Il papà di God of War si ricrede su Death Stranding: a vederlo era schifosamente noioso, e invece...

David Jaffe, dopo aver abbandonato per strada Metroid Dread, ha deciso di passare a Death Stranding – e almeno stavolta ne è felice.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

In queste settimane David Jaffe, il celebre papà del franchise di God of War, è salito agli onori della cronaca videoludica per le sue affermazioni relative a Metroid Dread, che hanno innescato un dibattito su come andrebbe o non andrebbe gestita la difficoltà all'interno dei videogiochi.

Jaffe, infatti, si era sentito frustrato da alcune meccaniche esplorative dell'ottima esclusiva Nintendo Switch, che in alcuni casi chiede di spararsi intorno per scoprire dei blocchi infrangibili e proseguire il proprio cammino.

Si tratta di una meccanica chiave della saga (poi resa più intuitiva anche da appositi potenziamenti), che secondo Jaffe sarebbe però da considerarsi come «pessimo game design», al punto che l'autore ha deciso di cestinare il (bellissimo) gioco per passare ad altro.

"Altro" che, in questo caso, corrisponde a Death Stranding.

Sempre molto attivo sui suoi account social, in questo caso Jaffe è riemerso con un parere positivo, attraverso cui afferma di essersi ricreduto sul primo lavoro da indipendente di Kojima Productions.

Il motivo? Secondo lui, a vedersi e raccontarsi Death Stranding suonava «schifosamente noioso», mentre sarebbe un altro paio di maniche quando viene giocato a tutti gli effetti, vestendo in prima persona i panni di Sam Porter Bridges.

Secondo Jaffe, che nei commenti ha ricevuto qualche sfottò dai fan che evidenziano che «almeno in Death Stranding non ci sono soffitti a cui sparare»:

Sono sconvolto da quanto mi stia godendo questo gioco. Non so cosa si potesse fare diversamente lato marketing, ma – Dio se questo sembrava e suonava schifosamente noioso! E ahimè... è davvero grandioso! Il buon vecchio passaparola diventa realtà.

Uscito nel 2019 su PS4Death Stranding mette i giocatori nei panni di un corriere in un mondo post-apocalittico in cui il velo tra vivi e morti si è rotto, e gli uni vivono nel mondo degli altri.

Costretti a comunità piccole e isolate da cui non possono uscire – se non sono corrieri o individui con poteri particolari chiamati DOOMS – gli umani cercano di evitare il contatto con i morti, perché questo genera delle potentissime esplosioni che possono radere al suolo un'intera città.

Arrivato nel 2020 anche su PC, il gioco di Hideo Kojima ha visto a settembre 2021 il lancio di Death Stranding: Director's Cut su PS5, che aggiunge alcune piccole variazioni per intrattenere il giocatore, ma che – come spiegato nella nostra ricca video recensione – non rinuncia alla sua anima incentrata sul viaggio e l'ingegnarsi per completare nel modo migliore possibile la traversata.

Il gioco è diventato anche un romanzo ufficiale, di cui vi abbiamo raccontato i dettagli (senza spoiler) nel nostro video articolo dedicato.

Se volete scoprire di più sul mondo di Death Stranding, non perdete l'artbook con tanti bozzetti firmati da Yoji Shinkawa.