PlayStation punta (di nuovo) sugli NFT per i prossimi videogiochi

Sony ha registrato un nuovo brevetto legato agli NFT per i videogiochi PlayStation, che si aggiunge agli esperimenti già avviati da un po'.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Anche PlayStation sembra voler prendere in considerazione ulteriormente gli NFT, come emerge da un nuovo brevetto depositato di recente.

Ci toccherà immaginare un futuro, quindi, in cui videogiochi come The Last of Us Part I (che trovate su Amazon) possano avere al suo interno transazioni legate ai non fungible token.

PlayStation arriva a stretto giro con The Pokémon Company per altro, che sempre di recente ha dimostrato di voler sperimentare con il mercato dei contenuti digitali unici.

Un mondo che, a quanto pare, sembra essere più redditizio del previsto come ha spiegato Epic Games rivelando i comportamenti dei suoi utenti nello store.

Il brevetto registrato non sembra essere collegato a PlayStation Stars, il programma fedeltà che regala premi digitali unici, una cosa molto simile al concetto di NFT.

Come riporta Push Square, infatti, Sony avrebbe registrato un nuovo strumento legato espressamente ai suoi videogiochi.

Il brevetto è legato ad un framework NFT con il quale gli utenti potrebbero scambiare token non fungibili tra sistemi di gioco. Potenzialmente, gli utenti PlayStation potrebbero scambiare dei contenuti digitali tra console, possibilmente anche acquistandoli o vendendoli, legati alla tecnologia blockchain.

Sulla carta questo potrebbe portare a tante novità interessanti, tra cui la possibilità di scambiare liberamente i giochi digitiali acquistati tramite PlayStation Store, per esempio.

Ovviamente si tratta di un brevetto e niente di più lontano da un annuncio o "leak" di qualche tipo, però è interessante notare l'interesse da parte di un'azienda imponente come quella nipponica.

C'è da dire che, finora, gli esperimenti legati a questo mercato non sono andati troppo bene finora, come dimostra il flop di GameStop che ha licenziato tantissime persone legate a questa branca di business.

Così come per Square Enix, che continua a puntarci nonostante tutto con caparbietà, come ha dichiarato di recente dopo il rendimento poco entusiasmante di Forspoken.