ben preciso. L’avventura partirà in una strada buia, in cui si potrà distinguere solo la sagoma di Tim, avanzando una luce fioca illuminerà le fattezza del protagonista e vi guiderà verso una casa. Questa casa sarà il vostro portale per ciascuno dei sette mondi di Braid, accessibile ciascuno da una stanza diversa dell’appartamento man mano che avanzerete nel gioco. La premessa può anche sembrare banale, ma tale è la cura riposta sul lato artistico da farvi sentire immediatamente parte del destino di Tim e della sua triste storia.

Tempo e luogoUna volta entrati nel primo mondo, una sorta di tutorial vi farà capire immediatamente le meccaniche alla base di Braid, ovvero un delicato mix di platform e puzzle-game. In questo senso, appare anche tutta la genialità del game-design alla base del titolo, tre soli pulsanti per dare vita ad un universo ricco di fascino e mai banale. Lo scopo di ogni livello, banalmente, è quello di proseguire fino alla fine, tuttavia sarà possibile raccogliere delle tessere di puzzle che garantiranno alcuni segreti. Ecco che quello che a prima vista sembra un semplice platform bidimensionale, ben presto muterà in qualcosa di completamente diverso grazie ad una meccanica oltremodo originale per il recupero delle suddetto tessere. Oltre i tasti per saltare ed interagire con leve di tutti i tipi, infatti, avrete a disposizione un tasto per riavvolgere il tempo, ed è qua che si manifesta la vera forma di rompicapo presente in Braid. Nonostante tale feature sia stata già utilizzata in altri titoli (dagli action ai giochi di guida), in questo contesto risulta azzeccata, senza sembrare una poco plausibile forzatura al gameplay. Le diverse possibilità offerte dai mondi, e il level design perfetto, pongono degli standard difficilmente raggiungibili, che riescono a divertire ed al tempo stesso stupire il giocatore dinnanzi ai numerosi enigmi presenti. Se le prime fasi richiedono soltanto pochissima attenzione per raccogliere le tessere, man mano che si procede, sarà necessario uno studio approfondito ed una pianificazione meticolosa per accedere a quelle più remote. Anche quelle che sembrano apparentemente irraggiungibili, in realtà con la dovuta intuizione saranno accessibili, inutile dire che questo meccanismo di continua ricerca alimenta l’entusiasmo e il senso di sfida del giocatore. La varietà è assicurata da una struttura differente per ognuno dei sette mondi; in alcuni ci saranno degli oggetti che non subiranno l’influenza del riavvolgimento, in altri il vostro semplice camminare farà andare in avanti o indietro il flusso dell’azione, in altri ancora il tempo scorrerà al contrario, oppure avrete a che fare con un vostro alter-ego in parallelo (simile a quanto visto recentemente in Ratchet & Clank) . In definitiva questo costringe il giocatore a non assuefarsi mai ad un modo standard per risolvere gli enigmi ambientali, e pone nuovi stimoli per ciascuno dei mondi di gioco. Il lato oscuro di questa scelta è solo quello di offrire tutto durante la prima partita, senza salvaguardare la rigiocabilità in alcun modo. Difficilmente, infatti, avrete motivo di giocare daccapo il titolo una volta completato al cento per cento. Il che fa di Braid un’esperienza da conservare nella nostra memoria di videogiocatori per gli anni a venire.

Comparto TecnicoGran parte del periodo di gestazione di Braid è stato dovuto alla scelta precisa di dotare il titolo di uno spessore artistico non indifferente. Sulle prime, infatti, il comparto tecnico di Braid risultò alquanto piatto rispetto all’idea originale di partenza. Per dotare la propria creatura di una connotazione visiva precisa e caratteristica, Blow si rivolse all’artista David Hellman che realizzò daccapo tutto il comparto grafico relativo agli scenari di gioco ed al look in generale. Il risultato è quello che possiamo ammirare sui nostri schermi: un capolavoro artistico che ricorda molto lo stile pittorico impressionista. La grafica in primo piano appare molto viva, con una palette di colori accesa e dai forti toni, per richiamare il tipico stile dei platform di un decennio fa, tuttavia gli elementi dello sfondo sono sfocati, appena accennati a volte, lasciando intuire un mondo in continua evoluzione, quasi in dissolvimento. Questo regala al gioco un’atmosfera unica nel suo genere, creando un velo di inspiegabile ma fitta malinconia per le sorti di Tim e della sua Principessa misteriosa. Ogni livello è caratterizzato da uno stile unico, in cui si fondono magistralmente elementi di gioco a situazioni di gameplay, creando un’insieme preciso e mai stancante. Gli effetti speciali sono da ricercarsi nella rappresentazione degli sfondi, all’apparenza piatti, ma mai statici. Parallasse su più levelli di scrolling, trasparenze, pioggia o neve, gli scenari di Braid sono di quanto più ispirati ci sia in giro da molti anni a questa parte, un vero gioiello per gli occhi. Osservare il mondo andare al rovescio durante il riavvolgimento del tempo, con colori che sembrano fluidificarsi e mescolarsi tra loro è davvero l’apice dell’esperienza artistica offerta da Braid, impossibile perdersela. Completa il quadro una colonna sonora di rara intensità, con melodie struggenti, pizzicate e velate, che fanno volare la mente e si inseriscono alla perfezione nel contesto espressionistico del titolo. Un plauso, dunque, a tutto il lato tecnico mai banale, originale, accattivante e magnetico come pochi.Braid trasuda stile ed originalità da ogni poro, eccelle in level design ed artisticamente e ispiratissimo, unico vero difetto la pochissima rigiocabilità, ma in definitiva, non rappresenta affatto un ostacolo.

– Un dipinto che prende vita

– Enigmi interessanti a mai banali

– Innovativo e poetico come pochi

– Atmosfera unica

– Bassa rigiocabilita’

8.7

Braid è uno di quei rarissimi titoli che lascia qualcosa al giocatore. Una volta terminato gli occhi, la mente ed il cuore si lasciano andare piacevolmente ad un meritato riposto per placarsi dalla infinite sfaccettature di Braid. Non si tratta solo di un gioco con cui trascorrere il tempo libero, ma piuttosto di un’esperienza da fare per assaporare qualcosa di diverso sotto tutti gli aspetti. Nulla di Braid è lasciato al caso, dalla grafica piacevole, allo stile ricercato e pittorico, dalle melodie struggenti alla trama poetica e suggestiva, ogni cosa è confezionata con la massima cura. Gli enigmi, anche quelli più difficili, richiedono una certa elasticità ma non saranno mai frustranti ne monotoni. Provate Braid, sia che amiate i puzzle game sia che li odiate, potreste rischiare di perdervi una piccola perla in un oceano di banalità.

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